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Per sponsor e ct Calciatori ammutinati in Russia

MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'ultima firma è arrivata via fax dall'Inghilterra su carta intestata del Manchester Utd. Con l'adesione del mediano Kanchelskis l'ammutinamento della nazionale di calcio russa si può dire completo: 14 firme pesanti contro l'allenatore Pavel Sadyrin trasformano il malessere della Russia, che si è guadagnata senza gloria la qualificazione a Usa '94, in un affare di Stato. Che l'affare sia complicato, lo testimonia la preoccupazione con cui ne ha parlato ieri Shamil Tarpitchev, consigliere di Eltsin. Nella Russia post-comunista non è più tempo di ukaz, almeno per quel che riguarda lo sport professionistico, e quindi il posto dell'allenatore Sadyrin è quanto mai in pericolo. I calciatori rivogliono il ct Byshovets. Difficilmente però saranno accontentati, anche se Tarpitchev ha ammesso: ‹C'è una certa differenza tra le opinioni dei professionisti e di chi è abituato ad aver a che fare coi dilettanti›. Ma trattandosi di professionisti (molti dei quali giocano ben lontano dalla Russia, e dell'occidente hanno ormai acquisito anche i difetti) l'affare non è solo sportivo, bensì commerciale: il conflitto è pure con la federazione che vuole imporre uno sponsor - Reebok - per il Mondiale. Ma ciascuno dei fuorusciti del football ha il suo contratto personale cui non vuole rinunciare. La lettera è stata inviata dai giocatori al Cremlino il 18 novembre, giorno della sconfitta (1-0) con la Grecia ad Atene. La qualificazione ai Mondiali non è mai stata in dubbio, ma c'è modo e modo. Molte le critiche piovute addosso alla squadra per il gioco non convicente e per il timore di una brutta figura a Usa '94. Ma prima di tornare in patria i calciatori hanno anticipato i critici con la loro protesta. Hanno firmato la lettera i due ‹italiani› Shalimov e Kolyvanov, cinque dello Spartak Mosca (Nikiforov, Karpin, Ivanov, Onop ko, Khlestov), Yuran, Mostovoj e Kulkov del Benfica, l'ex genoano Dobrovolskij (ora Dinamo Mosca), Kiriakov (Karlsruhe). Poi l'adesione di Kanchelskis, mentre il portiere Cherchesov (Dinamo Berlino), pur senza firmare, si è detto d'accordo: ‹La scuola del calcio è sovietica, ma la mentalità dei giocatori è ormai diversa, occidentale. Occorre avere rapporti con criteri diversi, non parlare la lingua delle generazioni precedenti quando si faceva appello ai sentimenti patriottici e i giocatori morivano sul campo. Ciò non significa che ci è indifferente la sorte della nazionale, ma è difficile far buoni risultati se ci sono malintesi›. A leggerla, la lettera sembra però più che altro una giustificazione per la sconfitta: ‹Gli errori organizzativi, le manipolazioni finanziarie della federazione, l'inadeguato allestimento tecnico e materiale della nazionale hanno influito negativamente sul gioco... Se ci siamo qualificati, tutto si deve all'inerzia del lavoro compiuto nel passato da By shovets che deve ritornare in nazionale...›. E naturalmente concludono lamentandosi per i premi bassi. ‹Ho imparato che vince la squadra, ma perde sempre il tecnico - ha dichiarato ieri Sadyrin, senza rinunciare alla polemica -. La manovra è stata organizzata dall'ex ct e da un suo amico giornalista: dopo la sconfitta in Grecia hanno chiesto ai ragazzi di firmare un foglio bianco e ci hanno scritto la protesta›. Cesare Martinetti