Fumaggine
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Agenti fungini La fumaggine non è da intendersi una malattia delle piante, in quanto gli agenti fungini che la sostengono non sono organismi patogeni ma saprofitari. Tali organismi sono sempre presenti sulla pianta e si sviluppano su sostanze zuccherine come la melata di insetti.
I funghi che costituiscono la fumaggine appartengono a vari generi: Capnodium, Cladosporium, Alternaria, Peyronellaea, Torula, Ulocladium, Pleosphaeria, Aureobasidium, Ceratocarpia.
L’insieme delle colonie appare come un ammasso di micelio scuro che inizialmente appare polveroso, ma in seguito s’infittisce sempre di più fino a formare croste molto aderenti al substrato.
La fumaggine può interessare ogni specie vegetale infestata da insetti produttori di melata (cocciniglie, afidi, psillidi, aleurodidi). Sebbene in Puglia sia più facilmente riscontrabile su olivi infestati da cocciniglia mezzo grano di pepe, è anche rilevabile su viti attaccate da cocciniglie cotonose e fruttiferi infestati da afidi. In caso di forti attacchi di cocciniglia su olivo, è possibile osservare la fumaggine anche sulle infestanti e addirittura sul terreno nudo, sotto la proiezione della chioma, a dimostrazione che può svilupparsi ovunque sia presente melata.

Danni Le piante ricoperte da fumaggine, vanno incontro ad una progressiva debilitazione, quale conseguenza della presenza di croste nere sulle foglie che ne limita la fotosintesi e gli scambi gassosi. Il permanere della fumaggine provoca defogliazioni, accorciamento di germogli e scarsa fruttificazione, ma in realtà ciò è il risultato della contemporanea presenza di insetti (es. cocciniglie) e fumaggine, non consentendo di definire il danno provocato da ognuno.

Il danno alla produzione può essere notevole, in quanto i frutti imbrattati di fumaggine subiscono un grave deprezzamento commerciale.

Fattori favorevoli lo sviluppo di fumaggine Per lo sviluppo della fumaggine è essenziale la presenza di melata e quindi degli insetti che la producono. Conseguentemente i fattori favorevoli allo sviluppo della fumaggine sono gli stessi che favoriscono le infestazioni dell’insetto.
Nell’olivicoltura pugliese, ci sono situazioni in cui la coltura è più suscettibile alla fumaggine. Un’attenta analisi di tali oliveti rivelerà la presenza di uno o più dei seguenti fattori: potature saltuarie o poliennali, impianti con sesti stretti, oliveti posizionati in fondovalli, eccessivo rigoglio vegetativo dovuto ad abbondanti fertilizzazioni ed irrigazioni, zone con inverni miti ed estati umide.
Inoltre, in Puglia, la fumaggine spesso appare improvvisamente con le prime nebbie autunnali. In realtà, le infestazioni di cocciniglia sono in atto già da tempo, ma il clima estivo caldo e secco ne rallenta l'attività ed impedisce lo sviluppo della fumaggine, favorita invece dalle condizioni di clima autunnale caldo-umido.

Controllo Un piano di controllo della fumaggine deve mirare innanzi tutto all’eliminazione della fonte di melata.
Contemporaneamente è necessario individuare, per ogni singolo oliveto, i fattori che ne hanno favorito lo sviluppo di fumaggine e quindi mettere in atto le idonee pratiche agronomiche che ne limitano lo sviluppo.
Procedendo in tal modo, gli interventi a base di prodotti rameici, pur utili per limitare lo sviluppo della fumaggine, e quelli a base di sapone molle di potassio, che aiutano a dilavare la melata, sono da ritenersi complementari.

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