Dodecaneso  
Il sito italiano sulla storia antica e moderna delle isole dell'Egeo   

  

 1306-1522  1522-1912

 1912-1943

      1943-1945   

 1945-1947  1947

ARCHITETTURA NEL DODECANESO 

In questa sezione trovate la descrizione sintetica e le foto degli edifici più significativi costruiti durante il periodo dell'occupazione italiana nelle isole, non sono riportati tutti e senza un ordine cronologico o di importanza.

 

Il progetto per un teatro nella città di Rodi fu preparato dall'arch. Bernabiti ed i lavori iniziarono nell'ultimo periodo del governatorato Lago. L'impresa appaltante era la De Martis & Sardelli sotto la direzione dell'ing.Tacconi. Il 1 agosto 1937 il teatro viene inaugurato ed intitolato a Puccini. La sala ospitava 1200 spettatori e divenne il centro della vita mondana di Rodi. Quest' edificio coniuga la monumentalità dell'architettura razionalista di regime alla tradizione cavalleresca poichè la facciata principale imita i bastioni di Porta Marina. L'edificio, in buono stato di conservazione, ospita tuttora il teatro nazionale.     

 

 

 

 

Ecco come appare oggi il teatro Puccini.

 

(Foto collezione R.Fanelli) 

 

Natale Sardelli in divisa M.V.S.N. (dietro alla destra) del Governatore De Vecchi, durante una cerimonia  

(Foto collezione R.Fanelli) 

 

 

In una foto del 1937 il  teatro durante la costruzione, l'appalto fu assegnato all'impresa De Martis - Natale Sardelli.

Natale Sardelli nasce a Poggibonsi (SI) il 25-12-1890 e muore a Poggibonsi il 30-10-1961. Consegue il diploma di scuola media superiore (Scuole Tecniche) e comincia a collaborare con l’impresa edile del padre Lucesio Sardelli. Allo scoppio della guerra italo-turca, si arruola come soldato volontario, mentre partecipa alla I guerra mondiale con il grado di Sottotenente di fanteria. Nel 1922, partecipa alla marcia su Roma con il Quadrunviro Bianchi. Nel 1924, con alcuni industriali di Poggibonsi, si reca nell’isola di Rodi dove, ricevuto dal Governatore Mario Lago, viene invitato a prendere in considerazione la possibilità di trasferirsi in Egeo. Nell’autunno del 1924, dopo aver sistemato i propri interessi a Poggibonsi, si stabilisce a Rodi. Fonda con l’Ing. Agostino De Martis l’omonima impresa edile. Il primo lavoro eseguito è la ricostruzione del campanile della Cattedrale di S. Giovanni distrutto da un terremoto. Alla fine del 1926, fa trasferire a Rodi la famiglia. A Rodi, ha contemporaneamente aperti cantieri in città e nel resto dell’isola. Tra i principali lavori eseguiti, ricordiamo: il palazzo delle poste, il tribunale, il lungomare, il mercato, il minareto della moschea di Ibrahim Pascià, il ponte sul fiume Gadurà, lo stadio, il brefotrofio, le villette degli impiegati di Governo e degli Ufficiali, il serbatoio dell’acqua potabile, il semaforo della Marina a monte Smith, l’acquario, il teatro Puccini, l’albergo delle Terme, il trampolino della spiaggia di Kumburnù, la villa di Ritz a Trianda, il palazzo e la villa di Abbascì (siriano poi risultato essere un agente dei servizi segreti inglesi) quest’ultima ubicata nell’interno dell’isola, l’aeroporto militare di Maritsa e parte della ristrutturazione della città vecchia. Contemporaneamente, lavora nell’isola di Lero dove costruisce l’idroscalo ed altri edifici governativi. Altri cantieri sono aperti nell’isola di Coo dove edifica le scuole, l’Ospedale, la chiesa dell’Agnus Dei ed il Palazzo del Governo. Dopo il terremoto di Kos del 1933  incrementa a tal punto l’attività nell’isola di Coo che mette alla direzione dei lavori l’Ing. Coccheri ed altri. Ogni isola aveva il proprio gruppo di operai e di attrezzature. Molti operai arrivarono dall’Italia. Oltre all’attività nel campo edile, il suo interesse si rivolge ad altri settori fondando,con altri italiani, l’oleificio e la cantina sociale (da lui edificata) detta C.A.I.R. (Compagnia agricola industriale di Rodi) e la manifattura tabacchi T.E.M.I. In campo politico, ricopre la carica di Comandante della M.V.S.N. e di Vice Federale del P.N.F. per le isole Egee, fino al 1937-38; incarichi a cui rinuncia per i pressanti impegni di lavoro. Durante la II guerra mondiale, rimane a Rodi e viene richiamato alle armi, per breve periodo, con il grado di Maggiore. Prende parte, in questo periodo, alla ricostruzione di alcune opere distrutte dai bombardamenti (vedi Ospedale Regina Elena). Dopo l’armistizio di Cassibile, non aderisce alla Repubblica di Salò. Rientra in Italia nel 1946. Continua l’attività di impresario edile con l’Ing. De Martis operando in Toscana ed in Sardegna.

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Albergo La Rosetta, il più modesto dei tre alberghi sorti nella via generale Ameglio intorno ai primi anni 30 per incrementare la ricettività turistica dell'isola. Disponeva di 40 camere, è stato demolito ed ora vi sorge l' Hotel Kamiros Palace.      

 

 

 

 

Villaggio rurale San Benedetto (attualmente Kolymbia), è un complesso ad un piano comprendente scuola, chiesa, casa del fascio, caserma, le case rurali sono allineate nella strada verso il mare e furono realizzate in economia secondo i canoni tipici mediterranei. Il complesso fu realizzato tra il 1935 ed il 1938. Oggi il complesso è usato come ricovero per anziani.       

 

(foto collez.Garnero) 

 

1942 villaggio rurale San Benedetto (attualmente Kolymbia),  il serg. Mario Garnero con un amico.       

 

 

 

Una foto dell'ottobre 2002 ritrae la chiesa dell'insediamento agricolo di Cattavia, il complesso è fatiscente, persino il meccanismo dell'orologio è stato asportato. Il progetto costruttivo è simile a quello di San Benedetto. Ci si chiede perchè quest'insediamento non sia stato assegnato ad una cooperativa agricola o destinato ad abitazione rurale. 

 

Foto del lato occidentale

 

Palazzo del Governo, progettato da Florestano Di Fausto fu realizzato nel 1926-7, esso ospitava gli uffici governativi, l'archivio, l'ufficio del turismo, il gabinetto del Governatore con un ampio salone di rappresentanza pavimentato in maiolica ed arredato con mobili in stile e lampadari di Murano. Questo edificio è la maggiore realizzazione del Di Fausto ispirata al gotico veneziano che riesce a fondersi mirabilmente con motivi locali ed orientali, attualmente sede della prefettura.      

 

 

 

 

Come appare oggi fotografato dal lato orientale che si affaccia sul Mandracchio, al momento della foto ottobre 2002 erano in corso lavori di ripulitura degli intonaci, all'interno si conservano gli arredi d'epoca.

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