Mosè di Michelangelo nella Basilica di San Pietro in Vincoli - Roma |
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Per informazioni e prenotazioni di visite guidate: Cooperativa IL SOGNO - Viale Regina Margherita, 192 - 00198 ROMA |
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Facciata Storia Secondo la leggenda il papa Leone I le aveva avvicinate per confrontarle e le catene si erano congiunte tra loro in maniera inseparabile. Nella chiesa sarebbero stati nominati papa Giovanni II e Gregorio VII (1074). L'edificio fu restaurato da papa Adriano I nel 780, nel 1471 da papa Sisto IV e nel 1503 da Giulio II, come Sisto IV appartenente alla famiglia dei della Rovere; al restauro di Giulio II risale l'architettura attuale della chiesa, con il portico d'ingresso. Facciata Interno Sacrestia Le porte di bronzo che custodiscono la reliquia, del 1477 erano considerate opera di Antonio del Pollaiuolo, ma studi posteriori le attribuiscono al Caradosso. |
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Mosè (Michelangelo) Essa è parte della tomba ubicata in San Pietro in Vincoli, a Roma, costruita da Michelangelo Buonarroti nel 1505 su commissione di Papa Giulio II, tomba completata nell'arco di trent'anni a causa delle continue modifiche apportate al progetto originario. Nel primo progetto la tomba doveva essere costituita come un mausoleo a tre piani, ornato da quaranta statue in marmo e rilievi in bronzo, con una pianta di 11 metri per 7 al cui interno stava la tomba del pontefice massimo: il Mosè doveva fare da pendant con la statua di San Paolo, in quanto entrambi avevano ricevuto la visione di Dio. Storia Michelangelo arriva perfino a scappare da Roma, con il papa che aveva interrotto i pagamenti e lo evitava e i marmi che continuavano ad arrivare e che lui doveva pagare. Tornò solo due anni dopo, sperando di poter rimettere mano al Mosè. Le sue aspettative furono deluse e gli fu commissionato un nuovo lavoro che fu per lui fonte di frustrazioni, anche fisiche, e allo stesso tempo forse la sua opera più famosa e osannata, la Cappella Sistina. Pochi mesi dopo Papa Giulio II muore, gli succedono Papa Leone X, Papa Adriano VI e Papa Clemente VII, che addirittura progetta di ucciderlo e per Michelangelo si profilano altri ostacoli al compimento del Mosè. Scappa spesso a Firenze. Michelangelo giunge, comprensibilmente, a dire che il Mosè è la «la tragedia della mia vita». Era diventato la sua ossessione. Morto Papa Clemente VII, il nuovo pontefice Papa Paolo III vuole che l'artista esegua il Giudizio Universale, ma gli eredi di Papa Giulio II pretendono a gran voce che il Buonarroti finisca la tomba del loro antenato. Papa Paolo III si rese conto che Michelangelo era preso tra due fuochi. Convinse e rabbonì il nipote del papa. E rimandò ancora il compimento del sepolcro. Finito il Giudizio Michelangelo doveva riprendere e finire il Mosè. Ma il papa volle che dipingesse un'altra cappella intitolata a suo nome. Intanto passano gli anni, e bisogna arrivare al 1545, proprio 40 anni, per vedere completata l'opera. Michelangelo era un vigoroso 30enne e ora è un vecchio triste di settant'anni. Gli eredi di Giulio II lo accusano di volersi tenere e investire in vari affari i soldi che ha percepito in quei quarant'anni. Quello che avrebbe dovuto essere un superbo mausoleo s'è ridotto a una "misera" parete. Negli anni Michelangelo si occupò di altri progetti, a cui deve la sua gloria, ma se il Mosè ora fosse quello che era stato progettato, come dice Corrado Augias nel suo I segreti di Roma, «certamente sarebbe ancora oggi una delle meraviglie del mondo.» Restauro Iconografia I corni sulla testa di Mosè rappresentano raggi di luce. Infatti nella Bibbia è riportato che Mosè scendendo dal monte Sinai aveva due raggi che partivano dalla sua fronte. In ebraico "raggi" si scrive "karen", che però nelle varie traduzioni è stato trasformato in "keren" (corna) anche perché nel Medioevo si riteneva che solo Gesù potesse avere il volto pieno di luce. Secondo lo psicologo analista junghiano James Hillman «quelle corna collocate lì da Dio o da Michelangelo restituiscono a Mosè ciò che aveva voluto separare e allontanare: Dio e l’animale, la legge e l'istinto, il dovere e il piacere, il monoteismo ebraico e il politeismo egiziano». Leggende |
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