Il primo aggettivo che gli viene in mente quando ripensa a quel 5 aprile è «irripetibile». Quel 5 aprile
Sergio Pellissier si tolse più sfizi in una volta sola: tre gol alla Juventus, prima tripletta della carriera e primo gol segnato ai bianconeri, ma anche primo punto conquistato dal Chievo a Torino contro Del Piero e company.
E pensare che da ragazzino Sergio era juventino. Poi s’è trasferito a Torino, nelle giovanili granata, e ha smesso di tifare. «
Quando cominci a giocarci contro non riesci più a simpatizzare per questa o quella squadra. Per me esiste solo la maglia che indosso». Per Sergio la maglia è sempre quella del Chievo ormai da 8 stagioni
Pellissier, che effetto fa ripartire da Torino? «
E’ stata una giornata memorabile. Non avevo mai fatto gol alla Juve, anzi una volta avevo segnato ma l’arbitro non se n’era accorto (Chievo- Juve 0-1, 13 marzo 2005; ndr ), e poi tre tutti insieme...».
La tripletta alla Juve, poi la chiamata di Lippi e l’esordio in Nazionale con gol. Che cosa mette al primo posto? «
Non si possono fare confronti. I gol alla Juve sono stati importanti, ma giocare in Nazionale era il mio sogno fin da bambino».
Il Napoli l’ha corteggiata con insistenza, ma il presidente Campedelli l’ha dichiarata incedibile. Si è sentito lusingato o imprigionato? «
Lusingato. Il Chievo mi ha sempre voluto e ha creduto in me quando gli altri non mi consideravano, per questo non è stato un sacrificio accontentare il presidente. Certo, ho fatto delle rinunce anche dal punto di vista economico, ma va bene così. Il Chievo è casa mia».
Chi vincerà lo scudetto? «
Dico Inter, che senza Ibrahimovic è ancora più forte perché è più squadra. Subito dopo vengono Juventus, Milan e Napoli».
E il Chievo che campionato farà? «
Vogliamo salvarci senza le sofferenze della stagione scorsa, poi si vedrà strada facendo. Nel pre campionato abbiamo lavorato tanto e bene e abbiamo il vantaggio di aver cambiato poco: ormai giochiamo a memoria».
In sette stagioni in serie A il Chievo non ha mai battuto la Juventus. Vincere a Torino è un’impresa impossibile? «
E’ difficile, ma non impossibile. Con la mentalità giusta possiamo vincere anche a Torino».
Fonte: Gazzetta dello Sport