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Corriere della Sera

Il clan di Pantani: "Ha deciso di smettere"

Il patron Cenni vorrebbe portarlo al Tour, ma il d.s. Martinelli conferma: "Mi ha detto: io non corro piu" Il Pirata resta nella sua villa e fa filtrare solo una frase: "Con tutto quello che ho dato al ciclismo mi aspettavo un trattamento migliore" "E' distrutto, non voleva fare neppure il secondo test di Imola" Indiscrezione: forse oggi potrebbe parlare

----------------------------------------------------------------- Il clan di Pantani: "Ha deciso di smettere" Il patron Cenni vorrebbe portarlo al Tour, ma il d.s. Martinelli conferma: "Mi ha detto: io non corro piu" Il Pirata resta nella sua villa e fa filtrare solo una frase: "Con tutto quello che ho dato al ciclismo mi aspettavo un trattamento migliore" "E' distrutto, non voleva fare neppure il secondo test di Imola" Indiscrezione: forse oggi potrebbe parlare MILANO - Chiuso nella sua villa di Cesenatico, dove hanno accesso soltanto gli amici piu' intimi, Marco Pantani continua a vivere l' incubo di Madonna di Campiglio. Quel valore sballato dell' ematocrito, che l' ha fermato tre ore prima del via del tappone alpino, e' un tarlo che s' e' infilato nella sua testa. Piu' passano le ore, piu' c' e' la convinzione nel Pirata di essere vittima non di un complotto, come tuonano i suoi tifosi, ma di un terribile scherzo del suo metabolismo. E cosi' , dal muro di silenzio sorto attorno a lui, filtra un' indiscrezione: "Con tutto quello che ho fatto per il ciclismo, speravo in un trattamento migliore". Quel "trattamento migliore" va ricercato nelle modalita' del prelievo del sangue. Svegliato di soprassalto, subito circondato dai tre medici dell' Uci, il Pirata non era sicuramente nelle condizioni ideali per subire quel tipo di controllo. Fonti a lui molto vicine sostengono che il romagnolo, pur nel rispetto di norme Uci che lui ha sottoscritto e sostenuto pubblicamente, avrebbe gradito che i medici, visto l' esito del primo esame, lo sottoponessero subito a un altro per un' ulteriore conferma e verifica. Tanto piu' che quello era un giorno speciale, quello del Gavia e del Mortirolo, che lui aveva scelto per il top del suo show al Giro che aveva fino a quel momento dominato. La sua squadra, la Mercatone Uno, ha cercato in tutti i modi di non arrendersi: sabato lo hanno portato a Imola per effettuare nuove analisi, ieri hanno cercato in ogni modo - anche e soprattutto per azione del patron Romano Cenni - di convincere Pantani a non lasciare. Anzi, di rilanciare al Tour. Gli uomini che piu' sono vicini al Pirata, pero' , hanno quasi perso le speranze. Il d.s. Giuseppe Martinelli smonta la tesi del complotto: "Non dico che hanno tarato male o manomesso la macchina. L' Uci ha fatto il suo lavoro, giu' il cappello. Abbiamo accettato i controlli dell' Uci, ma non si puo' dire che Martinelli Giuseppe e' un deficiente. Sapevo che venivano i controlli medici. Se avessi voluto rubare, lo avrei fatto a cinque giorni dalla fine, a dieci, sul Gran Sasso, a Cesenatico o ad Agrigento". Martinelli sembra convinto che Pantani non correra' piu' : "A meno che non succeda qualcosa di straordinario che, beninteso, non e' il cambiamento di queste regole. Il ritiro puo' essere un errore, ma non si puo' entrare nella psicologia di un uomo. Io penso a me stesso: mi e' crollato il mondo addosso e non avevo nulla da temere. C' e' qualcosa di sbagliato nella gente: mi scappa da ridere davanti a chi dice che con 52 di ematocrito si rischia l' infarto. Allora cosa dire del calciatore che si fa male prima di una partita? Dovrebbe fermarsi, invece gli fanno un' infiltrazione al ginocchio e fa la piu' bella partita della vita. Ma se lo vedessero quelli della tutela della salute lo fermerebbero. In realta' , gli atleti vivono al limite. Se dobbiamo fare un discorso di salute, allora facciamo un Giro di otto giorni con dieci di riposo. Ma se invece fai venti giorni, con le salite, le pianure, il caldo, il freddo... Quando voi avete mal di testa che fate? Prendete una pillola o dite "passera' "?. L' Epo? E' una stupidaggine: chi si permette di portarla in giro? Io sto rischiando 7 anni di galera e non so neanche perche' . O magari perche' ho uno che ha vinto due tappe di fila, che e' arrivato disidratato, che magari ha avuto la dissenteria nella notte. Ma a chi vado a dirlo? Non lo racconto a nessuno, tanto non ho le controprove. Sabato gli abbiamo fatto un altro esame a Imola. Lui non voleva. Lo abbiamo fatto perche' volevamo dargli morale, ma ora lo abbiamo buttato via. Lui e' cosi' . Mi ha detto "butta tutto, tanto smetto di correre". Oggi Pantani potrebbe parlare, ma non c' e' nessuna certezza. A cercare di fargli cambiare idea ci provera' anche Felice Gimondi: "A Marco ho detto una sola cosa: quando uno cade, deve rimettersi in sella il piu' presto possibile per liberarsi dalla paura. Pantani non puo' fare a meno del ciclismo, il ciclismo non puo' perdere un personaggio come Pantani". Gianfranco Josti ----------------------------------------------------------------- Axelsson al traguardo con la clavicola rotta MILANO - Lo svedese Niklas Axelsson, sesto in classifica generale a 9' 38" dalla maglia rosa Gotti, ha concluso il Giro nonostante una frattura alla clavicola destra, provocata dalla caduta di sabato nella discesa del Mortirolo. Axelsson ha trascorso la notte di sabato all' ospedale di Esine, dove e' stato sottoposto a radiografia, che ha confermato la diagnosi effettuata subito dopo la conclusione della ventunesima tappa. Axelsson, una delle rivelazioni dell' 82o Giro d' Italia, ha dimostrato di essere un corridore di eccezionale coraggio, perche' oltre alla frattura alla clavicola ha riportato una serie di contusioni in tutto il corpo ed una ferita alla testa, per la quale sono stati necessari sette punti di sutura. Lo svedese aveva concluso sanguinante la ventunesima tappa (Madonna di Campiglio - Aprica) all' ottavo posto, con 4' 45" di ritardo da Gotti. Axelsson, svedese di Mora, il paese della Vasaloppet, ha compiuto 27 anni il 15 maggio. Professionista dall' agosto ' 97, non ha ancora raccolto vittorie, ma il sesto posto al Giro e' un buon trampolino di lancio per il futuro. Anche il campione del mondo Camenzind era caduto nella discesa del Mortirolo, ma era riuscito a rialzarsi nonostante una ferita profonda all' arcata sopracciliare sinistra (sette punti), mentre Massimo Codol era stato costretto al ritiro per la frattura della clavicola destra. ----------------------------------------------------------------- IL PAESE DEL PIRATA E Cesenatico spegne la tv per non vedere il trionfo di Gotti I fan circondano la villa del padre per tutta la notte Marco li delude e non si fa vedere DAL NOSTRO INVIATO CESENATICO - Non ci sono salite qui, ma il Pirata torna in fuga. Da tutto. Fugge dai suoi tifosi che, a centinaia, circondano la casa dove abita con i genitori, alle porte di Cesenatico. Sotto il sole a picco delle quattro del pomeriggio, i fan avvolgono villa Pantani in una sorta di abbraccio colorato, fatto di maglie, bandane e bandiere gialle. Fugge da taccuini e microfoni, protetto da papa' Ferdinando (fin troppo calato nei panni di guardia del corpo) e dai vertici della Mercatone Uno, spaventati quanto i pantaniani, dalla possibilita' di un suo ritiro dal ciclismo. Fugge il Pirata, ma Cesenatico non si rassegna. Nei pub risuonano sino alle prime luci dell' alba le note alla Casadei del suo inno: "Vai, vai Pantani, che sei il primo sul Pordoi...". Attorno al poeta pantaniano "Giouanmarten" - un folcloristico sessantenne che percorre le strade di Cesenatico alla guida di un tandem sul quale sventolano bandiere rosa e gialle - si raccolgono agli angoli delle strade capannelli di tifosi: non si sa se ce l' hanno di piu' con l' ematocrito o con Gotti. Ed il poeta declama: "Senza Pirata e' una fregata. Ci hanno preso in Giro". Intanto i suoi versi vengono coperti dal rumore dei petardi mentre una nuvola di fumo invade Piazza Comandini, la tana dei pirati. Il chiosco di piadine di mamma Tonina e' ormai sommerso di cartelli e striscioni che invitano il Pirata a non mollare. Ma il re delle salite, stavolta, e' davvero in crisi. Lo zio Dino da' voce a quel che tutti temono: "Marco si sente ingannato, sta seriamente pensando al ritiro". Notte senza sonno e nervi scoperti in casa Pantani. Le luci della villa rimangono accese fino a tardi. All' una un amico porta pizze e bevande per Marco, fidanzata Christine e genitori. Alle prime luci dell' alba, dopo essersi accertato che intorno alla casa non ci sia anima viva, il Pirata e la sua compagna s' allontanano in motorino verso destinazione ignota. Poi Christine ricompare al chiosco, Pantani torna a blindarsi nella villa e di nuovo un nugolo di giornalisti staziona davanti al cancello. A questo punto al padre Ferdinando saltano i nervi. Al volante della sua auto irrompe sgommando sul gruppo dei cronisti. Urla: "Andate via, questa e' violazione di domicilio, ora chiamo i carabinieri". Attimi di tensione. Un ex vicino di casa di papa' Pantani, Aldo Mondaini, comincia ad imprecare: "Vergognati, non ti ricordi di quando eri povero". Si alzano anche altre voci: "Marco, fatti vedere". Alla fine i carabinieri entrano nella villa, parlottano col sempre piu' agitato genitore del Pirata ed escono annunciando che il campione parlera' oggi, lunedi' . Il gruppetto si scioglie, il carabiniere - portavoce si toglie il casco, si mette una bandana azzurra e, imbarazzato, confessa: "Sono da sempre un pantaniano". Torna la tranquillita' in casa del Pirata. Ma per poco. Dal centro di Cesenatico parte un corteo di tifosi che raggiunge la villa. Sono centinaia, a bordo di tutti i mezzi pedalabili: tandem, riscio' , bici da corsa, mountain - bike. + un trionfo di giallo e di pelate pantaniane. Piu' che un coro, la loro e' una supplica: "Marco, fatti vedere, siamo noi i tuoi pirati". Tutto inutile. Poi esce il padre: "Mio figlio non c' e' , grazie a tutti comunque". Delusione: "Ma allora che cosa siamo venuti a fare fino a qui?". C' e' anche chi esagera: "Oggi e' morto qualcosa". Qualcuno appende un foglietto alla cancellata: "Marco, non lasciarci soli". Ma il Pirata, in quel momento, sta discutendo con i responsabili della Mercatone Uno proprio del suo futuro: un "dopo" che contempla anche la possibilita' di un addio ai pedali. Intanto dalla televisione di un bar rimbalzano le immagini di Ivan Gotti in maglia rosa, quella maglia che pareva nessuno potesse togliere al Pirata. Ma a Cesenatico nessuno guarda la televisione. "Meglio fare un salto in spiaggia" dice Jumbo, pantaniano della prima ora. E anche nella villa del Pirata la tv e' rimasta spenta, per tutto il giorno. Francesco Alberti ----------------------------------------------------------------- La sconfitta e' anche economica Sono andati in fumo 700 milioni MILANO - Marco Pantani e' uomo da cinque miliardi tra ingaggio, sponsorizzazioni e premi. La sua esclusione dal Giro ha avuto conseguenze economiche non indifferenti, soprattutto per quanto riguarda la squadra cui, per tradizione, il vincitore di una grande corsa a tappe destina tutti i premi vinti. Se a Campiglio i "vampiri" dell' Uci non l' avessero fermato per il tasso di ematocrito troppo alto, Marco Pantani avrebbe portato a casa, a titolo individuale, una somma ragguardevole: 450 milioni. Cosi' ripartiti: premio quale vincitore di 62.100.000; premio speciale di 275 milioni; 30 milioni per la maglia ciclamino di leader della classifica a punti e 25 milioni per la maglia verde di miglior scalatore. Inoltre la vittoria di tappa all' Aprica gli avrebbe fatto intascare 5.520.000. A queste cifre sono da aggiungere il premio giornaliero per la maglia rosa (2 milioni), quelli per il passaggio al Gavia, Cima Coppi (4 milioni), Mortirolo e Santa Cristina (1 milione ad ogni passaggio). Altri premi il Pirata li avrebbe intascati con il Premio Azzurri d' Italia (13 milioni) e Trofeo Regione Siciliana (20 milioni). Inoltre la Mercatone Uno, prima nella classifica a squadre, avrebbe intascato 250 milioni. Una torta superiore ai 700 milioni che si sarebbero divisa corridori e personale.

Josti Gianfranco, Alberti Francesco

Pagina 37
(7 giugno 1999) - Corriere della Sera

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