CENTRO PER LO STUDIO E LA CURA DEI DISTURBI DELL'UMORE |
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L'Elettroshock |
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La Depressione La valutazione diagnostica e il trattamento Gli effetti collaterali dei farmaci Come aiutarsi da soli Visualcyp per la sicurezza delle prescrizioni
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Il Ministero della Salute ne ha regolamentato l’impiego in Italia con una nota del 15 febbraio 1999. Viene effettuata presso alcuni Centri specializzati. La terapia elettroconvulsiva ha una sua utilità particolarmente per gli individui con forme gravi di depressione a rischio di vita o che non possono assumere per qualche motivo farmaci antidepressivi. L'elettroshock spesso è efficace in casi in cui i farmaci antidepressivi non hanno portato ad una sufficiente remissione dei sintomi. In anni recenti la terapia con elettroshock è stata migliorata. Prima del trattamento viene dato un miorilassante e quindi viene praticata una breve anestesia. Gli elettrodi che trasmettono gli impulsi elettrici sono collocati in punti precisi della testa. La stimolazione causa una breve convulsione nel cervello (circa trenta secondi). La persona che riceve l'elettroshock non sperimenta coscientemente lo stimolo elettrico. I principali effetti collaterali consistono in un breve momento di confusione immediatamente successivo al trattamento ed in una transitoria perdita di memoria. Non ci sono condizioni mediche che controindichino in modo assoluto questa terapia, è richiesta una certa cautela solo nei pazienti cardiopatici. Per avere pieno beneficio terapeutico sono necessarie diverse sessioni di elettroshock, tipicamente somministrato tre volte alla settimana. Molto spesso le metodiche di somministrazione e gli effetti collaterali dell’elettroshock sono stati male illustrati, mentre si tratta di un trattamento efficace e sicuro. Il fatto però che il paziente partecipa assai passivamente alla terapia lo rende poco interessante in una cultura come la nostra dove si è cercato di mettere la relazione di cura sempre al primo posto.
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Molto materiale dele pagine sui Disturbi dell’Umore è tradotto liberamente (e adattato) dalla brochure del National Institute for Mental Health degli U.S.A. (NIH Publication No. NIH-00-3561), dalla versione inglese rintracciabile su internet all’indirizzo: http://www.nimh.nih.gov/publicat/depression.cfm e da quella dell’American Psychiatric Association.
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