Il formaggio è il prodotto ricavato dalla coagulazione delle caseine presenti nel latte (cagliata).
Il latte, destinato alla trasformezione casearia, deve provenire da animali sani e deve essere privo di sostanze antifermentative,
come residui di antibiotici o disinfettanti, perchè una piccola presenza di queste sostanze sarebbe sufficiente per bloccare
la moltiplicazione dei batteri lattici, lasciando spazio ad altri microrganismi indesiderati.
Il formaggio è stato fin dall'antichità uno dei cibi più usato per il sostentamento delle varie popolazioni, grazie alle
proprietà nutrizionali e alla bontà del suo gusto.
Abbiamo tracce dell'uso di questo importante alimento fin dal 1700 a.C., quando i popoli nomadi dell'Asia Centrale
cominciarono ad allevare animali da latte e a produrre i primi prodotti caseari.
Il formaggio ha tutti i pregi del latte (proteine, calcio, vitamina A) e da solo ha la capacità di fornire la quota di proteine necessaria, come la carne, di cui è un valido sostituto.
I formaggi vengono classificati secondo l'origine del latte, la consistenza delle pasta, il tempo di maturazione, la cottura
della cagliata, le tecnologie particolari adottate nella produzione.
Per quanto riguarda l'origine del latte, i formaggi sono classificati in:
VACCINI
Derivano dal latte di mucca.
PECORINI
Derivano dal latte di pecora.
CAPRINI
Derivano dal latte di capra.
BUFALINI
Derivano dal latte di bufala.
La consistenza della pasta li divide in:
FORMAGGI A PASTA DURA: Sono ottenuti da cagliate sia crude sia cotte. Il contenuto di acqua è limitato, inferiore al
40%. La stagionatura è di solito lunga e la pezzatura medio-grande. Tipici formaggi a pasta dura sono: Grana, Pecorino,
Fiore Sardo.
FORMAGGI A PASTA MOLLE: Sono caratterizzati da una cagliata che subisce un drenaggio del siero limitato.
Il contenuto di acqua va dal 40% al 70%.br>All'interno di questo gruppo possono ulteriormente essere distinti in formaggi freschi, formaggi molli senza crosta, formaggi molli con crosta.
Formaggi freschi
Necessitano di essere consumati dopo poche ore o al massimo dopo qualche giorno dalla fine del processo produttivo. Non essendo sottoposti a stagionatura, non presentano mai crosta o patine superficiali.
Possiedono una quantità di acqua superiore al 60%. A questa categoria appartengono i Caprini freschi, i Tomini, e il Quark,
la cui pasta friabile, ottenuta da una coagulazione molto lenta, prevalentemente acida, viene lavorata e lisciata.
Formaggi molli senza crosta: Hanno un contenuto d'acqua tra il 50 e il 60%. Presentano una pasta molle e dolce e
sono privi di crosta. Richiedono un periodo di maturazione a bassa temperatura In questa categoria rientra il Pannerone, dall'occhiatura molto pronunciata e dalla pasta senza sale.
Formaggi molli con crosta: Sono formaggi che possiedono una crosta tenera.
Generalmente non vengono sottoposti a cottura e a pressatura; possiedono, quindi, un contenuto di acqua piuttosto elevato.
Il periodo di stagionatura va dai 30 ai 60 giorni.
La struttura della pasta è morbida, a volte spalmabile. Appartengono a questa categoria: Caciotte, Camembert, Brie e similari, tutti caratterizzati da un feltro superficiale di colore bianco, causato dalla presenza di muffe, molto importante alla fine della maturazione.
Relativamente al tempo di maturazione i formaggi si dividono in:
Freschissimi La stagionatura avviene da 48 ore a 72 ore.
Freschi La stagionatura avviene entro 15 giorni.
Semistagionati La stagionatura avviene da 40 giorni a 6 mesi.
Stagionati: La stagionatura avviene da 6 mesi ad 1 anno.
Molto stagionati La stagionatura avviene oltre 1 anno.
Per quanto riguarda la cottura della cagliata, i formaggi vengono classificati in:
Formaggi crudi La cagliata si forma a temperatura ambiente.
Formaggi semicotti La cagliata si forma alla temperatura di 38°/ 40° C.
Formaggi cotti La cagliata si forma ad una temperatura di 58°/ 60° C.
Le tecnologie particolari, adottate nella produzione, classificano i formaggi in:
Formaggi a pasta filata
Sono i formaggi, i cui principi di produzione seguono alcuni passaggi caratteristici: si comincia con una acidificazione
abbastanza spinta del latte in caldaia, ottenuta per via fermentiva, segue uno spurgo e un'ulteriore acidificazione della
cagliata, e si finisce con un processo di trazione e di impastamento meccanico della cagliata inacidita e riscaldata per
mezzo di acqua bollente.
La stagionatura può essere media o lunga. Le forme vengono maturate appese. E' presente una
crosta di una certa consistenza. I principali formaggi stagionati sono: il Provolone, il Caciocavallo, la Scamorza.
Formaggi a pasta pressata Presentano una pasta compatta e cosparsa di occhiature regolari.
Sono detti a pasta pressata perchè la cagliata viene compressa meccanicamente per forzare l' espulsione del siero.
E' presente una crosta ben definita. La stagionatura va da 2 a 6 mesi. Tra questi formaggi ricordiamo: la Fontina e l'Asiago.
Formaggi erborinati Sono formaggi dalla caratteristica crescita fungina all'interno della pasta.
L' azione enzimatica di queste muffe, volutamente inoculate nel latte o nella cagliata, permette di ottenere formaggi fortemente aromatici. Agli erborinati appartengono: il Gorgonzola, generalmente a pasta morbida, e il Castelmagno, generalmente a pasta dura.
Formaggi fusi Si ottengono mescolando formaggi di diversa natura, componenti del latte, additivi fondenti ed
emulsionanti, (citrati, fosfati di sodio, polifosfati). Questi formaggi hanno un alto contenuto in acqua per la presenza
di emulsionanti e, contenendo spesso polifosfati, determinano una riduzione del calcio assimilabile. Ai formaggi fusi
appartengono i formaggini, le fette per i toast, i preparati per la pizza.
La composizione di 100g di formaggio è rappresentata nella seguente tabella.