Il comparto avicolo presenta caratteristiche che lo differenziano notevolmente dagli altri settori zootecnici, come ad esempio quello bovino ed ovi-caprino. Elementi caratterizzanti, come vedremo dettagliatamente in seguito, sono la forte integrazione della filiera, gli elevati standard tecnologici e manageriali, la produzione sganciata da politiche comunitarie di contingentamento delle produzioni o di sostegno al reddito degli allevatori, ecc. Tutto questo ed altro, ha fatto di questo un comparto poco monitorato e dotato di forte autonomia dall’ambito istituzionale. Proprio per questo motivo reperire dati per un’analisi strutturale è tutt’altro che facile. E’ opinione degli operatori del settore che quelli solitamente diffusi non siano rappresentativi della realtà. A complicare l’analisi strutturale è la notevole diffusione dell’allevamento per autoconsumo, che non può essere considerato un’attività, ma che spesso vi si confonde. Per uno studio del settore si sono consultati i dati del 5° censimento ISTAT e quelli forniti da Aviumbria, l’Associazione Regionale dei Produttori Avicunicoli, a cui aderisce la maggior parte degli allevatori umbri. (continua)
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