Colline Moreniche del Garda

Fondazione Bam
Provincia di Mantova

NATURA E STORIA

Un susseguirsi di dolci colline e di sinuosi profili si alternano, in un gioco di conche e rilievi, a prati aridi, depressioni poco profonde e frammenti di specchi d’acqua sorgiva che occhieggiano qua e là, estrema memoria dell’antico ghiacciaio che negli ultimi cinquecentomila anni ha depositato detriti nelle sue ripetute spinte e ritiri, modellando le forme dell’odierno paesaggio; un ambiente verde, “del più bel smeraldo” di virgiliana memoria, costituito da boschi di carpini, querce e ginepro, coltivazioni ortofrutticole, cerealicole e vigneti, dove alcune creste o sommità di colline sono coronate di cipressi.

Questo territorio presenta aspetti unici e molto particolari, dovuti in parte alla sua vicinanza con gli ambienti umidi del lago, in parte agli eventi geologici che l’hanno originato.
Le colline moreniche che appaiono oggi disposte in ampi semicerchi concentrici che si dischiudono verso la pianura risalgono, infatti, all’epoca delle due ultime glaciazioni (la Riss e la Wurm), quando ancora il Garda non era nulla di più di un enorme ghiacciaio e le sue lingue estreme, come dita di una mano potente, spingevano verso valle, in un lento ed alternato moto, rocce, sassi, argilla e limi, depositandoli ai propri margini; appena raggiunte zone climatiche più miti o periodi interglaciali, i ghiacci si scioglievano allontanandosi dagli irti cumuli di detriti depositati a forma d’arco.
Questi depositi, con il passare dei millenni, divennero vere e proprie colline che il tempo e le acque modellarono e rivestirono di una ricca e rigogliosa flora donando loro buona parte dell’aspetto che ancora adesso si può ammirare. Poi l’uomo fece il resto assecondando la natura, bonificando gli acquitrini, convogliando l’acqua nel torrente colatore Redone che l’allontana per versarla nell’emissario del Garda, il fiume Mincio.

Un fascino incontestabile, bucolico, legato all’ambiente naturale ricco e multiforme cui si aggiunge il richiamo di una tradizione gastronomica impareggiabile che fa della cucina di questa zona una delle più gustose e ricercate. Disseminati un po’ ovunque, costellano la campagna piccoli comuni e ancora più minuscole frazioni, cascine solitarie che troneggiano dall’alto di morbide alture, grappoli di case sorti spesso ai piedi di torri medievali, tracimate oltre le alte mura di stretti borghi fortificati che si raccolgono attorno ai rispettivi castelli.

Ma ad unire incanto ad incanto si aggiunge la suggestione che solo la memoria della storia può dare. Una storia spesso cruenta di cui questa terra di confine, stretta tra interessi militari e politici, è stata indimenticabile scenario. Popolata fin dai tempi del Neolitico, questa zona ha, infatti, vissuto pienamente ogni epoca della storia dell’uomo. Dall’insediamento di gruppi di cacciatori-coltivatori che abitarono le rive dei laghi intramorenici, innalzando villaggi di palafitte, all’estendersi della colonizzazione etrusca avvenuta presumibilmente intorno al 1000-500 a.C., attraverso l’occupazione dei Galli Cenomani, fino alla conquista romana.
Civiltà che si contesero il territorio e le sue ricchezze e che lasciarono la loro inequivocabile e preziosissima impronta nelle varie località della zona.
Dopo la caduta dell’Impero Romano, parte di quest’area fu annessa al Regno Longobardo e nel Medioevo assunse importanza strategica diventando oggetto delle lotte tra le casate degli Scaligeri di Verona, dei Gonzaga di Mantova e dei Visconti di Brescia e Milano.

Si dovette arrivare al Quattrocento per avere una situazione politica più stabile. La parte settentrionale passò sotto il dominio di Venezia e quella meridionale divenne parte dei possedimenti gonzagheschi, per finire nel Settecento, dopo la caduta della grande dinastia mantovana, sotto gli austriaci. Passò quindi alla provincia di Mantova, con Napoleone I, poi nuovamente all’Austria dove rimase fino alla seconda Guerra d’Indipendenza quando si fece teatro delle guerre risorgimentali. Battaglie oggi impresse sulle pagine dei libri, vicende umane che qui si fanno racconto, che volano di memoria in memoria, nel risuonare degli echi che si rincorrono tra le mura merlate dei ruderi antichi, severi testimoni di clamori lontani.
Pagine gelosamente conservate nelle tradizioni della gente e nell’amore con cui si sono saputi custodire i valori storici ed artistici, incarnate nelle testimonianze che riempiono le sale di ossari e musei che nella storia del nostro Risorgimento si sono fatti qui protettivi custodi.

» torna indietro



NEWSLETTER

Inserisci la tua email e clicca su NEWSLETTER per iscriverti

  • Italiano
  • English
  • France
  • German

HOME | ASSOCIAZIONE | TERRITORIO | PHOTOGALLERY | TOUR/ESCURSIONI | EVENTI | OSPITALITA'-IAT | COME ARRIVARE | MOSAICOSCIENZE | LINKS | CONTATTI
Associazione Colline Moreniche del Garda - Piazza Torelli, 1 - 46040 Solferino - info[at]collinemoreniche.it - P.IVA 01972090201
Graphic by SRA - Programming & hosting by ocSinet - Pagina elaborata in 0,004 secondi
Valid XHTML 1.1! Valid CSS 2.0! Level A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0