Estore Visconti, Signore di Monza

 
Cattura di Bernabò (illustrazione di Ludovico Pogliaghi)
Estore Visconti era figlio naturale di Bernabò, Signore di Milano, e di Beltramola de' Grassi, canturina.
Bernabò, il 6 maggio 1385, fu imprigionato a tradimento dal nipote Gian Galeazzo e probabilmente assassinato nelle carceri del castello di Trezzo.
Estore insieme ad altri eredi di Bernabò tenterà negli anni che seguono di riconquistare l'eredità usurpata. Nei primi anni del '400 li troviamo impegnati in alleanze contro il nuovo duca di Milano, Giovanni Maria Visconti, dapprima a Verona con gli Scaligeri poi in vari tentativi di impadronirsi di Bergamo, Brescia, la Valcamonica e la Riviera di Salò.
Nel 1407 Gian Carlo si impadronì di Cantù ed Estore fu acclamato Signore di Monza dopo essere stato prigioniero in quel castello per molto tempo e liberato dal partito ghibellino.
Nel frattempo il Ducato di Milano si era molto ridotto per la ribellione di altre città, come Parma, Crema, Cremona, Brescia e poi Como e Lodi.
Praticamente al Duca Giovanni Maria rimaneva solo Milano e Pavia, che era tenuta dal fratello Filippo Maria Visconti.
L'esercito milanese era praticamente nelle mani del condottiero Facino Cane e quando si sparse improvvisamente la voce che era stato colpito da un tremendo attacco di gotta ed era agonizzante, i Ghibellini milanesi decisero di eliminare il tirannico Duca. Il 16 maggio 1412 assalirono e uccisero Giovanni Maria mentre si recava ad ascoltare la messa in S.Gottardo.
I ribelli acclamarono immediatamente Estore come Signore di Milano che prontamente e accompagnato dal nipote Giovanni entrò in Milano.
 
Fotografia tratta da Bell'Italia -
Monza
n. 21 settembre 1998
Estore era un uomo energico che sembrava capace di risollevare le sorti dei bernaboviani ma era illegittimo; al suo fianco Giovanni di Carlo gli consentiva di raccogliere la legittima eredità.
Quasi contemporaneamente Facino Cane morì e il suo esercito si tenne in disparte, restando a disposizione della vedova Beatrice Tenda.
Già il 21 maggio Filippo Maria Visconti assunse il titolo di Duca di Milano e annunciò la sua decisione di voler sposare Beatrice, la vedova di Facino Cane, che portava in dote possedimenti, molto denaro (400.000 ducati d'oro) e principalmente la fedeltà dell'esercito.
Intanto a Milano i nuovi Signori Estore e Gian Carlo si affrettarono a battere moneta ma non riuscirono a consolidare il loro potere anche perché il castello di porta Giovia era rimasto in mano al castellano fedele al Duca.
Il 16 giugno, esattamente un mese dopo l'uccisione di Giovanni Maria e l'acclamazione dei nuovi Signori, Filippo Maria riconquistò Milano scacciando Estore e Giancarlo. Questi si rifugiarono in Monza che venne subito assediata dalle truppe di Filippo Maria.
Estore detto "soldato senza paura" difese valorosamente il castello di Monza (la città fu subito occupata dai ducali) resistendo all'assedio fino al febbraio 1413 quando fu colpito da un proiettile lanciato da una bombarda degli assedianti. La pietra gli procurò una devastante frattura al collo del piede sinistro che nel giro di tre giorni lo condusse a morte. Era il 7 febbraio 1413.
Il corpo di Estore, dopo la resa onorevole ottenuta il 1° maggio dello stesso anno dalla sorella Valentina, che aveva preso il comando del castello, venne accompagnato con un solenne funerale alla sua tomba ricavata presso l'ingresso del Duomo di Monza. Lì rimase sino al 1698 quando il corpo, mummificato, venne riesumato e traslato in una nicchia del Camposanto del Duomo dove è ancora visibile. I resti di Estore mostrano ben evidente la frattura che fu causa della morte.
Nella tomba fu rinvenuta anche la sua spada che è conservata nel Museo del Duomo.
Spada di Estorre Visconti, fine secolo XIV- inizi XV. Lama in acciaio brunito, foglietta d'oro nell'elsa, fili d'oro ritorti nell'impugnatura. Museo e Tesoro del Duomo di Monza