Padova, la scheda di “Capitan Futurissimo” Federico Viviani

Padova, la scheda di “Capitan Futurissimo” Federico Viviani

Primo indizio: i tifosi giallorossi lo hanno già soprannominato “Capitan Futurissimo”, perché a loro avviso dopo Francesco Totti e Daniele De Rossi sarà lui a portare la fascia sul braccio sinistro.

Secondo indizio: “Alla vigilia della partenza per Brunico aveva salutato gli amici fra il serio e lo scherzo: «Allenarmi con i grandi per due settimane mi farà crescere. E poi magari riesco a convincere Luis Enrique, non si sa mai…». Tre settimane dopo, Federico Viviani può dire di aver centrato l’obiettivo, almeno stando alle parole del tecnico, che a chi gli chiedeva se ci fosse un giocatore che l’avesse colpito in modo particolare, non ha avuto esitazioni: «Viviani. Viviani mi piace tanto»”. (“Il Romanista”, 3 agosto 2011)

Terzo indizio: il suo debutto in serie A? 12 dicembre 2011. Da titolare. Allo stadio Olimpico. Contro la Juventus.

E se è vero che tre indizi fanno una prova, allora siamo davvero di fronte ad un autentico campioncino… Autentico colpaccio del Padova, che sbaraglia la concorrenza di almeno otto squadre (tra queste il Pescara, che lo voleva in sostituzione di un certo Marco Verratti…) e si assicura le prestazioni di Federico Viviani, centrocampista classe 1992 della Roma. Per spiegare al meglio le sue caratteristiche e la sua carriera vi proponiamo tre diversi articoli.

(Il Romanista) Giocatore della Primavera Viviani lo è stato e anagraficamente potrebbe esserlo ancora, anche se sarà difficile togliergli la maglia della prima squadra, su cui ha voluto il numero 92 (il suo anno di nascita) anticipando Luca Antei, che infatti ha preso la 13. A Riscone Federico non ha sbagliato niente e soprattutto è sceso in campo in ogni allenamento con l’atteggiamento che piace a Luis Enrique, concentrato, determinato e dimostrando una personalità che ha stupito solo chi non lo conosceva. La sua seconda stagione in Primavera (la prima da titolare) è stata quella della svolta: decisivo per la conquista dello scudetto, Viviani può dire di aver già segnato all’Olimpico (in finale di Coppa Italia con la Fiorentina). [...] Regista dal passo elegante, visione di gioco, lancio e tiro dalla distanza con entrambi i piedi e pure una precisione millimetrica nei calci piazzati, Viviani trova la sua collocazione ideale nel 4-3-3 da vertice basso davanti alla difesa, posizione che gli permette di sfruttare al meglio le sue qualità nell’impostazione. Luis Enrique se n’è accorto subito, tanto che in tutte le amichevoli disputate fin qui, l’ha sempre schierato da regista arretrato. E ha scoperto che Viviani gli piace, gli piace tanto.

(AsRomaVideo) Lo paragonano già a Daniele De Rossi, per ruolo, qualità e personalità. Viviani arrossisce e sorride, per ora. Federico ha il sangue calciofilo. Suo padre è stato calciatore professionista, salendo fino alla serie B. Viterbese di Grotte di Castro, è stato notato dagli osservatori della Roma nel 2005 nella squadra del suo paese, quando aveva solo 13 anni. E’ stato immediatamente ingaggiato, cominciando dai Giovanissimi, per poi salire agli Allievi con Stramaccioni e infine alla Primavera di Alberto De Rossi . Nella scorsa stagione, in cui Montella lo ha anche convocato tre volte in prima squadra, è stato uno dei giocatori più importanti del gruppo che ha conquistato lo scudetto Primavera: da regista basso, proprio come De Rossi junior, ha segnato 6 gol in campionato. Non è un caso. Perché una delle sue migliori doti è l’inserimento negli spazi, che gli permette di sfruttare il destro molto potente. Viviani è bravo anche nella fase di copertura, aggressivo quanto serve come ha già dimostrato nelle prime amichevoli della Roma, sa prendersi le responsabilità nei momenti delicati. I difetti su cui deve lavorare sono due: è un po’ lento, anche a causa del fisico piuttosto massiccio (1.80 per 75 chili); gli manca confidenza con il piede sinistro, che per un centrale di centrocampo è utile. Il carattere? Ne parlano tutti bene. E’ un giovanotto umile, attento, senza tanti grilli per la testa.

(GenerazioneDiTalenti) Questo è l’inizio di una favola che vede protagonista un ragazzo classe 1992 che ricopre la stessa posizione di De Rossi nella Primavera allenata proprio dal padre del vice capitano giallorosso e che già dalla passata stagione, terminata con la vittoria del campionato di categoria, sta facendo vedere dei numeri straordinari e ponendosi all’attenzione come uno dei talenti più interessanti del fiorente settore giovanile romanista. Quest’anno nella prima parte del campionato primavera il capitano Viviani si è confermato autentico campioncino e elemento a dir poco sprecato per un campionato non propriamente competitivo che oramai gli sta sin troppo stretto, senza contare che la rosa a disposizione del tecnico De Rossi è talmente vasta e piena di talento che può benissimo far a meno di lui, schierando elementi anagraficamente più piccoli e più adatti a un campionato del genere. Federico nasce come trequartista ma non appena entra a far parte della cantera giallorossa l’attuale tecnico dell’Inter primavera, Andrea Stramaccioni, lo sposta in cabina di regia proprio dinnanzi alla difesa, ruolo al ragazzo sicuramente più congeniale dove riesce a sfruttare tutte le sue qualità tecniche individuali e caratteriali, intuizione dell’ex mister romano che gli hanno permesso di maturare molto velocemente a livello tattico e di poter esplodere e completare il suo iter di crescita una volta passato nella primavera di De Rossi. Il ragazzo si pone come autentico leader tant’è che gli è stata affidata la fascia da capitano, il carattere e la grinta non gli mancano e tanto meno la giusta concentrazione per poter giocare in mezzo al campo. Tecnicamente è dotato di un buon piede destro con cui sa effettuare discreti lanci e letali calci da fermo. Un autentico specialista dei calci di punizione con cui è andato spesso in rete nel campionato primavera, riuscendo ad imprimere al pallone traiettorie taglienti e potenti che spesso e volentieri trafiggono le reti avversarie. La visione di gioco è un’altra delle armi che ha a disposizione, l’unica pecca la si può individuare nella velocità nonostante abbia un gioco di gambe niente male.

 

Altro da aggiungere? Solo una cosa: con ogni probabilità sceglierà come numero il 92. Avete già capito…

 

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