:: domenica 22 marzo 2015
20/03/2015 

Francesco ha deciso, O'Brien non ha più i diritti del cardinale

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L'ex cardinale O'Brien

L'ex cardinale O'Brien

Significativa decisione di Francesco: l'arcivescovo scozzese era stato coinvolto in uno scandalo a sfondo sessuale. Nel 1927 il cardinale gesuita Billot perse la porpora

andrea tornielli
città del vaticano

 

 

 

Non accadeva dal 1927 che un cardinale perdesse tutti i diritti e le prerogative del cardinalato. Non era accaduto nemmeno nel caso dell'arcivescovo di Vienna, il cardinale Hans Hermann Groer, costretto a ritirarsi in preghiera e a non comparire in pubblico dopo le accuse di aver molestato alcuni seminaristi. Ora invece è successo.

 

«Il Santo Padre - recita il comunicato del decano del collegio cardinalizio - ha accettato la rinuncia ai diritti e alle prerogative del cardinalato, espresse nei canoni 349, 353 e 356 del Codice di Diritto Canonico, presentata, al termine di un lungo itinerario di preghiera, da sua eminenza il signor Cardinale Keith Michael Patrick O’Brien, arcivescovo emerito di Saint Andrews and Edinburgh. Con questo provvedimento, Sua Santità manifesta a tutti fedeli della Chiesa in Scozia la sua sollecitudine pastorale e li incoraggia a continuare con fiducia il cammino di rinnovamento e di riconciliazione».

 

I canoni citati sono quelli che si riferiscono al cardinalato, cioè al «peculiare collegio» degli elettori del Papa (canone 349), che partecipano ai concistori (canone 353), collaborano con il Pontefice e sono tenuti a venire a Roma ogni volta che sono convocati (canone 356). In altre parole, O'Brien, che ha 77 anni, perde ogni prerogativa del cardinalato, a partire dalla possibilità di partecipare a un eventuale conclave. Anche se, precisa verbalmente la Sala Stampa vaticana - nel testo del comunicato questo non risulta affatto chiaro - mantiene «il titolo cardinalizio», svuotato però di ogni suo contenuto e di fatto ridotto a un titolo meramente onorifico.

 

Il comunicato afferma che la rinuncia è stata presentata dal porporato dimissionario, ma non deve sfuggire la coincidenza temporale con l'inchiesta sul suo caso, affidata nell'aprile 2014 al vescovo Charles Scicluna, già Promotore di Giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, oggi arcivescovo di Malta.

 

Lo scandalo aveva travolto il cardinale O'Brien alla vigilia del conclave del 2013. Il prelato scozzese aveva sue responsabilità:«Ci sono stati momenti in cui la mia condotta sessuale è stata sotto gli standard a me richiesti in quanto sacerdote, arcivescovo e cardinale», aveva detto. Successivamente, «d'intesa con il Santo Padre», nel maggio di due anni fa, O'Brien aveva lasciato la Scozia «per alcuni mesi di rinnovamento spirituale, preghiera e penitenza».


L'annuncio di oggi rende evidente quale sia stato l'esito dell'inchiesta di monsignor Scicluna e la fondatezza delle accuse che riguardavano il cardinale. Anche se formalmente la rinuncia è stata presentata dallo stesso O'Brien, è probabile che si sia trattato di una decisione concordata e in qualche modo sollecitata dalla Santa Sede.

 

La perdita delle prerogative del cardinalato da parte di un membro del collegio dei porporati non accadeva dal settembre 1927, quando l'energico Pio XI accolse la rinuncia al galero (sollecitata) di Luis Billot, gesuita, eminente teologo neotomista, dalle cui mani il Pontefice originario della Brianza aveva ricevuto cinque anni prima la tiara nel corso della cerimonia d'incoronazione. Nel caso di Billot, vi fu una perdita anche del titolo. Sul teologo, autore di studi diventati dei classici nel campo della dogmatica, non gravavano scandali a sfondo sessuale, bensì la sua vicinanza all’Action Française di Charles Maurras, condannata nel 1926 dallo stesso Pio XI.

 

Con l'inedita decisione di oggi si conferma la volontà di Papa Francesco di continuare sulla linea coraggiosa intrapresa dal predecessore Benedetto XVI di fronte a questo tipo di scandali.

 

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