Matthew Lee: «Voglio un rock'n'roll moderno e un po' selvaggio»

Matthew Lee

Matthew Lee © Mentelocale / Massimo Renna

L'artista marchigiano presenta il nuovo disco al Memo Restaurant. «Un genere imprescindibile, come la musica classica». La videointervista

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Mercoledi 3 dicembre 2014

«Voglio far rivivere il suono un po' selvaggio del pianoforte rock 'n roll, un ritmo che ha fatto la storia della musica», con queste parole il cantante e pianista Matthew Lee presenta il suo nuovo inedito al Memo Restaurant di Milano.

Prodotto dalla Carosello Records, il brano si intitola È tempo d'altri tempi ed è una hit che attinge dallo spirito della musica del passato, ma con un'intenzione tutt'altro che nostalgica.

Lo show di presentazione comincia subito, senza troppe cerimonie: un breve stacco e subito incalzano le prime note. I suoi spettacoli sono un calderone di virtuosismo ed energia scenica con un sound proiettato direttamente dagli anni Cinquanta.

Matthew rispolvera una storica chiave d'interpretazione musicale e suona gli 88 tasti del suo pianoforte con un gusto firmato da artisti come Elvis, Little Richard e Jerry Lee Lewis. Ed è proprio questo che il performer marchigiano intende portare in scena.

Ma il rock 'n roll non è tutto: Matthew ricorda i suoi anni al Conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro con un breve medley in piano solo, raccontando come la musica classica abbia contribuito alla sua formazione d'artista. «Quando ho scoperto il rock 'n roll sono andato via dal Conservatorio perché ho cominciato a suonare il piano con i piedi» racconta scherzosamente l'artista durante il concerto, che non manca di inserire qualche acrobazia alla Jerry Lee durante la sua esibizione.

Massimo Renna

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