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Torino: Palazzo Gualino si trasforma

Presentato il progetto di riutilizzo della storica sede degli uffici progettati da Giuseppe Pagano e Gino Levi Montalcini

Torino. È stato presentato oggi il progetto di riutilizzo del palazzo per uffici che Gino Levi Montalcini e Giuseppe Pagano Pogatschnig realizzarono tra 1928 e 1930 per Riccardo Gualino su corso Vittorio Emanuele II: da palazzo per uffici diventerà un edificio residenziale.
Parte integrante degli edifici-simbolo dell’architettura razionalista (non solo torinese), fu commissionato dall'imprenditore e mecenate di origine biellese per diventare sede delle sue aziende.
Passato di mano più volte dopo la caduta in disgrazia di Gualino, alla Fiat prima e al Comune di Torino poi (per cui non perse mai la sua funzione originaria), è stato acquisito, chiuso e dismesso, per 14.250.000 euro da Klg Torino (società partecipata dalla romana Gesco Impresit) che, attraverso l’immobiliare milanese Agorà, si è fatta promotrice del progetto di trasformazione: redatto dai torinesi Baietto Battiato Bianco, ricava unità residenziali di alta gamma, distribuite su tutti i piani, una porzione di terziario, al piano rialzato, e tre piani interrati di autorimesse, che saranno realizzate ex novo completamente sotto l’edificio. Il tutto per un totale di 80 box auto, 4 uffici e, salendo dal secondo piano, 35 appartamenti tra i 50 e i 200 mq distribuiti su 5 piani. Al settimo, e ultimo, piano, all'interno dello spazio appartenuto a Gualino prima e Umberto Agnelli successivamente, un attico di 650 mq.
Estremamente delicato sotto molteplici punti di vista, dal distributivo (la nuova funzione impone un non facile ripensamento di spazi e organizzazione interna) allo strutturale (lo scavo per il nuovo interrato), l'intervento su un edificio dall'indiscusso valore pone significative problematiche legate anche al suo restauro e alla modifica di interni, necessaria per farlo rivivere, permessa ed approvata, ed esterni, su cui la Soprintendenza ai beni architettonici ha invece imposto un rigoroso e totale (e giusto) rispetto, con l'unica eccezione della "lanterna" di vetro sul tetto del Palazzo.
Il cantiere, che dovrebbe protrarsi per 24-30 mesi, partirà dopo l’estate.

edizione online, 20 giugno 2012


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