Nido del Cuculo

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Il caso Germano Mosconi

Fenomenologia della bestemmia

Chi è Germano Mosconi?
Germano Mosconi ha ad oggi 75 anni. Germano Mosconi è un noto giornalista sportivo veneto, che ha lavorato presso l’emittente veronese Telenuovo negli anni ‘80 e ‘90, presentando il Telegiornale e seguendo la squadra di calcio dell’Hellas Verona proprio negli anni del famigerato scudetto, vinto sotto la guida di Osvaldo Bagnoli.
Provando a digitare il suo nome su internet saltano fuori decine di migliaia di pagine, per non parlare dei filmati e file audio da scaricare, fino addirittura al comparire di un vero e proprio fans club!
A cosa è dovuto un interesse tale da sfiorare il culto?
Proviamo a ricostruire…
Circa un anno e mezzo fa, forse di più, hanno iniziato a circolare in rete dei filmati che ritraevano Mr.Mosconi in una veste totalmente differente da quella conosciuta sino allora dagli sportivi del Nord-Est, così distante da quella immagine di sobria e pacata professionalità che da sempre lo aveva contraddistinto.
Si trattava di fuori onda, accuratamente montati, in cui Germano, in preda a furiosi attacchi di collera per errori suoi (o peggio, causati da altri), si lasciava andare alle imprecazioni più bieche e sguaiate, bestemmiando furiosamente e senza ritegno, anche in presenza di colleghe più o meno giovani al suo fianco.
L’effetto comico risultante è irresistibile, un cocktail micidiale e sorprendente: il suo volto allungato, i suoi scomposti scatti d’ira (veri e propri raptus), le espressioni dialettali, il senso di rabbia ma anche di liberazione, e soprattutto il fatto che, al culmine di una vera e propria nevrosi, Germano se la prenda sempre e comunque con qualcuno (vero o presunto) che nei paraggi ha puntualmente sbattuto la porta o lo ha distratto.
Tutti questi elementi, insieme ovviamente ad un senso di irriverenza sacrilega e destabilizzante, di facile presa sulle nuove generazioni, hanno contribuito ad un successo e ad una diffusione inarrestabile del filmato e del personaggio che raffigurava.
Ecco allora sorgere una serie sterminata e svariata di omaggi e filmati che utilizzano l’audio del Germano Furioso: dai cartoni animati (i Simpson) alle serie Tv (Lost) e moltissimi altri, per giungere allo scempio definitivo e inenarrabile: in tempi in cui fioccano polemiche al minimo accenno di satira televisiva riguardante il Pontefice, ecco apparire sul web il Papa Benedetto/Ratzinger, si proprio lui, che di fronte ad una S.Pietro gremita di fedeli “Smoccola” nel peggiore dei modi, con tanto di eco e di commento riverente e austero di Bruno Vespa.
Tutto per la gioia e il divertimento di gran parte del popolo del web, e per le reazioni indignate e di condanna dell’ala cattolica ultra-conservatrice e tradizionalista, con il povero Germano additato come un nocivo esempio per i giovani(!).
Bisogna ricordare però che il culto non viene alimentato esclusivamente dall’aspetto bonariamente blasfemo dell’ardente salmodiare mosconiano: entrano infatti nella liturgia ufficiale dei suoi fedeli anche formule come: «Ma che ooooooh!», il celeberrimo «Chissà che non m’incazzo aheh!» (o «adess» a seconda delle varie esegesi), e «Ma chi è quel mona che…che batte la parte e che chiude…urlando!».
Pare addirittura che circoli scaricabile in rete una Germano Mosconi Platinum Collection, contenente anche Mp3 che vedono il nostro gustosamente mixato con brani di vari artisti, fra cui i Prodigy e il duo Finardi/Ligabue (il brano di questi ultimi prontamente ribattezzato E se *orco dio fosse uno di no).
Ma il vero e proprio “Must” restano i filmati originari, quelli dei fuori onda dei notiziari di Telenuovo. In due di questi vengono presi in esame brani di durata maggiore delle performance mosconiane, in cui l’ilarità è data anche dal confronto fra il momento ufficiale, professionale della registrazione, e quello della rottura, seguita dalla solita grandinata di imprecazioni, con conseguente slittamento linguistico verso il dialetto. In alcuni momenti invece, la reazione passa attraverso un silenzio gravido di collera combinato ad uno sguardo torvo e minaccioso, e non mancano situazioni in cui il Mosconi, evidentemente di umore migliore del solito, la butta sullo scherzo.
Nel filmato più breve invece, quello di appena tre minuti, sono sapientemente montati, in modo più rapido e secco, i momenti topici, di grande impatto emotivo, e qui si avverte maggiormente la mano dell’ignoto autore, al quale va dato atto di aver svolto un lavoro impeccabile.
In questo caso la figura di Mosconi trascende quella del giornalista veneto, diventa altro e si fa emblema dell’uomo che sfida da un lato se stesso e i propri limiti,  dall’altro il mondo circostante, che si configura come un fuori campo eternamente ostile e nemico. Non sempre i presunti rumori che lo fanno imbestialire vengono uditi distintamente dallo spettatore, che è portato a chiedersi se esistano davvero o se invece non siano altro che dei personali “Mulini a vento”, fantasmi della mente con i quali il presentatore è costretto a fare i conti: quando la presenza di qualcuno che ha sbattuto la porta viene negata da un collega così risponde testualmente Germano: «Gesù Cristo! Non nessuno!».
Queste considerazioni vengono in parte smentite dalle dichiarazioni di Lorenzo Roata, giornalista di Raisport, dalle quali appare chiaro che il povero Germano era vittima di un complotto dei tecnici, che per farlo arrabbiare gli organizzavano ogni genere di scherzi, «Montate in quel modo, sembrano le immagini di un uomo che ha passato la vita ad imprecare» ha commentato amaramente il collega di Mosconi.
Rimane il mistero di come i filmati, relativi a materiale piuttosto datato, siano approdati in rete, e sull’identità del loro autore.
In ogni caso si tratta ormai di una vero e proprio delirio collettivo: la leggenda vuole che in seguito a questo exploit, l’ormai celebre giornalista sia stato contattato da uno studio associato di avvocati milanesi che nutrivano il desiderio di conoscerlo di persona, mentre il comico Lino Toffolo gli avrebbe offerto 5mila euro per partecipare ad un suo show.
Ma non era difficile prevedere che una simile notorietà non sarebbe stata affatto gradita da Mosconi: mentre altri al suo posto avrebbero cavalcato l’onda di una fama inaspettata e controversa, lui ha presentato denuncia contro ignoti per difendere la sua immagine (su numerosi siti compare la lettera di diffida dei suoi avvocati per la rimozione del materiale che lo riguarda), e ha categoricamente rifiutato ogni intervista relativa ai fatti.
L’imbarazzo e la difficoltà di Mosconi nel gestire questa situazione potrebbero essere dovute ad un suo eventuale contatto o vicinanza, anche solo superficiale, con ambienti del cattolicesimo più tradizionalista ed estremo, molto radicato nella città di Verona (ricordiamo ad esempio l’aggressione al leader islamico Adel Smith avvenuta proprio negli studi di Telenuovo).
D’altro canto chi non è veneto (né toscano) non può comprendere come in certe regioni la bestemmia rappresenti in realtà un fatto quasi culturale, appartenente al DNA degli abitanti di queste regioni, un intercalare comunemente e spesso tranquillamente usato, soprattutto dalle persone più anziane.
Questo fatto però non viene recepito dal resto della popolazione italiana, che reagisce alla bestemmia con un carico forse eccessivo di indignazione, come un vero a proprio oltraggio alla morale comune, ma basterebbe entrare in un vecchia osteria del veneto per capire che il bestemmiare dei suoi attempati avventori è privo del senso di offesa che loro si ostinano a condannare.
Paradigmatico in questo senso è stato il polverone sollevato nei due casi di bestemmia in diretta da parte di concorrenti di due diversi Reality Show (Grande Fratello e Isola dei (non) famosi), seguito da una eccessiva ed ipocrita condanna unanime del malcapitato in questione, costretto a scusarsi pubblicamente e messo in croce di fronte a tutto il paese.
Questo quando nello squallore totale e offensivo delle suddette trasmissioni una bestemmia in diretta era forse l’ultima cosa della quale doversi vergognare.
Purtroppo l’Italia è un paese così, desta più interesse un’imprecazione scappata durante una trasmissione idiota, piuttosto che il chiedersi perché un criminale della Banda della Magliana sia stato seppellito nella Basilica S.Apollinare a Roma (a due passi dal Vaticano), dove si trovano solo spoglie di vescovi e cardinali.(clamorosa puntata di Chi l’ha visto? di ormai quasi due anni fa, passata ovviamente sotto il silenzio della maggior parte dei mezzi di comunicazione).
Ma al di là delle considerazioni sul malcostume italico, rimane la curiosità di conoscere meglio questo buffo personaggio. Cosa si nasconde dietro ai suoi due volti diametralmente opposti? Chissà che, segretamente, anche Germano Mosconi, vedendosi, non sia riuscito a trattenere quella stessa ilarità che ha suscitato in centinaia di avventori del web.
Sicuramente ci perdonerà di aver riso di (e con) lui, dato che egli stesso è stato perdonato: attualmente è infatti opinionista di una trasmissione sportiva dell’emittente padovana Telechiara, tv di proprietà dell’episcopato del Triveneto.

di Giacomo Pisani











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