Collocato al centro della valdichiana, su una serie di colline che delimitano lo spartiacque tra la Chiana e la valle dell'Esse, Marciano della Chiana si erge a circa 320 m, s.l.m.
Terreni composti di tufo sabbioso ed argilla si alternano, laddove le colline si abbassano, ad ampi banchi ciottolosi. E il poderoso castello si erge al centro di una campagna ricca e ridente, solcata da antichi percorsi di transito che si incrociano dominando vaste distese tra le due vallate, un tempo paludose.
E la particolare posizione strategica di Marciano, unita alla forte vocazione di sfruttamento agricolo della zona, ne hanno fatto un centro già importante nell'antichità. Ceramiche di età etrusca, e monili, attestano la presenza di un insediamento, almeno dal VI secolo a.C.
Reperto prezioso e quasi simbolo della storia a venire sempre dominata da eventi militari, è il bellissimo "Torso di Marciano", oggi al museo archeologico di Arezzo, appartenente ad un guerriero di duemilacinquecento anni fa. La fattura della statua, di bottega chiusina, attesta che la zona di Marciano, come del resto gran parte della valdichiana, era allora sotto il diretto controllo di Chiusi, città egemone.
Resti di età romana attestano la continua presenza dell'uomo che mai verrà meno, neppure nei secoli successivi. Anzi il nome stesso è di probabile origine romana dal prediale Marcianus, indicante la presenza di una vasta fattoria di epoca tardo imperiale, proprietà di una gens Marcia o di un Marcius. E probabilmente furono due le famiglie principali della zona. Il territorio da loro occupato venne rispettivamente detto fundus Marcianus e fundus Rasinianus. La località detta oggi Signana fu detta durante il Medioevo Rasiniana.Importante,in questo periodo fu l'introduzione della lavorazione dei"vasi corallini",un tipo di vasellame molto apprezzato nel mondo romano.Fu proprio la famiglia Rasinia ad portare questa attività da Roma.Non mancano documenti per i secoli successivi. Nel 1008 è ricordato il vicino castello di Cesa, appartenente ad Elemperto, vescovo aretino, mentre nel 1084 è ricordato lo stesso Marciano, che entra a far parte dei beni della Badia di S. Quirico alle Rose. E per almeno altri due secoli i documenti si succedono ricordando soprattutto le relazioni con la chiesa aretina e importanti ordini monastici, come i camaldolesi. La primitiva pieve di Marciano ebbe titolo di S. Pietro in Agello, ed ancora a nord ovest di Marciano i suoi ruderi sono visibili, inglobati in una colonica. Probabile insediamento goto e poi longobardo, fu da questi ultimi fortificato. Lupone, dignitario longobardo, vi eresse una curtis ed una vicina abbazia, oggi Badicorte.
Quando alla fine del XII secolo dovette entrare nell'orbita della Repubblica di Arezzo Marciano si era già costituito Comune,retto con leggi e usanze proprie; Arezzo rafforzò il castello, costruendo nuove mura, un Cassero e i quattro torrioni cilindrici agli angoli della cinta.
Tra il 1182 e il 1191, ai consoli di nomina imperiale succede il Podestà. Marciano era in quegli anni strettamente dipendente dalla città di Arezzo e dai suoi potenti vescovi.Attorno al 1380, quando il collasso dello stato aretino è imminente, Marciano balza nuovamente alla ribalta. Nel 1382 forse Marciano è sotto Siena, che vi erige un potente fortilizio: esso rappresenta la punta estrema della espansione territoriale della Repubblica senese nella vadichiana aretina. Nel 1384 Marciano passa sotto Firenze, ormai padrona della vallata. E da allora sino al 1417, anno della incorporazione nella comunità di Foiano, Marciano conserva la propria giurisdizione civile.
La storia successiva è ancora ricca di eventi. Nel 1439 la rocca viene occupata da Bernardino della Carda, capitano di ventura, mentre nel 1554, nelle vicinanze della fortezza, a Scannagallo, le truppe medicee ebbero la meglio sulla coalizione senese. E' la famosa Battaglia di Marciano.L'esito della battaglia, favorevole ai Medici, fece rimanere Marciano sotto l'influenza fiorentina per molti anni;la fedeltà dei Marcianesi verso la famiglia Medici fu sempre ripagata.In seguito la cittadinanza marcianese partecipa con gli altri paesi della Val di Chiana agli eventi storici,passando dai moti anti- Francesi che nel 1799 cacciarono i Lorena dalla Toscana, ai moti risorgimentali e alle Guerre d'Indipendenza, a cui lo stesso Comune partecipò inviando aiuti in denaro e volontari,passando ancora dalla Prima alla Seconda Guerra Mondiale con la presenza del Fronte e le numerose distruzioni provocate dai cannoneggiamenti.

 


 

 



                           
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Approfondimenti

 

Il Castello

La Rocca

Mura e porte

Le Chiese

Cesa-La Contea

Badicorte-La Chiesa

La battaglia di Marciano

Non tutti sanno....

 
La  storia di Marciano
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