Martin Sandberger nacque il 17 agosto 1911 a Berlino studiò giurisprudenza
alle Università di Monaco, Friburgo, Colonia, Tubinga. Si iscrisse
al Partito Nazionalsocialista il 1° dicembre 1931 (tessera n. 774980)
e entrò nelle SS l'11 maggio 1935 (tessera n. 272495).
Dopo la laurea lavorò come giudice aggiunto nel Wüttenberg divenendo
Consigliere di Governo nel 1937.
Nell'ottobre 1939 divenne capo del Centro per l'Immigrazione e nel giugno
1941 comandante del Sonderkommando 1a dell'Einsatzgruppe
A. Il 3 dicembre 1941 divenne Comandante della Polizia di Sicurezza e
dell'SD dell'Estonia. Ritornò in Germania nel settembre 1943. Gli venne
affidato l'ufficio VI-B dell'ufficio centrale per la sicurezza del Reich (RSHA).
Venne poi inviato in Italia dove divenne capo dell'SD e delle SS. Fu anche
capo dell'SD di Stuttgart.
Durante i 26 mesi nei quali fu impiegato in Russia l'unità di Sandberger
partecipò ai primi massacri a Riga per poi passare a Dorpat dove massacrò
405 persone di cui 50 ebrei. Il 15 ottobre 1941 uccise 474 ebrei e 684 comunisti.
Dopo la guerra venne arrestato e processato a Norimberga e nel 1948 condannato
a morte. La pena fu poi commutata all'ergastolo nel 1951. Venne infine rilasciato
nel 1953.