Saiman 202M

Vincitore dei concorsi indetti nel 1937-38 dal Ministero dell'Aeronautica per rinnovare la linea di aerei da turismo, il semplice e robusto Saiman 202 fu poi un apprezzato aereo scuola militare.

Dovuto all'ing. Mario Bottini, l'aereo aveva struttura interamente lignea, con rivestimento in compensato intelato. L'ala a sbalzo aveva il tronco centrale solidale alla fusoliera e un carrello fisso con ammortizzatori oleoelastici con eleganti carenature spesso rimosse nell'impiego pratico. I posti di pilotaggio affiancati erano accessibili mediante porte ad ala di gabbiano. Il motore inglese De Havilland Gipsy Major fu sostituito nella produzione di serie dall'italiano Alfa Romeo 110-I da 120 cv.

Collaudato da Mario De Bernardi nella primavera 1938, alle valutazioni ministeriali dimostrò di eccedere tutti i parametri concorsuali, risultando primo assoluto. Buoni risultati furono colti al 3° Avio Raduno del Littorio dall'I-BOTT e dal 202bis I-SEPI dall'ala ridotta, rispettivamente 5° e 4° su 28 iscritti. Senza fortuna la prova del 202RL I-CIDO nell'edizione 1939.

Dopo i primi 20 esemplari fu introdotto il 202-I, con piani di coda a corda costante e bordo d'entrata diritto, flap ridotti al solo tronco centrale dell'ala, comandi a cloche anziché a volantino. La serie militare 202M riprese tali modifiche con dotazione strumentale specifica per il ruolo addestrativo. Le immatricolazioni civili prebelliche compresero almeno 48 esemplari, mentre la Regia Aeronautica ricevette circa 408 dei 420 esemplari commessi.

L'impiego militare iniziò nel 1940 presso le scuole di Perugia e Vibo Valentia, allargandosi poi a quelle di Siena, Pistoia, Orvieto per il corso di pilotaggio di primo grado. Altri ebbero funzioni di collegamento, ed alcuni andarono ai corrispondenti di guerra; altri ancora furono assegnati agli addetti aeronautici. Molti ebbero strumentazione duplicata per l'addestramento al volo senza visibilità.

Al 31 luglio 1943 ne esistevano ancora 339, una quarantina dei quali impiegati dopo l'armistizio dalla Regia Aeronautica e dall'ANR ma in gran parte assorbiti dalla Luftwaffe, che ne contava 121 nel gennaio 1944. Dopo la guerra l'AMl ne utilizzò una ventina, ceduti agli Aero Club dal 1950.

Il Saiman 202M del Museo venne costruito nel 1943 dalla SACA di Brindisi con MM. 52163. Il 22 giugno 1951 l'aereo ricevette le marche civili I-BIOL, in uso all'Aero Club di Bologna dove volò sino al 1962. È stato restaurato presso la Masterfly nei colori di un esemplare della scuola di volo di Pistoia.

Caratteristiche

Apertura alare 10,65 m
Lunghezza 7,65 m
Altezza 1,91 m
Motore Alfa Romeo 110/I
Potenza 120 hp
Peso a vuoto 670 kg
Velocità massima 221 km/h

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