Dina Dore, “Morta per soffocamento dopo essere stata incaprettata”

Articolo pubblicato il 14 novembre 2013
dina dore

Dina Dore, uccisa nella sua abitazione di Gavoi il 26 marzo 2008, è morta per soffocamento dopo esser stata incerottata da almeno due persone. Lo ha confermato il medico legale Roberto Demontis questa mattina in Corte d’Assise a Nuoro, dove si celebra il processo nei confronti del marito, il dentista Francesco Rocca, di 43 anni, accusato di essere il mandante dell’assassinio della moglie. Dopo cinque anni dall’omicidio, il 28 febbraio scorso una svolta delle indagini aveva portato all’arresto del dentista e del presunto omicida materiale, all’epoca minorenne, Pier Paolo Contu, oggi di 23 anni, per il quale il Gup del tribunale dei minori di Sassari ha accolto la richiesta di rito abbreviato. Il processo sassarese è stato aggiornato al 19 novembre per l’audizione dei testimoni ammessi dal giudice.

Oggi nel processo il medico legale, che ha risposto anche alle domande del pm e della difesa, ha spiegato che dall’esame autoptico è stato possibile indicare fra le 18:30 e le 19 l’ora della morte. Secondo il medico vi è stata anche una colluttazione nell’andito fra la scala della casa e il garage dove era l’auto dentro il cui cofano è stato trovato durante la notte il cadavere della donna. Nella sua testimonianza Demontis ha detto che almeno due persone hanno effettuato un incaprettamento e un incerottamento di Dina Dore coperta dal nastro dalla testa sino alle gambe. Tutto il corpo è stato avvolto provocando anche l’occlusione delle vie respiratorie e lo schiacciamento del naso. La morte sarebbe avvenuta pertanto per asfissia in 4-6 minuti. Nel luogo del delitto anche segni di trascinamento e sul corpo della vittima – ha sottolineato il medico legale – sono state trovate ferite. Una, in particolare, alla fronte destra, provocata da un fendente a punta (una roncola o un machete non non un bastone, ha precisato Demontis) che ha raggiunto anche l’osso. Il colpo ha solo tramortito la donna e non l’ha uccisa. Dina Dore è poi stata trascinata, avvolta dal cerotto e quindi messa nell’auto. Un altro colpo, nella parte posteriore del capo, sempre non mortale, potrebbe esser stato causato da una caduta. Durante l’udienza di oggi la Corte ha proceduto alla nomina di un secondo perito, dopo quello indicato nella scorsa seduta, per acquisire tutti i supporti delle registrazioni ambientali, dal 2008 al 2013, che verranno trascritti. Nella prossima udienza dovranno essere interrogati i dieci testi indicati dall’accusa.

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