RSS
In edicola
 

Recensioni


Ligabue, Le Vibrazioni: la durissima vita della star

Alle 17:51 | Rolling Stone

arrivederci-mostro-ligabue
LIGABUE
Arrivederci, mostro!
Warner

★★

le_vibrazioni-le_strade_del_tempo
LE VIBRAZIONI
Le strade del tempo
Sony

★★





Musica/ - Due icone pop a confronto. Entrambe nel mezzo di un bel guado esistenziale

Insieme, sì. Perché dopo un decennio (loro) o due (lui) di percorso, paiono in mezzo al guado. Per musica e testi, non come personaggi: su quelli in Italia si lavora bene, la loro immagine è percepita come desiderano: lui il rocker sofferente/incazzato, loro il sognante gruppo tardobeat/primoprog. Le canzoni però suonano inquiete. Lui non fa che lagnarsi: metà delle canzoni è il sofferente/incazzato j’accuse verso giornalisti bastardi e pubblico spietato. Loro cercano di volare alto, sperando di far dimenticare il botto iniziale con “mielodie” da Tre metri sopra il cielo (film cui concessero un brano. Certe ingenuità si pagano). Musicalmente lui non ha cambiato motore: ogni tanto accelera, ed è quanto gli riesce meglio; più spesso rallenta nella dolente ballatona: è diventato miticoLiga grazie a Certe notti e Una vita da mediano, mica grazie a Vivo morto o X. Loro vibrano verso il prog italiano, ma attaccati come paguri alla conchiglia-canzone: niente Banco né Orme: giusto i 45 giri della Pfm (vedi Respiro). Ed entrambi immergono il pentagramma in armonie tricolori, ché vallo a spiegare al pubblicone, che tu andresti oltre quei fidati “mi minore”.

E i testi? Ok, facciamola, la figura dei cattivi, così miticoLiga può dimostrare che gli «lanciano merda per un titolo più largo» e c’ha ragione Caro il mio Francesco a scrivere L’avvelenata. Certo, miticoLiga – ma lo sappiamo che da Non è tempo per noi a oggi la tua è una tattica, un chiagne e fotte alla Mourinho, coi suoi turpi “manovratori” ovunque, per fare quadrato. E i fans fremono con te e contro quei critici (io e altri tre sfigati) imbevuti di cultura dell’invidia – già: fateci caso, gli ultimi vent’anni sono trionfali per miticoLiga come per MenomalecheSilvioc’è, ambedue accerchiati, poveretti. E quanto alle tue verità definitive su LA VITA, qualche anno fa nel tuo canzoniere ne ho contate 21. Quell’altro, perlomeno, si è contentato di finire sulle panchine dei giardini con «La vita è un brivido che vola via».

Le Vibre invece volano via su vette tipo «È nell’enfasi dell’essere che si effonde la mia passione e il cospargermi di ebbrezza mi invoglia a ricercare le tue remote intimità» (... anvedi). Alla fine, sia lui che loro alzano la testa dal loro ombelico e vedono che attorno c’è un mondo e-nor-me sparato barra avanti verso il nulla, di cui si degnano di occuparsi. Lui con la toccante Quando mi vieni a prendere. Loro con Come ieri: «Siamo ancora tutti qui, a fare luce tutti i giorni sui problemi di questa malata società. Chissà come andrà? Prima o poi cambierà». Eh, se fate luce voi siamo a cavallo, clippete clop.

PAOLO MADEDDU

Nessun commento per ora.

Nessuna votazione per ora.

 


RollingStoneMagazine.it

HomeArtistiNotizieMagazineCover GalleryDischiCinemaCultura
ArteMusicaFotoVideoLocaliEventiContestsBlogs

RSS Feeds

NotizieTicket ContestsAlbum fotograficiMagazineMusicaRecensioni

In edicola

AbbonamentiArretrati

Account

Accedi | Registrati

Networks


Registrati | Pubblicità online | Privacy | Condizioni Generali | Credits
© 1998-2009 Editrice Quadratum S.p.A. - P.IVA N.04706360155 All rights reserved