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Cappella Portinari

AUTORE:

Architetto incerto-pittore Vincenzo Foppa

ANNO DI REALIZZAZIONE:

1462 D.C. circa

TIPOLOGIA:

Architettura-Pittura murale

STILE:

Gotico

LUOGO:

Basilica di Sant'Eustorgio

Cappella Portinari © Ranzani, Alinari
Cappella Portinari © Ranzani, Alinari
Cappella Portinari © Ranzani, Alinari
Cappella Portinari © Ranzani, Alinari
Cappella Portinari © Ranzani, Alinari
Cappella Portinari © Ranzani, Alinari
Cappella Portinari © Ranzani, Alinari
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Un tesoro nascosto per secoli, una delle espressioni più alte del rinascimento, la Cappella Portinari è inserita in un contesto dal fascino misterioso.

L’opera fu commissionata da Pigello Portinari – nobile fiorentino, procuratore del Banco dei Medici e residente a Milano - con la duplice funzione di cappella privata e di sepoltura del Santo martire Pietro Rosini da Verona (persecutore degli eretici catari, assassinato nei pressi di Milano nel 1252). La tomba in stile tardo gotico fu realizzata dall’architetto e scultore lombardo Giovanni di Balduccio tra 1335 e il 1339.

Il capolavoro, in stile rinascimentale, è caratterizzato da influssi fiorentini da cui è ricavata l’ipotesi che l’opera fu realizzata da un maestro toscano, come dimostra la somiglianza della Cappella alla Sagrestia Vecchia, compiuta da Brunelleschi nella Chiesa di San Lorenzo a Firenze.

Al di là delle bellissime decorazioni, ciò che attira maggiormente l’attenzione sono gli stupendi affreschi di Vincenzo Foppa, che costituiscono uno dei vertici dell’opera del pittore.

Il Foppa ebbe anche un ruolo decisivo nell’ideazione e nella regia della decorazione plastico-pittorica. Nei pennacchi, i tondi con i dottori della chiesa; nelle pareti laterali, le Storie di San Pietro Martire; nell'arco trionfale, l'Annunciazione e, in controfacciata l'Assunzione della Vergine.

Gli affreschi, che erano stati nascosti sotto ben sette strati di intonaco, sono stati recuperati grazie ai restauri avvenuti tra il 1952 e il 1965, che consentirono di recuperare quanto possibile delle antiche strutture e decorazioni, ritrovandone lo splendore originario.

Una curiosità: L’ultima domenica di aprile di ogni anno, per i milanesi è consuetudine seguire la processione e recarsi nella Cappella Portinari della chiesa di Sant’Eustorgio per chiedere a San Pietro Rosini, ucciso a roncolate sul capo, la grazia di essere preservati dal mal di testa. Per ottenere la grazia, è sufficiente toccare con il capo, oppure sfregare con fazzoletti o altri indumenti, tipo cappelli o foulard, il vetro dell’urna che custodisce la testa del Santo.