ECTS
I.S.H.T.A.R.
(Pagine didattiche
per gli studenti
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Martedì 18 Dicembre 2007
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Il Dipartimento e gli Enti di Ricerca


  Numerosi gruppi di ricerca e ricercatori del Dipartimento di Fisica svolgono le proprie ricerche in stretta connessione con i seguenti Enti di Ricerca: I.N.F.N., I.N.F.M., I.N.G.V., C.N.R., E.N.E.A.
  Con alcuni di questi Enti (I.N.F.N., I.N.F.M.) l’Università ha stipulato convenzioni e, sulla base di queste convenzioni, la Sezione (o Unità) di Bologna di questi Enti è ospitata nel Dipartimento.


Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN)

  L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), fondato nel 1951, e` l'Ente pubblico che promuove, coordina e svolge la ricerca di base nel campo della fisica nucleare, subnucleare e delle interazioni fondamentali, insieme alla ricerca tecnologica necessaria per questi settori. L'INFN ha una struttura distribuita geograficamente sul territorio nazionale, principalmente presso i Dipartimenti di Fisica delle Universita` dove operano le 19 Sezioni dell'Istituto e gli 11 Gruppi Collegati; l'Istituto dispone inoltre di quattro Laboratori Nazionali (Frascati, Gran Sasso, Legnaro, Sud/Catania) e di un Centro Nazionale (CNAF a Bologna). L'Amministrazione centrale e la Presidenza, con sede rispettivamente a Frascati e Roma, completano la struttura.
  La valutazione dei progetti scientifici e il monitoraggio del loro sviluppo sono parte di una tradizione consolidata dell'INFN. La valutazione delle proposte di ricerca e` compito delle cinque Commissioni Scientifiche Nazionali (CSN), una per ogni settore specifico di attivita` dell'Istituto, con membri eletti di ciascuna unita` operativa. Le CSN propongono le iniziative di ricerca ed il loro finanziamento al Consiglio Direttivo, composto dai membri della Giunta Esecutiva, dai direttori delle Sezioni e dei Laboratori Nazionali, e da rappresentanti del personale, dei ministeri vigilanti e di altri enti di ricerca. Il monitoraggio periodico delle singole ricerche e` affidato a "referees" scelti a livello nazionale e internazionale dalle CSN, o dal Consiglio Direttivo nel caso delle attivita` di ricerca nei Laboratori Nazionali.
  L'INFN e` dotato di proprio personale, con una pianta organica di 2014 unita` suddivise in ricercatori (31%), tecnologi (13%), tecnici (41%) e amministrativi (15%). Inoltre partecipano a pieno titolo alle attivita` dell'Istituto circa 1000 professori e ricercatori universitari e 200 tecnici e amministrativi universitari. Questo personale "associato" puo` occupare posizioni di responsabilita` nella gestione dell'Istituto allo stesso modo del personale dipendente, in relazione alle proprie qualifiche professionali.
  Cooperano alle attivita` di ricerca dell'INFN anche 1300 laureandi, dottorandi, borsisti italiani e stranieri, ed altro personale universitario a tempo parziale (circa 700). L'INFN partecipa ai corsi di Dottorato di Ricerca in quelle Universita` nelle quali si svolge attivita` di ricerca sia sperimentale sia teorica in fisica nucleare e subnucleare, finanziando borse di studio e collaborando con il personale universitario nell'insegnamento di corsi altamente specialistici. Inoltre finanzia e co-finanzia annualmente numerosi (circa 200) assegni di ricerca e borse di studio per giovani italiani e stranieri sia per la ricerca di base sia per quella tecnologica.
  L'attivita` di ricerca dell'INFN si svolge sia sul territorio nazionale, presso le Sezioni ed i Laboratori Nazionali, anche in collaborazione con altri Enti di Ricerca italiani (CNR, ENEA, INAF, INFM, INGV), sia all'estero, presso i piu` importanti Laboratori di fisica nucleare e subnucleare, quali BNL, CERN, DESY, ESRF, FERMILAB, GANIL, GSI, SLAC, TJNAF. Oltre alle ricerche di frontiera tradizionali in fisica nucleare e subnucleare l'INFN ha dato impulso crescente, negli ultimi anni, alle ricerche nei campi della "astroparticle physics" e della rivelazione delle onde gravitazionali; di particolare rilievo è la partecipazione come ente promotore ad APPEC (“Astro-Particle Physics European Coordination”) e al Consorzio INFN-CNRS EGO (“European Gravitational Observatory”) per la gestione dell’interferometro VIRGO.
  La ricerca sperimentale dell'INFN e` accompagnata da una attivita` di sviluppo tecnologico avanzato, in particolare nel campo dei rivelatori di particelle, dell'elettronica, dell'informatica, della fisica degli acceleratori e della superconduttivita`. L'applicazione dei metodi e delle tecnologie specifiche della fisica nucleare a vari campi, per esempio la medicina, l'ambiente ed i beni culturali, ricade sotto la voce di ricerca interdisciplinare che e` svolta dall'INFN fino allo sviluppo finale ed alla costruzione di prototipi.
  Bisogna infine citare le attivita` di R&D; e di trasferimento tecnologico nei settori dei supercalcolatori (APEnext), delle reti di trasmissione dati ad altissime prestazioni e delle griglie computazionali (GRID). Basta ricordare che INFNET e` stata la prima rete scientifica nazionale e che l'INFN e` stato il gestore, per conto del MURST, dell'attuale rete nazionale a banda larga per la ricerca e l'Universita`, il progetto GARR-B, fino alla costituzione dell’Associazione Consortium Garr (CNR, ENEA, INFN, CRUI) alla fine del 2002.


La Sezione INFN di Bologna (direttore: M.Basile)

  La Sezione INFN di Bologna, istituita nel 1956, ha una lunga tradizione radicata nell'Ateneo bolognese e che risale al gruppo di di ricerca con camere a bolle del Prof. G. Puppi. E` parte di questa tradizione la progettazione e costruzione in loco dei rivelatori da usare negli esperimenti.
  L'organico del personale dipendente consta di 127 unita`, di cui 49 ricercatori, 10 tecnologi, 56 tecnici e 12 amministrativi; per dotazione organica Bologna si colloca al terzo posto su scala nazionale, dopo i Laboratori Nazionali di Frascati e la Sezione di Roma. Partecipano inoltre alle attivita` di ricerca della Sezione 200 "associati", di cui 60 universitari con incarico di ricerca (professori e ricercatori) o di collaborazione tecnica (tecnici laureati), e 140 con incarico di associazione a vario titolo, tra cui 90 assegnisti, borsisti e laureandi.
  La Sezione e` articolata in 6 Servizi Tecnici (Calcolo e reti, Elettronica, Officina meccanica, Progettazione meccanica, Prevenzione e protezione, Tecnico generale) e 2 Amministrativi (Amministrazione, Direzione). Il Direttore, responsabile del funzionamento scientifico, organizzativo ed amministrativo della Sezione, si avvale di un organo consultivo, il Consiglio di Sezione, di cui sono componenti i coordinatori locali delle cinque Commissioni Scientifiche Nazionali (CSN), due rappresentanti eletti dai ricercatori, due rappresentanti eletti dai tecnici ed amministrativi, un rappresentante eletto dai tecnologi.
  Le attivita` di ricerca sperimentale e teorica in cui e` impegnato il personale dipendente ed associato della Sezione si svolgono nei piu` prestigiosi laboratori, centri di ricerca ed universita` del mondo.
  Nell'ambito della linea scientifica che afferisce alla CSN I (Fisica delle interazioni fondamentali con acceleratori) la Sezione partecipa agli esperimenti CDF al Tevatron del Fermilab, HERA-B e ZEUS a DESY-HERA (tutti e tre in fase di presa dati), CMS e LHC-b (in costruzione) al collisionatore LHC del CERN.
  Nell'ambito della Fisica delle interazioni fondamentali senza acceleratori, afferente alla CSN II, la Sezione partecipa agli esperimenti LVD (in presa dati) e OPERA (in costruzione) ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, AMS2 (in costruzione) sullo Space Shuttle e poi sulla ISSA (International Space Station Alpha), SLIM (in presa dati) allo High Altitude Laboratory di Chacaltaya (Bolivia), GGG (in presa dati) presso un laboratorio INFN a Pisa. E` in corso anche la partecipazione a due nuovi esperimenti per lo studio dei neutrini astrofisici con rivelatori sottomarini : ANTARES (in costruzione) e NEMO (in fase di R&D;).
  L’attivita` sperimentale che afferisce alla CSN III, la Fisica dei nuclei, registra la presenza dei ricercatori bolognesi nel settore delle reazioni nucleari tra ioni pesanti ad energia medio-bassa con l’esperimento NUCLEX (in presa dati) ai Laboratori Nazionali di Legnaro ed ai Laboratori Nazionali del Sud, e ad altissima energia con l'esperimento ALICE (in costruzione) al collisionatore LHC del CERN, usato per accelerare ioni piombo in regime ultrarelativistico. E` in corso anche una partecipazione all'esperimento NTOF presso il PS del CERN per la misura delle sezioni d'urto dei neutroni in un ampio intervallo di energie.
  Le ricerche in Fisica teorica (CSN IV) condotte in Sezione si possono raggruppare in questi settori principali : a) Teoria dei campi, stringhe, gravitazione e cosmologia, che comprende le iniziative specifiche BO11, PI13, TO12, TS11; b) Fenomenologia, con l’iniziativa specifica BO22; c)Fisica nucleare con BO31; d) Principi della meccanica quantistica, meccanica statistica e fisica matematica, con le iniziative specifiche BO12, BO41, BO42, NA41.
  Infine, le ricerche tecnologiche ed interdisciplinari (CSN V) della Sezione riguardano le applicazioni mediche (MADE, SCINTIRAD), lo sviluppo di rivelatori (NANOCHANT, SICPOS, SINEC), la tomografia per applicazioni multidisciplinari (MULTITAC, TRALIN), lo studio degli effetti collettivi in fasci intensi di particelle (HALODYST).
  La Sezione partecipa inoltre a due progetti speciali : ELOISATRON (centrato a Bologna) per lo studio di fattibilita` di un nuovo collisionatore adronico con caratteristiche ben superiori ad LHC, e GRID che include tutte le attivita`, anche in ambito europeo, per lo sviluppo di griglie computazionali ad alte prestazioni sia per il calcolo degli esperimenti di fisica subnucleare (in particolare ad LHC) sia per altri settori di ricerca (astrofisica, biologia, chimica, geofisica ).


Centro Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo nelle Tecnologie Informatiche e Telematiche (CNAF) (direttore: F.Ruggeri)

  IL CNAF è un Centro Nazionale dell'INFN il cui scopo è la ricerca e lo sviluppo nel campo delle discipline informatiche applicate agli esperimenti di fisica nucleare e delle alte energie. Data l'enorme importanza acquisita dalla rete per la comunicazione dei dati negli ultimi dieci anni, alla quale la comunità dei fisici delle alte energie e, in particolare in Italia il CNAF, hanno dato un contributo determinante, le attività del Centro sono state principalmente focalizzate sulle problematiche di questo settore.
  Il CNAF svolge un ruolo di coordinamento per il funzionamento, la progettazione e lo sviluppo della rete dell'INFN che collega tutte le sezioni, laboratori e gruppi collegati dell'Istituto ai laboratori internazionali dove si svolgono gli esperimenti di fisica nucleare. Dal 1989, data in cui si e' dato inizio alla realizzazione della rete della ricerca italiana, GARR, il Centro e' stato uno dei poli principali del backbone nazionale e punto più importante per i collegamenti internazionali. Dal 1998 al 2000 è stato sede del Network Operation Centre (NOC) di GARR-B. Attualmente il CNAF è una delle sedi che partecipano al progetto pilota GARR-G (rete GARR ai Gigabit).
  Il CNAF ha recentemente incrementato la sua attività su problematiche di Calcolo Distribuito e partecipa a progetti nazionali, europei ed internazionali di GRID. In tale ambito sta contribuendo, sia allo sviluppo software, che all’attività di realizzazione di infrastrutture di test-bed per la validazione degli strumenti di GRID su rete geografica.


Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (INFM)

  L’INFM è nato nel 1986 come Consorzio tra Università per il coordinamento delle attività di ricerca e formazione svolte in 37 università italiane in campi diversi delle scienze fisiche individuati sotto il nome di Fisica della Materia. Il Consorzio è stato trasformato in Istituto Nazionale per la Fisica della Materia con DL nel 1994. Compito dell’Istituto è quello di promuovere e coordinare ricerche fondamentali e applicative, costituire e gestire laboratori internazionali e nazionali e sostenere e incoraggiare la formazione di esperti avviando e nrealizzando al contempo azioni di trasferimeno fra università e impresa.
  Le attività di ricerca riguardano i seguenti settori:
Ricerca di base: Fisica atomica e molecolare. Biofisica. Fisica di superfici ed interfacce. Proprietà collettive dei sistemi fisici. Fisica dei Plasmi. Metalli e leghe. Semiconduttori. Magnetismo. Fisica delle basse temperature e superconduttivita’. Elettronica quantistica. Nanofisica e fisica dei sistemi mesoscopici. Fisica dei sistemi complessi. Fisica teorica e computazionale.
Ricerca applicata: Scienza e tecnologia dei materiali, Dispositivi e sensori a stato solido, Tecnologie superconduttive e criogeniche, Conversione e accumulo dell’energia, Tecnologia delle superfici e interfacce, Diagnostica non distruttiva, Strumentazione, Riconoscimento di segnali e immagini, Opto-microelettronica, Materiali magnetici avanzati, Tecnologia e strumentazione laser, Nanotecnologie.
  I collegamenti fra ricerca di base e applicata sono molteplici per questo motivo INFM integra gli investimenti dello Stato con risorse sia umane che finanziarie e strumentali acquisite autonomamente nell’ambito di programmi CEE e Piani Nazionali e di collaborazione con industrie e imprese. L’INFM opera sulla base di programmi pluriennali e progetti di ricerca in settori di punta e attua una estesa azione di formazione di nuovi ricercatori. L’Istituto inoltre prepara e favorisce l’accesso della comunità scientifica ai laboratori internazionali: I sincrotroni ESRF (Grenoble) e ELETTRA (Trieste), il reattore nucleare ORPHEE (Parigi) e il CECAM (Lione).
  Attualmente INFM è costituito da una rete di Unità di Ricerca (UdR), localizzate presso sedi universitarie italiani, i Laboratori nazionali TASC (Trieste), FORUM (Pisa-Firenze) e MDM (presso la ST Microelectronics) e una struttura di Centri di Ricerca e Sviluppo (CRS) e di Centri di Ricerca Regionali. Complessivamente comprende circa 2000 fra docenti e ricercatori oltre a 400-500 giovani in formazione. Nel contesto della prevista ristrutturazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e’ previsto l’accorpamento dell’INFM nel nuovo CNR come Istituto di un futuro Dipartimento.


L’Unità di Ricerca (UdR) INFM di Bologna (direttore: G. Morandi)

  L’Unita di ricerca operante a Bologna (UdR-INFM-BO) ha sede presso il Dipartimento di Fisica, con gruppi di ricerca dislocati presso i Dipartimenti di: Ingegneria Energetica, Nucleare e del Controllo Ambientale (DIENCA), di Biochimica e di Scienze della Terra dell’Univarsita’ di Bologna. Comprende 40 unità di personale ricercatore (comprendendo anche le borse post-doc INFM e i contratti per ricercatori a tempo determinato INFM).
  Le attività di ricerca sviluppate presso l’Unità di Bologna, articolate per tematiche scientifiche omogenee, riguardano i seguenti settori:

  • Sistemi quantistici fortemente correlati;

  • Fisica dei Materiali;

  • Fisica dei Semiconduttori;

  • Ottica, Interferometria, Olografia e Microscopia Elettronica;

  • Luce di Sincrotrone;

  • Ricerche di interesse tecnologico;

  • Nanotecnologie

  Ciascuna linea di ricerca afferisce ad una Sezione INFM coordinata a livello nazionale. L’UdR partecipa a diversi Progetti Nazionali finanziati o co-finanziati dall’INFM, tra cui il Progetto “PURS – FLUX” (Commissione Luce di Sincrotrone e Sezione “Semiconduttori ed isolanti” INFM), nel cui ambito e’stata realizzata una stazione sperimentale mobile per spettroscopia di assorbimento di raggi X molli presso il laboratorio ELETTRA di Trieste, e il progetto “PAIS – REOHK” (sezione “Semiconduttori ed isolanti”).


Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)

  L’INGV è un istituto di ricerca con lo scopo principale di promuovere ed effettuare attività di ricerca nell’ambito geofisico, di progettare e coordinare programmi nazionali ed internazionali di ricerca, di svolgere funzioni di sorveglianza sismica e vulcanica, e di gestire le reti di misura. Gli argomenti di ricerca trattati in collaborazione con il Dipartimento di Geofisica spaziano su un ampio spettro di tematiche, che vanno dalla geodesia, alle interazioni tra eventi sismici e/o vulcanici, alla ricerca dei precursori delle eruzioni vulcaniche, alla modellistica di processi geofisici. Tutto il personale è coinvolto attivamente e in qualche caso coordina progetti di ricerca nazionali, europei e mondiali. Di seguito, vengono indicate le attività svolte dai ricercatori dell’INGV in collaborazione con docenti, ricercatori e laureandi del settore di Geofisica, Dipartimento di Fisica, dell’Università di Bologna.

  Studio delle interazioni tra eventi sismici e vulcanici. Le interazioni tra eventi sismici e/o vulcanici anche a grandi distanze è uno degli aspetti più dibattuti recentemente in ambito geofisico. Ogni terremoto perturba lo stato di stress in ogni punto della Terra tramite il passaggio dell’onda sismica (stress dinamico), e tramite la risposta elastica (stress co-sismico) e viscosa (stress post-sismico) della crosta e del mantello. La modellazione analitica e numerica di tali processi, così come la verifica fenomenologica di tali interazioni nei cataloghi sismici e vulcanici, sono gli argomenti di ricerca sviluppati dall’INGV. In particolare, si stanno sviluppando codici numerici per verificare la capacità di eventi “remoti” (cioè avvenuti a grande distanza) di influenzare significativamente l’occorrenza di eventi sismici e vulcanici in una determinata zona. Parallelamente agli studi teorici, viene condotta anche un’analisi statistica sui cataloghi sismici e vulcanici per verificare se l’occorrenza di grossi eventi sismici anche a grandi distanze possa rappresentare un parametro importante in grado di modificare significativamente la probabilità di occorrenza di un terremoto o una eruzione.
  Studio dei precursori alle eruzioni vulcaniche. Lo studio dei precursori sismici alle eruzioni vulcaniche è di estrema rilevanza sia dal punto di vista scientifico che sociale. Si consideri, per esempio, il Vesuvio che certamente rappresenta uno dei rischi geologici più elevati al mondo. Lo studio intrapreso dal personale dell’INGV si basa sull’analisi di più di 600 crisi sismiche in 120 aree vulcaniche al mondo tramite l’utilizzo di tecniche statistiche multivariate di Pattern Recognition. Lo scopo è quello di caratterizzare fenomeno-logicamente gli sciami sismici che avvengono prima di una eruzione rispetto alle crisi sismiche che avvengono sempre in aree vulcaniche, ma non sono connesse con una significativa attività vulcanica. Un primo passo essenziale della ricerca riguarda lo studio delle performance dei diversi tipi di algoritmi finora proposti in letteratura. Infatti, la tipologia dei dati a disposizione in geofisica è diversa da quella di altri settori di ricerca dove la Pattern Recognition è stata utilizzata con profitto. Tramite simulazioni numeriche al calcolatore sarà possibile valutare le prerogative e i limiti di tali codici e, quindi, avere una più precisa valutazione dei risultati delle analisi.
  Studi Geodetici in ambito geofisico. L’attività di ricerca intrapresa si focalizza maggiormente nell’utilizzo del Global Positioning System (GPS) e di altre tecniche Geodetiche per lo studio della Geodinamica del Mediterraneo e delle deformazioni crostali in aree ad elevato rischio Sismico e Vulcanico. Alcuni esempi di aree studiate e monitorate sono lo Stretto di Messina, i colli Albani, la rete del Forlivese, la rete GeoModAp, le isole Eolie, la Sicilia Orientale ed Occidentale, l'area Vesuviana e dei Campi Flegrei e l'Africa Nord Occidentale (Algeonet). Le reti geodetiche esistenti in tali aree sono attualmente in via di densificazione e in linea di massima divisibili in permanenti e non permanenti. Il personale INGV gestisce l’operatività delle prime e organizza, per le ultime, campagne di misura periodiche, spesso sviluppando opportuni codici numerici per l’acquisizione ed analisi automatica dei dati con controllo remoto. L’obiettivo futuro è combinare tutte le informazioni GPS raccolte in questi lavori di monitoraggio al fine di vincolare modelli di sorgente sismica e vulcanica e di individuare anomalie nel trend di deformazione regionale e locale separando la componente tettonica da quella sismica e vulcanica.
  Modellazione di flussi in ambito geofisico. Le ricerche recenti intraprese in collaborazione consistono nello sviluppo di un modello analitico che descrive la dinamica delle colate di fango in presenza di erosione del suolo. Inoltre, è stato affrontato lo studio del campo di temperatura all’interno degli argini di una colata lavica, mediante un modello analitico che utilizza la teoria delle trasformazioni conformi per geometrie semplice con un modello numerico agli elementi finiti per geometrie più realistiche.
  Propagazione delle onde sismiche in mezzi eterogenei. Lo studio della propagazione delle onde sismiche viene effettuato con l'obiettivo di ricostruire sia la struttura profonda terrestre nella sua tridimensionalità, che le caratteristiche delle sorgenti sismiche. L'attività si espleta nello sviluppo e nell’utilizzo di metodi di tomografia sismica, applicati su larga scala, anche utilizzando tecniche numeriche avanzate per il calcolo diretto del campo d'onda e per l'inversione dei dati. La modellazione delle onde di superficie permette inoltre il calcolo del momento sismico per terremoti di magnitudo intermedia ed elevata, analisi che viene effettuata con particolare interesse per la fascia di deformazione Alpino-Mediterranea con l'obiettivo di quantificare entità e geometria della deformazione sismica.


ENEA

  Nell'ambito dell'accordo di collaborazione tra l'Università di Bologna e l'ENEA, personale e docenti del Dipartimento di Fisica collaorano con ricercatori dei vari centri ENEA. In particolare esistono collaborazioni: a) nel campo della didattica, per le tecniche di datazione con il C-14 e l'Uranio /Torio; b) campo della ricerca per l'utilizzo dei laboratori dell'Istituto di Radioprotezione di Montecuccolino nonché delle sorgenti neutroniche costituite dai vari canali sperimentali dei reattori TRIGA e TAPIRO del Centro della Casaccia. Altre collaborazioni riguardano attività di ricerca per lo sviluppo di LINAC trasportabili per radiografie "in campo".


CNR – Laboratorio IASF

  Il Laboratorio IASF del CNR, area della ricerca di Bologna, opera nel settore della Radioastronomia delle sorgenti Gamma. Negli anni si è consolidata una collaborazione con il Gruppo di Fisica Medica che utilizza la spettrometria dei fotoni nell’ intervallo di energie 10-500 keV in ricerche di Fisica Medica.
La Collaborazione è stata formalizzata con la recente presentazione di un progetto congiunto della Unità IASF e del Dipartimento di Fisica per la messa a punto di tecniche innovative per la rivelazione di X e Gamma e per la applicazione delle nuove metodologie di comune interesse nella strumentazione di Diagnostica per Immagini, di Medicina Nucleare e di Radio Astronomia .


CNR – Istituto per la Microelettronica e Microsistemi (IMM)

  La Sezione di Bologna dell’IMM è una struttura multidisciplinare che opera da più di trent’anni nel settore dei materiali e dispositivi per la microelettronica, con particolare riferimento al Silicio. La multidisciplinarietà è una caratteristica peculiare della Sezione di Bologna: la presenza contemporanea di fisici, chimici e ingegneri elettronici consente di affrontare in modo globale le problematiche sui materiali e sui dispositivi, superando gli schemi delle tradizionali aree disciplinari. La specificità della Sezione risiede proprio nella capacità di occupare l’area culturale compresa fra la caratterizzazione dei materiali, lo studio dei processi e la progettazione e realizzazione di dispositivi integrati. Quest’attività ricopre un ruolo rilevante tra le varie fasi (architettura dei sistemi, progettazione circuitale, realizzazione tecnologica, caratterizzazione) che concorrono a definire il contesto culturale della microelettronica e dei microsistemi. Per operare in questo settore della tecnologia microelettronica con quelle garanzie di ripetibilità e affidabilità che sono fondamentali per la realizzazione di dispositivi che possano suscitare interesse applicativo, la Sezione dispone di un’area pulita in classe 100.
  Lo staff comprende: 28 Ricercatori, 16 Tecnici e Amministrativi, 16 Personale in formazione e a contratto e 8 Professori associati e incaricati di ricerca. Le competenze riguardano:

  • Sviluppo di modelli per la simulazione di processi tecnologici e di tecniche di caratterizzazione

  • Metodologie di progetto di dispositivi elettronici integrati e di microsistemi

  • Competenze relative alla tecnologia del silicio, del carburo di silicio (SiC) e della microlavorazione dei materiali

  • Sviluppo di metodologie diagnostiche strutturali, elettriche ed ottiche.

  La collaborazione con il Dipartimento di Fisica verte sulle seguenti tematiche:
- Proprietà elettriche di diodi realizzati su SiC, rivelazione di centri di intrappolamento e livelli elettronici profondi in carburo di silicio impiantato.
- Proprietà di superficie in Si monocristallino per applicazioni microelettroniche, proprietà elettroniche e difetti estesi in Si.
- Tecniche avanzate di microscopia ed olografia elettronica aplicate allo studio di giunzioni p-n e nanoparticelle (Progetto FIRB RBAU01M97L)

 
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