Vai ai contenuti
vai cancel
  • Diminuisci dimensione testo
  • Aumenta dimensione testo
  • Print
  • Contact
  • Mobile
  • RSS feed
Corriere della Sera

Io e Fellini Sandra Milo racconta la storia d' un amore

Solisti del Teatro I ricordi dell' attrice accompagnata, per i Solisti del Teatro, dal regista Pino Strabioli e dal pianista Gregorio Calderano che suona le musiche di Nino Rota

È il racconto di una storia clandestina. Una storia d' amore durata 17 anni, quella tra Federico Fellini e Sandra Milo. Si intitola «Caro Federico» il concerto a due voci per pianoforte, parole e musica che stasera alle ore 21.30 viene presentato nei Giardini della Filarmonica, nell' ambito della rassegna «Solisti del Teatro». In palcoscenico, la Sandrocchia nazionale, che si racconta a Pino Strabioli, regista e autore teatrale, nonché storico conduttore di «Cominciamo bene prima» su Raitre, programma dedicato allo spettacolo dal vivo. Al pianoforte, Gregorio Calderano suona le splendide musiche di Nino Rota. Lo spettacolo nasce dal libro omonimo, che la Milo pubblicò nell' 83 con la Rizzoli: «Era un romanzo - spiega l' attrice - dove mescolavo fatti realmente accaduti alle mie fantasie. Stavolta, però, racconto tutta la verità». Un omaggio al grande regista, che coincide con i 50 anni del film «La dolce Vita» e con i 100 dalla nascita di Ennio Flaiano: sì, perché il celebre scrittore e sceneggiatore ebbe un ruolo fondamentale nella storia tra Federico e Sandra. «Fu proprio lui a presentare l' allora giovanissima attrice al regista, a Fregene - ricorda Strabioli - e il nostro concerto si apre proprio con la descrizione di questo primo incontro, una folgorazione». Nel concerto-intervista, gli aneddoti, gli episodi di una relazione d' amore così lunga e intensa, ma nascosta, si affastellano. Il primo bacio rubato, il primo rapporto intimo nella casa prestata da un' amica di Sandra, le attese, le telefonate, le fughe, le bugie. «Mi è impossibile dire quale sia il ricordo più forte che ho di Federico - riprende la Milo - Quando si è amato molto qualcuno, non c' è un solo ricordo, ma il susseguirsi di emozioni, in uno stato di grazia straordinario, che non è mai sceso di tono. E sono felice di rappresentare questa storia adesso, a un' età più matura». Fellini, nel privato, che uomo era? «Era un artista, che ha sacrificato la sua vita di uomo all' arte. Il nostro amore è nato quasi per gioco: rammento ancora il provino che mi fece, a casa sua, per "8 e mezzo". Lui amava le donne in tutti i sensi: ne era sinceramente affascinato». Un amore nato per gioco, ma duraturo: «Mi sono innamorata subito di lui. Ma pensavo che la relazione sarebbe finita presto, una volta soddisfatta la reciproca curiosità e invece...». Ma qual era il rapporto della Milo con Giulietta Masina? «Siamo state molto amiche, non abbiamo mai parlato del legame che mi univa al marito. Forse lei sapeva, ma diplomaticamente taceva e poi sono certa che mi volesse bene e che mi stimasse come collega. Giulietta era troppo intelligente, per fare la moglie gelosa. Sapeva di aver sposato un uomo particolare». Mai un imbarazzo nel coltivare l' amicizia con la moglie del proprio amante? Ride argentina Sandrocchia: «Mai! Io non pensavo a Giulietta come moglie del mio amante, ma come grande attrice. E poi il sentimento per Federico era talmente forte, da non poter essere offuscato da imbarazzi». Qualche imbarazzo, invece, lo ha provato proprio Strabioli: «Più volte mi sono chiesto e ho chiesto a Sandra se fosse giusto rappresentare questa storia. Temevo di essere un intruso, di alimentare un pettegolezzo su un capitolo così privato. Mi sembrava perfino di strumentalizzare la figura di un genio del cinema e di non rispettare la memoria della Masina. È stato il generoso entusiasmo della Milo a convincermi». D' altro canto, Strabioli è anche un sapiente intrattenitore televisivo, avvezzo a intervistare attori, autori, registi; e, mentre va in scena ai «Solisti del Teatro», la stessa sera firma anche la regia di «Omaggio alla Magnani» a Villa Pamphilj, interpretato da Anna Mazzamauro. «Spero solo - avverte Strabioli - di continuare a portare il teatro in tv: "Cominciamo bene prima", dopo 10 anni, è stata chiusa, insieme a tutti gli altri programmi della fascia oraria del mattino». La Milo conclude: «Pino ha imbastito intorno alla mia storia uno spettacolo delicato ed elegante. Nessun imbarazzo, ma solo tanta voglia di raccontare, perché quando continui a parlare delle persone che hai amato, è un modo per non farle morire». Emilia Costantini RIPRODUZIONE RISERVATA

Costantini Emilia

Pagina 7
(2 agosto 2010) - Corriere della Sera

ARCHIVIOcronologico


Ogni diritto di legge sulle informazioni fornite da RCS attraverso la sezione archivi, spetta in via esclusiva a RCS e sono pertanto vietate la rivendita e la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi modalitá e forma, dei dati reperibili attraverso questo Servizio. É altresì vietata ogni forma di riutilizzo e riproduzione dei marchi e/o di ogni altro segno distintivo di titolarità di RCS. Chi intendesse utilizzare il Servizio deve limitarsi a farlo per esigenze personali e/o interne alla propria organizzazione.
PIÙletti