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Demonio degli angeli,
dove mi trascinerai stavolta?
Nella profondità dei più neri abissi starai,
o a vezzeggiarmi tra la leggera inconsistenza delle nuvole…

Non comprendo ancora la tua entità
né l’ampiezza dei tuoi artigli. O dell’ali.
Se, fiera indemoniata che ulula alla luna e mi divora,
mi sbuffi negli occhi il sangue dell’ultimo strappo.

- Mi tagli e ferisci, irridi i miei sogni, frantumi i cristalli più cari -

O quando porgi a me i paradisi perduti
e ogni orizzonte s’apre
e odorano le ginestre,
e volano i gabbiani.

Angelo dei demoni:
sei il nero che resta sulle mani
come quando il fuoco bacia le castagne:
continua l’odore, si gode anche quel nero.

Ma è solo fuliggine sulle dita.
E nel cuore.

>>18 settembre 2007

“Una giornata come le altre quella appena trascorsa. Nozioni ingurgitate, non mi sono staccato da quel tomo che sembra infinito, l’ho maledetto anche oggi non so quante volte.

Strani questi giorni con ieri uguale a domani, identico ad oggi;  l’immobilità cela il tempo che scorre,chiuso in un cerchio di deja vu. Ho appena buttato il libro sulla scrivania, e mi concedo un contatto col mondo, in questo giorno qualsiasi di esilio che mi sono autoinflitto per studiare, per costruire il futuro, forse. Accendo il computer, sono in rete. Leggo veloce i messaggi.  Un altro e un altro ancora, si susseguono, sul monitor. Eccone uno.

Oggetto: spero che il server mi assista.

“Ho cercato di mandare il messaggio nel momento più palindromo del secolo. Spedito alle 20.02 del 20 02 2002.”

Un minuto in cui sembra possibile, per uno scherzo di simmetria, che il tempo possa davvero correre all’indietro, sovvertire ogni convenzione, magari fermarsi, almeno ripetersi. E infatti quel momento si è ripetuto, e si ripeterà, in tutto ventiquattro volte, a distanza di un’ora, in ogni angolo del mondo. Prodigio di un minuto. E io l’ho vissuto senza rendermi conto del suo passaggio, né della sua unicità. Lo devo recuperare. Scavo nell’abisso in cui cadono i momenti tutti uguali, quei momenti che non c’è motivo di ricordare, e vado a ritroso, cerco.

Niente. Avrei voluto ritrovarlo, riuscire a produrre un ossimoro mnemonico che sconfiggesse il tempo, che mi facesse fissare per la prima volta un minuto preciso. Quanti possiedono interamente almeno un istante della propria vita e lo sanno collocare con totale esattezza nel tempo? Chissà. .. Ho appena guardato l’orologio e ho fatto fare un giro alla lancetta dei secondi, ho pensato a cosa avrei scritto dopo il chissà.

E ho fissato l’attimo…

R.I.P.

Da ANSA.it:

ROMA – Primo Levi per l’analisi del testo, le foibe per il tema storico, il ruolo dei giovani nella politica, “piacere e piaceri” da Botticelli a D’Annunzio per l’artistico-letterario. Sono queste le tracce del tema di italiano proposte per la Maturità 2010.

Anche gli Ufo ”sbarcano” nella Maturita’ 2010: per la prova di italiano gli studenti hanno anche a disposizione il titolo ”Siamo soli?” per il tema tecnologico. Il tema di attualita’ e’ dedicato quest’anno al ruolo della musica, con tanto di citazioni di Aristotele, mentre per l’ambito socio-economico i candidati sono invitati a esprimersi sulla ”Ricerca della felicita”.