Messi, gol e trofei per una stagione record

Messi, gol e trofei per una stagione record
Lionel Messi

Il campione argentino del Barcellona potrebbe ricordarsi a lungo del 2014. Davanti ha numeri da ritoccare come nessun altro prima di lui. Dal Pallone d'Oro al record di reti con l'Argentina, la storia lo aspetta
di ENRICO SISTI

ROMA - Per nulla appesantito dai 4 milioni non versati al fisco per i quali si prevede un patteggiamento, rinfrancato dalla pur breve vacanza a Ibiza con famiglia (insieme con Pinto e Fabregas), Leo Messi aveva concluso la stagione 2012/13 pochi giorni fa con la partita "benefit" da lui organizzata a Chicago, durante la quale era comunque riuscito a incastonare altre due meraviglie tecniche nel cuore degli appassionati di calcio: uno stop in corsa su lancio di Ortega, di quegli stop che non capisci mai sino in fondo dove cominci la palla e dove finisca il piede, dove la scienza, la fisica e dove la fantascienza, e un assist con scavetto per Lavezzi che ha permesso al pallone di passare dove spazio non c'era, violando palesemente l'impenetrabilità della materia.

Messi sabato inizierà ufficialmente la sua nuova "temporada" entrando in campo, non si sa se dall'inizio, durante l'amichevole fra Barcellona e Gdansk. Niente di che se non fosse che il Barcellona è scosso da moti profondi e particolarmente acidi al sapore. Mercoledì la squadra di Vilanova è attesa all'Allianz Arena dal Bayern di Guardiola. Sino a due settimane fa pareva un'amichevole di lusso. Dopo il fiume di parole, i cattivi ricordi, le amicizie infangate e gli animi esacerbati, dopo il film che ha visto per protagonisti i due tecnici, un tempo fratelli, è lusso e basta. Messi tuttavia ha altri traguardi, che sono insieme personali e collettivi perché rappresentano lui e simboleggiano il suo universo sportivo, la sua cultura,
il suo modo di stare al mondo e le ragione del suo essere, malgrado tutto, un'eccezione dorata: "Non l'ho mai visto iniziare una preparazione così carico", ha ammesso Vilanova.

Messi potrebbe a lungo ricordarsi del 2014. Davanti a sé ha numeri da ritoccare come nessun calciatore prima di lui. Record da cancellare per diventare anche più di una leggenda e non soltanto per la sponda dei tifosi "culés". Messi appartiene al mondo anche se veste due colori ben precisi e pur essendo argentino incarna i bisogni di visibilità e di indipendenza della nazione catalana che nazione politicamente non è.

Cominciamo dal progetto più semplice da raccontare: il Pallone d'Oro. Messi potrebbe conquistare il suo 5° Pallone d'Oro. Con quattro è già oltre Cruyff, Van Basten e Platini. Con cinque entrerebbe in una statistica impensabile, di fatto privatizzando il trofeo. Ma c'è anche la Scarpa d'Oro, che premia il più prolifico attaccante dei campionati nazionali europei. Messi l'ha già vinta nel 2010, 2012 e 2013 con, rispettivamente 34, 50 e 46 gol. Anche qui è già avanti, oltre. Basti pensare che al massimo i calciatori del presente o passato l'hanno vinta due volte (Eusebio, Gerd Müller, Jardel, Henry, Forlan e Cristiano Ronaldo). Quanto alla Liga, ha vinto per tre volte la classifica marcatori (il "Pichichi") e sta puntando le quattro di Puskas, dopodiché cercherà di raggiungere Quini, Di Stefano e Hugo Sanchez a cinque ed eventualmente Zarra a sei.
Ma è la soddisfazione meno significativa. Con 215 reti è il massimo realizzatore nella Liga con la maglia del Barcellona. Calcolando la sua media (40/45 gol a stagione) può diventare rapidamente, anche entro il prossimo anno, il Piola spagnolo (attualmente è Zarra con 251 reti).

Ma c'è dell'altro. Spostiamoci sulla Champions. Il "top scorer" della Champions League è Raul (71). La stratosferica media che mantiene (59 gol in 79 partite) consente a Messi, salvo improbabili uscite di scena del Barcellona nella fase a gironi, di ipotizzare di scalzare il campione del Real Madrid nella primavera del 2014.
Torniamo al Camp Nou. Messi ha già superato Cesar Rodriguez come massimo marcatore del Barcellona in partite ufficiali (313 reti). Ora deve preoccuparsi di raggiungere Paulino Alcantara, il leggendario "Romperredes" originario delle Filippine, che fra il 1912 e il 1927 segnò complessivamente 369 reti incluse le amichevoli (a quel tempo erano più amichevoli che partite ufficiali). A Messi mancano 34 reti per eguagliarlo. Ovviamente si può fare e presto. Capitolo Argentina: Con i tre gol segnati in amichevole al Guatemala, Leo è arrivato a 35 con l'albiceleste. Superati Crespo e Maradona, non gli resta che puntare Gabriel Batistuta che si è fermato a 56. Per acciuffare il Re Leone, anche soltanto per la criniera, è necessario che l'Argentina faccia un gran mondiale. E possibilmente, Messi complice, lo vinca. Possibile? Sì.

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