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Manifattura delle arti
Situata nel cuore di Bologna, la Manifattura delle Arti si estende su un'area di circa 10 ettari ed è, ad oggi, uno dei poli culturali più importanti d'Europa, sia per grandezza che la particolarissima presenza delle più prestigiose sedi di produzione culturale bolognesi.

L'area, a partire dal Rinascimento fino a tutto l’Ottocento zona portuale della città, è stata, assieme al suo hinterland protoindustriale (Canale di Reno, Navile, Moline, Aposa) l'epicentro mercantile e manifatturiero dell'economia bolognese fino a tutto il XVII secolo.
Pochi anni fa l’intera zona versava in condizoni di grosso degrado urbano, conseguenza dei bombardamenti subiti dalla città durante la seconda guerra mondiale e degli sventramenti precedenti, del 1889 e del 1937.

L’intera area è stata finalmente ristrutturata nel 2003, grazie allo sforzo congiunto del Comune e dell'Università, su progetto dell'architetto Aldo Rossi, e così ripartita: l'ex Manifattura Tabacchi ospita già da qualche tempo la sede della Cineteca di Bologna (gli uffici amministrativi, la direzione, la didattica, l'ufficio stampa e le attività editoriali); la vecchia cartiera Mulino Tamburi è diventata la sede del Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'Università.

Nell’area in fondo a via Lame, l’antico Macello risalente alla fine dell’800, sono stati collocati i nuovi spazi della Cineteca del Comune di Bologna, in cui trovano posto la biblioteca (oltre 170 posti di lettura su 2800 mq, 60 postazioni per la consultazione del materiale conservato, 24 postazioni per la visione delle pellicole e 8 postazioni Internet; conserva 20mila volumi, 200mila manifesti e locandine), gli archivi della fotografia (oltre un milione di fotografie) e della grafica, le due nuove sale del Cinema Lumière (una da 140 posti, l'altra da 170 posti) e i Laboratori di Musica e Spettacolo dell'Università, che comprendono uno spazio teatrale (150 posti, a struttura mobile, consente quindi lo spostamento o l'eliminazione della gradinata per allestimenti a pianta centrale), uno spazio cinema e audiovisivi (uno studio di registrazione televisivo, una cabina di regia, mixer digitale, sala montaggio e post-produzione), un Auditorium (oltre 210 posti) e uno spazio, in vetro e acciaio, destinato agli uffici del Centro la Soffitta.

L'insieme include la già restaurata struttura espositiva della Salara, oggi sede polivalente del circolo Arcigay Il Cassero, il centro gay e lesbico più grande d’Italia.




>> Come raggiungere la Manifattura delle arti dalla Stazione Centrale

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