• Sposato con Giuseppina Bollani dalla quale ha avuto due figli: Giovanni (Ambasciatore d’Italia in Belgio) ed Ernestina.
• «Ricoprì la carica di capo dello Stato in una fase di straordinaria turbolenza, caratterizzata dalla contestazione studentesca e dalle agitazioni operaie dell’autunno caldo, mentre la coalizione di centrosinistra si andava indebolendo sempre più, anche in seguito alle elezioni del 1968. Tra l’altro il presidente della Repubblica, filoamericano e filoisraeliano convinto, si trovò spesso in scarsa sintonia con politiche governative che tendevano ad allentare, sia pure cautamente, il vincolo atlantico e guardavano con favore ai Paesi arabi». [Antonio Carioti, Il grande gioco del Quirinale, Corriere della Sera marzo 2013]
• «In un’unica occasione il Pci starà dalla sua parte: quando il presidente concederà la grazia a un criminale della guerra partigiana, Francesco Moranino, tra le violente polemiche del centrodestra. Qualcuno arriverà a insinuare che quello fosse il prezzo pagato per l’appoggio comunista alla sua scalata al Colle. In politica estera, Saragat si conferma un leale alleato del fronte atlantico, anche se una sua strigliata al presidente Usa Lyndon Johnson su “questa guerra del Vietnam che dura troppo a lungo e che dovete chiudere” viene accolta con fastidio alla Casa Bianca. Sul fronte interno, sono anni terribili: il Sessantotto, le violenze di piazza, le prime bombe, la strategia della tensione che qualche dietrologo vorrebbe far risalire addirittura a lui. Intanto, il centrosinistra sta tramontando per colpa dei socialisti, che alzano continuamente la posta invocando “equilibri più avanzati” (verso il Pci) e della sinistra Dc ora capitanata da Moro, mollemente rassegnato all’abbraccio più o meno lontano con i comunisti. In questi giochi di palazzo Saragat mette spesso lo zampino, patrocinando dal Colle – con interventi ai limiti della Costituzione – la riunificazione socialista. Che però durerà l’espace d’un matin. Per non finire stritolati nell’abbraccio mortale Psi-Pci, i socialdemocratici faranno ben presto marcia indietro. Si dirà che, nei giorni burrascosi della contestazione e degli scontri di piazza , Saragat accarezzasse addirittura il proposito di improvvisarsi come “il De Gaulle italiano” con un pronunciamento per la Repubblica presidenziale, sul modello appena adottato in Francia dal generale suo idolo. Ma che i consiglieri l’avessero convinto a soprassedere. [Marco Travaglio, il Fatto Quotidiano 13/4/2013]
• Fu il primo presidente della Repubblica fortemente tentato dalla rielezione: convinse i socialdemocratici tedeschi a offrire 200 miliardi al Pci in cambio di un sostegno al momento del voto. Il Pci (era allora segretario Longo) sottopose la questione ai sovietici: accettando si sarebbero liberati dalla dipendenza economica da Mosca. Vi fu una riunione di vertice al Pcus e la richiesta italiana venne bocciata per un voto. [Giorgio Dell’Arti, Vanity Fair maggio 2006]