Genitori precari, se anche l’asilo
è solo per i tempi indeterminati
“Scado tra due settimane e poi chissà”. È proprio così che i precari parlano tra loro dei contratti a termine che scorrono in sequenza. Eh già, la vita della stragrande maggioranza dei giovani non si misura in anni, ma “scade” periodicamente. E tra una firma e l’altra resta sospesa, in attesa che qualcosa salti fuori. E così, di rinnovo in rinnovo, si fa presto ad arrivare ai 30 anni e anche ai 40 senza quasi accorgersene. La caccia al “contratto” è come una sorta di trance che risucchia le energie e spesso fa passare in secondo piano aspetti fondamentali della vita come gli affetti e l’impegno sociale. I più forti e coraggiosi, però, riescono a conciliare tutto. E magari mettono su famiglia come è successo a Manuela Campitelli, da due anni mamma di Mattia. Salvo scoprire che, anche da “mamme precarie” i problemi non mancano, a cominciare dagli asili nido. Continua…
il ritorno alla natura