Lazio, Lotito: «Dobbiamo sfoltire la rosa
ma i migliori ce li teniamo»

ROMA – «Fare mercato in questo periodo di crisi? Sarebbe facilissimo, basta vendere i campioni che abbiamo, come hanno fatto gli altri, fare cassa ecomprare. Invece ce li teniamo tutti e andiamo avanti. Ai tifosi dico di avere fiducia». Il presidente della Lazio Claudio Lotito ribadisce per l’ennesima volta il concetto espresso già in diverse circostanze. Ormai il leitmotiv del mercato: la nostra forza è non aver venduto i gioielli.

Per la società biancoceleste, probabilmente, è la campagna acquisti-cessioni più difficile da quando Lotito è diventato presidente. Tutte le strategie portate avanti sin da marzo, da Breno a Yilmaz e Balzaretti, sono tutte saltate per aria. Erano questi i giocatori individuati per rafforzarsi e dare l’assalto alla Champions. «La nostra squadra, già così com’è, è competitiva – ha spiegato Lotito a Lalaziosiamonoi - stiamo solo cercando di sfoltire la rosa e dare la possibilità a qualche giocatore che non rientra nei piani tecnici di andare a giocare e dimostrare il proprio valore. Per il resto stiamo lavorando per allestire una Lazio ancora più forte».

Nonostante la grande fiducia che c’è nell’attuale organico, la società sta tentando di correre ai ripari, provando a correggere il tiro e acquistare un difensore centrale, al momento l’unico tassello che manca, almeno secondo i dirigenti e lo staff tecnico. L’obiettivo in questo senso è Andreas Granqvist. I contatti con Preziosi sono praticamente quotidiani, si sta cercando la soluzione migliori che sblocchi l’affare.

Ma non sono tutte rose e fiori. Attualmente ci sono tre casi che fanno riflettere. Tre giocatori non solo in cerca di una squadra, ma di una soluzione definitiva e lontano da Formello. Tre ragazzi che sono quasi spariti dal mondo Lazio. E che attualmente stanno attraversando un momento difficile dal punto di vista tecnico e soprattutto di mercato. Nessuno li vuole, in pochi li cercano. Spariti. Pasquale Foggia, Francelino Matuzalem e Giuseppe Sculli. Ognuno di loro, chi più chi meno, ha sicuramente lasciato qualche traccia nella storia biancoceleste, ma adesso, nonostante gli sforzi del club, sono stati praticamente scaricati dalla stessa società.

I casi più eclatanti sono quelli di Matuzalem e Sculli. Entrambi si allenano da soli e non a Formello. Il brasiliano, che sta lavorando in un circolo sportivo nella capitale, era considerato un giocatore importante, ma l’ennesima bravata, un ritardo di quasi cinque giorni al raduno di Formello, gli è costata cara. Da quando è a Roma solo nel primo anno non ci sono stati problemi per il centrocampista, ma per il resto ci sono state tante piccole questioni che non sono mai venute fuori. Adesso la Lazio ha detto basta e vuole troncare ogni rapporto. Se entro l’ultima settimana si troverà una sistemazione bene, altrimenti sarà rescissione unilaterale del contratto. Questione diversa e forse più spinosa quella di Giuseppe Sculli. Per lui Preziosi si era sbilanciato, garantendo il riscatto addirittura pubblicamente all’ultima di campionato. Lui, Sculli, non sarebbe mai andato via da Roma a gennaio se non avesse avuto la certezza di restare a Genova. Invece, è accaduto l’esatto contrario a causa del calcio scommesse e di alcune storie non edificanti scoppiate negli ultimi mesi che hanno coinvolto il giocatore. Ora Sculli, che ha un regolare contratto con la Lazio fino al 2015, si sta allenando in completa solitudine e attende che Lotito o Preziosi gli trovino una squadra, probabilmente all’estero.

Pasquale Foggia è l’unico che si sta allenando a Formello e probabilmente il solo, al momento, che troverà una sistemazione sicura. Pescara in pole, ma ci sono pure Siena, Catania e Torino.