Vai ai contenuti
  • Diminuisci dimensione testo
  • Aumenta dimensione testo
  • Print
  • Contact
  • Mobile
  • RSS feed
Corriere della Sera

AFFARE MEDUSA / I giudici: può non aver notato quei dieci miliardi

«Patrimonio ingente, Berlusconi non sapeva»

AFFARE MEDUSA / I giudici: può non aver notato quei dieci miliardi «Patrimonio ingente, Berlusconi non sapeva» MILANO - Troppo ricco per potersi accorgere dell' arrivo di 10 miliardi e del motivo di questo arricchimento, «non percepibile» in rapporto alle «dimensioni straordinarie del suo patrimonio»: è alle disponibilità finanziarie fuori dal comune, oltre che al ruolo di suo padre nella vicenda, che Silvio Berlusconi deve l' assoluzione in appello nel processo per l' irregolare esposizione, nel bilancio 1988 di «Reteitalia spa», dell' acquisto del 45 per cento della casa cinematografica «Medusa» per un prezzo teorico di 28 miliardi, in realtà eccedente il reale di 10 miliardi e 200 milioni, tornati sui 5 libretti al portatore del Cavaliere. Nelle motivazioni, la seconda Corte d' Appello osserva che ad accendere i libretti non fu Silvio ma suo padre prima di morire. E soprattutto, mentre tutto l' affare risulta gestito in autonomia da manager Fininvest, «si deve anche escludere una conoscenza ex post dell' arricchimento e della sua causale» da parte di Berlusconi, perché essa «presupporrebbe la visibilità dell' incremento di oltre 10 miliardi anche a distanza di alcuni mesi dall' accensione dei libretti». Ma questa «visibilità», motivano i giudici di appello, «appare smentita dalla realtà» giacché «la molteplicità dei libretti riconducibili alla famiglia Berlusconi, la polverizzazione della somma su cinque libretti e le notorie rilevanti dimensioni del patrimonio di Silvio Berlusconi (che la difesa giustamente definisce extra ordinem) in cui le somme capillarmente suddivise andavano a confluire postulano impossibilità di conoscenza sia dell' incremento sia (e soprattutto) della origine dello stesso». E senza «conoscenza e accettazione della causale», non vi può esser «coinvolgimento dell' imputato all' atto della redazione delle false comunicazioni sociali». Luigi Ferrarella

Ferrarella Luigi

Pagina 2
(11 luglio 2000) - Corriere della Sera

ARCHIVIOcronologico


Ogni diritto di legge sulle informazioni fornite da RCS attraverso la sezione archivi, spetta in via esclusiva a RCS e sono pertanto vietate la rivendita e la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi modalitá e forma, dei dati reperibili attraverso questo Servizio. É altresì vietata ogni forma di riutilizzo e riproduzione dei marchi e/o di ogni altro segno distintivo di titolarità di RCS. Chi intendesse utilizzare il Servizio deve limitarsi a farlo per esigenze personali e/o interne alla propria organizzazione.
PIÙletti