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M5S: Fico alla Camera, Orellana Senato
Bersani annuncia: scheda bianca

Il leader del Pd: «Cercheremo un'intesa». Grillo ai partiti: «Invitino i loro parlamentari a ridursi l'indennità»

PER APPROFONDIRE tagm5s, grillo, bersani, pd

ROMA - Roberto Fico è il candidato di M5S alla presidenza della Camera. Luis
Alberto Orellana, originario di Caracas ma eletto a Pavia, è invece il candidato alla presidenza del Senato. Sono stati presentati questa sera dal Movimento 5 Stelle qusta sera. Il capogruppo Vito Crimi aveva precisato che «non ci sono trattative» con il Pd per le presidenze di Camera e Senato. Crimi aveva sottolineato che «non ci sono trattative di nessun tipo. Noi indicheremo il nostro candidato che non è merce di scambio: se loro lo vogliono votare lo facciano. Noi però pretendiamo il rispetto di quel 25% di elettorato che ha scelto noi».

Fico è stato scelto col metodo del ballottaggio. I candidati erano sette e non più nove: due hanno ritirato le candidature in corsa, tra questi la lombarda Paola Carinelli. Tra i sette c'erano probabilmente anche Tommaso Currò e Marta Grande, la più giovane deputata di Montecitorio (25 anni).

Il candidato al Senato. «Vi lascio perché tra un po' mi metto al lavoro, inizio a scrivere il mio discorso d'insediamento». Lo afferma, tra gli applausi, Luis Alberto Orellana, candidato del M5S alla presidenza del Senato nel corso di una diretta streaming dalla Sala della Regina.

I capigruppo del M5S. «Faremo di tutto perchè le consultazioni per la formazione del nuovo governo non blocchino l'attività del Parlamento. È il Parlamento che dà l'indirizzo politico, riportiamolo sulla scena». Così i capigruppo del M5S Roberta Lombardi e Vito Crimi in conferenza stampa alla Camera. Crimi ribadisce che il Parlamento possa avviare i suoi lavori anche senza aver prima dato la fiducia a un nuovo governo: «Premesso che in Italia un governo c'è sempre e che non esiste un non governo - sottolinea - perchè nel momento in cui si insedia il nuovo viene via il vecchio, l'obiezione che non esiste un rapporto tra Parlamento e governo non c'è: il governo Monti c'è, anzi va anche oltre le proprie attività accelerando su certi processi quando invece sarebbe necessario aspettare il Parlamento. Dal punto di vista regolamentare può partecipare ai lavori delle Commissioni». «Chiederemo ai nuovi presidenti delle Camere, alla Giunta per il Regolamento e a tutti gli organi competenti - annuncia Crimi - di fare tutti i passaggi necessari perchè si acceleri la procedura dei lavori parlamentari: questo è un elemento essenziale, non è pensabile che il Parlamento sia ingessato per un mese tra consultazioni e governo. Il lavoro va velocizzato sempre a prescindere dalla situazione contingente perchè gli italiani vogliono un Parlamento che lavori velocemente. Se il Parlamento rallenta, il governo accelera ed esautora il Parlamento da luogo principe dell'attività legislativa».

Bersani: domani scheda bianca. «Finora la nostra proposta di corresponsabilità non è stata raccolta dalle altre forze. Propongo dunque di votare domani sia alla Camera sia al Senato scheda bianca per continuare a lavorare ad un accordo». È la proposta avanzata da Pier Luigi Bersani, all'assemblea dei senatori Pd.

Pd: salta l'incontro. Intanto il Pd fa sapere che salta l'incontro con i Movimento Cinque Stelle. Ci potranno essere contatti ma per oggi, a quanto si apprende da ambienti Pd, non dovrebbe esserci un nuovo incontro tra i pontieri Dem e M5s. Il motivo, spiegano al Pd, è che i Democratici sono impegnati con Pier Luigi Bersani nelle due riunioni dei gruppi, alle 18 i senatori e alle 21 i deputati. «Il Pd ci ha chiesto di rinviare l'incontro ma domattina è troppo tardi per questo abbiamo declinato l'invito», spiegano all'interno del Movimento.

I papabili. Tra i candidati al Senato, secondo quanto si apprende, ci sarebbero Elisa Bulgarelli, Francesco Molinari, Francesco Campanella, Vito Petrocelli, Marco Scibona. Ognuno di loro ha avuto cinque minuti per presentarsi. Per scegliere il candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza del Senato, il gruppo si è dato un sistema di elezione a doppio turno. Tra i sette candidati i due più votati si sfideranno in un ballottaggio dal quale dovrebbe emergere il nome prescelto verso le ore 19. Ogni candidato si presenta ai colleghi per un tempo massimo di cinque minuti, entro il quale può anche ricevere un «endorsement» da parte di un altro collega. Al termine, i senatori possono porre domande sul comportamento che il candidato terrebbe nel caso fosse eletto allo scranno più alto di Palazzo Madama. Un applauso accompagna ogni presentazione.

Il M5S. A Montecitorio i neoeletti si sono divisi in due gruppi: uno presso la commissione Agricoltura ed un altro presso la Sala della Regina sul piano della presidenza. Il primo gruppo sta selezionando gli oltre 19mila curricula inviati al M5S per i ruoli di assistenti parlamentari. Il secondo gruppo lavora, invece, alla questione degli indennizzi per i parlamentari: l'obiettivo è ridurli, così come promesso in campagna elettorali, ma si cerca una soluzione per la questione del cumulo fiscale. I neoeletti, infatti, pur rinunciando volontariamente a parte dello stipendio parlamentare in un fondo da definire, il prossimo anno dovranno indicare l'intero stipendio nella dichiarazione dei redditi e su questo dovranno pagare le tasse.

Il Pd. È finita la riunione dei deputati del Pd. Bersani ha fatto la sua relazione nella quale ha ripetuto, come già fatto al Senato, che la proposta è quella di votare scheda bianca domani per le prime votazioni sui presidenti di Camera e Senato. Un'astensione per tentare fino all'ultimo di raggiungere un'intesa sulla corresponsabilità istituzionale. La proposta di Bersani è stata accolta e quindi Enrico Letta ha sciolto la riunione.
Beppe Grillo, intanto, rivolge un appello ai partiti e in particolare al Partito Democratico perché invitino i loro parlamentari a ridursi l'indennità, sull'esempio del MoVimento 5 Stelle. «Il risparmio per le casse dello Stato, grazie al M5S, sarà di oltre 12 milioni all'anno. Se ogni parlamentare seguisse l'esempio del M5S il risparmio annuale sarebbe circa 70 milioni, pari a 350 milioni per l'intera legislatura. Bersani faccia firmare» per la riduzione dell'indennità i «468 parlamentari del Pd».

«È possibile, ed è stato dimostrato, fare politica senza intermediazione dei partiti, senza bisogno di soldi pubblici e garantendo la massima trasparenza sulle fonti di finanziamento. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito» afferma Grillo sul suo blog. Il leader di M5S afferma che le spese saranno tutte documentate e rese pubbliche. Inoltre quanto resta dei 568.832 euro raccolti tra i cittadini sarà destinato al conto corrente per i terremotati dell'Emilia.

«Le attività necessarie per le campagna elettorale del M5S, come l'allestimento dei palchi, sono state realizzate - scrive Grillo - grazie al volontariato dei cittadini attivi. Tutte le altre spese connesse e correlate sono state sostenute grazie a circa 15.000 persone che hanno donato in media poco meno di 40 euro a testa per un totale di 568.832 euro ad oggi. Tutte le voci di spesa saranno pubblicate, entro i termini di legge, nei prossimi giorni non appena sarà finita la meticolosa attività di rendicontazione».

«Non tutti i soldi che sono arrivati sono stati effettivamente spesi. Come anticipato la parte restante saràdestinata al conto corrente per i terremotati dell'Emilia. Il M5S vive grazie alla partecipazione attiva di milioni di cittadini. È possibile, ed Š stato dimostrato, fare politica senza intermediazione dei partiti, senza bisogno di soldi pubblici e garantendo la massima trasparenza sulle fonti di finanziamento. Grazie - conclude - a tutti coloro che hanno contribuito».

Bersani a Grillo. «Che qualcuno dica siamo già fuori dall'euro e che lo vada dire ad un giornale tedesco non è il massimo delle trovate. Vuol dire che noi andiamo nel Mediterraneo con della carte straccia in tasca e con un disastro di proporzioni cosmiche per questo paese». Lo dice Pier Luigi Bersani, in una intervista a Youdem, riferendosi a Beppe Grillo.

Secondo Bersani piuttosto che ipotizzare un'uscita dall'Euro è necessario «andare in Europa a dire con forza, avete visto anche dalle elezioni italiane che così non va e che l'Europa ok, ma non così». Questa, secondo il segretario del Pd «è la strada che tutti dovremmo prendere».

Giovedì 14 Marzo 2013 - 16:04
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Marzo - 09:42
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1000 euro al mese ...
... ma non siamo di fatto già fuori dall'euro?

Allora diciamo pure due milioni di "patacas", tanto basterà stamparle, no?

(; - BdV/Anchise

Commento inviato il 15-03-2013 alle 17:07 da Bocca della Verità

14:53 da iannoni
amico, di ragioni te ne ho date tante, che possono riassumersi in una sola, che ti ripeto solo una volta.

Per fare qualsiasi cosa, qualsiasi, il Paese ha bisogno di un governo.

Io NON dico che la fiducia gliela dobbiate dare per forza voi, infatti esorto con forza il PD a consentire la nascita di un Governo del Presidente, o come diavolo lo vogliono chiamare, con personalità del più alto profilo possibile, per vedere se si riesce a governare questo paese, o per andare a nuove elezioni con una nuova legge elettorale che garantisca la governabilità del Paese.
Che siate anche voi a governare, se ci riuscirete, ma con una maggioranza parlamentare, non con l'intollerabilmente arrogante richiesta che possiate farlo col 25/27% del voto e con una minoranza di parlamentari.

La politica è l'arte del possibile, sempre, in ogni epoca e latitudine.

Sono sempre stato contrarissimo al finanziamento pubblico dei partiti, ma lo si potrebbe eliminare per altra via, magari come condizione. Ma anche così, questa NON è la priorità del Paese.

Non è importante se io abbia o no equilibrio nell'esprimere i miei giudizi, è importante quello che verrà fatto perché il Paese abbia un governo, ora subito.
Inutile chiedere a me quello che farei io, l'ho scritto e riscritto. Cercherei di fare un governo ora subito, cercando di cambiare tutto il possibile. Non manderei il Paese a sfracellarsi, ORA e SUBITO, per tenere un punto.
Si chiama politica, una cosa che NON amo, ma serve.

(; - BdV/Anchise

Commento inviato il 15-03-2013 alle 17:04 da Bocca della Verità

io lo sapevo
fico e il figlio segreto di ali baba

Commento inviato il 15-03-2013 alle 16:52 da giolanzet

x ali baba'
siete peggio dell'unione sovietica,loro hanno rinunciato ma tu ei tuoi manganari con a capo il cavaliere del c... mai rinuncerte bisognera' aspettare che dio si decida,hahahahahahahahaahahahahahahahah

Commento inviato il 15-03-2013 alle 15:35 da giolanzet

ali baba'
bassolino sta a casa sua eppure Di pietro,il tuo compare e il manganaro Cosentino sta a secondigliano ,hahaahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha,far poco lo fara' compagnia il tuo amato padrone il manganaro dell'utriano bungaiolo impotente eaffini,x colpa vostra dovremo aumentare i carceri,hahahaahahahahahaahahahahahahaha

Commento inviato il 15-03-2013 alle 15:32 da giolanzet

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