versione accessibile
Cronache
19/07/2011 - LUTTO NELLA DIPLOMAZIA ITALIANA

E' morto Boris Biancheri

Editorialista de "La Stampa",
aveva ottant'anni. Era stato
ambasciatore a Tokyo,
a Londra e a Washington.
Il cordoglio del ministro Frattini

E' morto stanotte, nella clinica Villa Margherita di Roma, l'ambasciatore ed editorialista de La Stampa Boris Biancheri. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha subito espresso «sincero cordoglio e grande tristezza» per la scomparsa. «Si tratta di un’ altra grande perdita per la diplomazia italiana», ha aggiunto il ministro in una nota. Tra i tanti messaggi di cordoglio, quelli dei presidenti di Camera e Senato, o di personalità come Massimo D'Alema e Pier Ferdinando Casini.

Dal 1956 nella carriera diplomatica, era stato negli anni Ottanta ambasciatore italiano a Tokyo e a Londra, e tra il 1991 e il 1995 a Washington. Fu anche, al Ministero degli Affari Esteri, direttore generale del Personale e direttore generale degli affari politici, nella cui veste è stato negoziatore italiano del Trattato sulla Cooperazione Politica Europea nell'ambito dell'Atto Unico Europeo, che costituisce il fondamento su cui poggia il Trattato di Maastricht.

Classe 1930, figlio del diplomatico Augusto Biancheri Chiappori e della baronessa Olga Wolff von Stomerse, era nipote di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, avendo quest'ultimo sposato Alexandra Wolff von Stomersee, sorella di Olga.

Il suo ultimo incarico, dal 1995 al 1997, è stato quello di segretario generale del Ministero. Terminata la carriera diplomatica, è stato presidente dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale. Dal 1997 al 2009 è stato presidente dell'Ansa, e dal 2004 al 2008 presidente della Federazione Italiana Editori Giornali. È stato anche membro della Fondazione Italia Usa.

Era anche uno scrittore raffinato: il suo ultimo libro di narrativa è Elogio del Silenzio pubblicato da Feltrinelli l'anno scorso. Tra i suoi libri, anche il romanzo Il quinto esilio (sempre edito da Feltrinelli) e il saggio Accordare il mondo. La diplomazia nell'età globale.

«Biancheri è stato uno dei più brillanti diplomatici degli ultimi decenni», ha detto Frattini, sottolineando come «nel corso di una prestigiosa carriera che lo ha visto all’ opera nelle Sedi di maggiore rilevanza e delicatezza per la nostra politica estera, fra cui Londra e Washington, e nei ruoli chiave di alta amministrazione, sino a quello di Segretario Generale del Ministero, l’ Ambasciatore Biancheri ha onorato il servizio diplomatico e il nostro Paese, coniugando il suo altissimo spessore culturale e la sua solida competenza su ogni aspetto della realtà internazionale con una profonda sensibilità istituzionale».

«Anche negli importanti incarichi seguiti alla conclusione della sua carriera in diplomazia - sottolinea ancora il titolare della Farnesina - ha continuato ad essere un lucido, autorevole, stimato punto di riferimento per l’ intera comunità di professionisti e studiosi che si dedica alla promozione del ruolo dell’ Italia nello scenario internazionale, e ha mantenuto legami stretti e fecondi con l’ Amministrazione cui si era dedicato con passione».

«Con profonda tristezza ho appreso la notizia della scomparsa di Boris Biancheri, ambasciatore e personalità di primo piano del mondo dell’informazione in Italia», ha detto il Presidente del Senato, Renato Schifani, in un telegramma inviato ai familiari di Boris Biancheri. «L’Italia perde un uomo di grande cultura, capacità politica, passione che anche di recente non aveva rinunciato a coltivare offrendo la propria esperienza come presidente dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale». E Gianfranco Fini:  «Ho appreso la notizia con sincera tristezza. Boris Biancheri, grande conoscitore dei temi di politica internazionale, ha fornito un costante servizio al nostro Paese nel corso della sua lunga carriera, che lo ha portato a ricoprire incarichi di massimo livello nelle più prestigiose sedi diplomatiche, dando prova al contempo di una straordinaria dedizione al mondo dell’informazione».