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17

Leonardo, Mussolini, Galileo, ecco i superitaliani secondo un sondaggio di "Storia in rete"

La rivista “Storia in rete”, che trovate tra i link di questo blog e che è in edicola con il nuovo numero dedicato all’oro di Hitler, ha lanciato un sondaggio tra i propri lettori sull’italiano più grande di tutti i tempi. Finora hanno risposto 8340 persone, che hanno assegnato il primo posto a Leonardo da Vinci (26 per cento, 2136 voti), il secondo a Benito Mussolini (19 per cento, 1607 voti), il terzo a Galileo Galilei (17 per cento, 1384 voti). Seguono Marconi, Colombo, Michelangelo, Alighieri, Lorenzo il Magnifico, Garibaldi, San Francesco (con il cinque per cento e 433 voti). Stupisce che i partecipanti al sondaggio tra i politici italiani abbiano messo al secondo posto Mussolini e abbiano relegato Cavour all’undicesimo posto con soli 350 voti, mentre De Gasperi è al tredicesimo con 234 voti, Mazzini al diciannovesimo con 180 preferenze.

Che dire? Gli italiani davvero preferiscono Mussolini a Cavour, a Garibaldi (nono), a De Gasperi e a Mazzini? Oppure i lettori di “Soria in rete” come diceva un comico napoletano tengono “o core a destra”? 

 

Ps Una cuoristà tra i grandi italiani votati figurano anche Federico II di Svevia (quindicesimo, con 220 voti) e Napoleone Bonaparte (diciottesimo, con 185 voti).  Ho qualche perplessità a considerare italiani questi due grandi uomini.



I VOSTRI COMMENTI
3
  • 19.02 | 11:19 Dino Messina
    Caro Pizzo, è in arrivo un contributo del direttore di “Storia in rete”, Fabio Andriola, che credo vorrà sostenere proprio la sua tesi di Federico II “italiano ante litteram”.
  • 19.02 | 09:14 franpizz
    Federico II in effetti “stupor mundi”, che teneva insieme noi del sud (quasi arabi), arabi (la sua guardia del corpo erano arcieri musulmani che fondarono Lucera, ebrei per la cultura e la medecina, non andava da Napoli a Palermo se non via mare (per non passare per la lunga Calabria…) era nato a Jesi, era uno Hohenstaufen, imperatore, e fece nascere la lingua italiana (a Palermo con Jacopo da Lentini), emanò le costititiones melfitane, era esperto di falconeria, costruì castelli in Lukania e quella meraviglia ottagonale di Castel del Monte…
    Vero italiano d’anticipo.
    franpizzo
  • 18.02 | 14:41 Belmonte
    Più che il cuore a destra, pare che il Predappiese sia ancora nei cuori degli intervistati.
    Belmonte
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LA NOSTRA STORIA / Dino Messina

Dino Messina (1954), lavora dall’86 al “Corriere della sera”, ha cominciato in cronaca di Milano e per diciannove anni nella redazione cultura, dove si è occupato principalmente di storia contemporanea. Ora cura la pagina dei commenti. Nel 1997 ha pubblicato con l’ex partigiano Rosario Bentivegna e l’ex repubblichino Carlo Mazzantini  “C’eravamo tanto odiati” (Baldini & Castoldi), nel 2008 da Bompiani il libro di interviste “Salviamo la Costituzione italiana”.

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