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Vicende geomorfologiche della penisola sorrentina PDF Stampa E-mail
Domenica 20 Marzo 2005 20:40
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La regressione del livello del mare,continua e spesso rilevante su queste coste,permise spesso di reinglobare nl territorio emerso varie isole ed isolotti come Capri ,Ischia e Li Galli.
Dal massimo regresso del mare,avvenuto circa 18.000 anni fa risultava una vasta piattaforma costiera che si spingeva ad est fino a Vico Equense.
A questa eccezionale emersione di terre contribuivano in larga parte le eruzioni vulcanich, databili intorno a 33.000 anni fa, che posero le basi del Tufo Grigio campano; esso raggiunge spessori fino a 50 metri circa come nella Conca Meta-Sorrento.
La glaciazione intorno a 19.000 –12.000 anni fa ristabilì l’insularità di Capri, la riconquista delle terre da parte del mare interessò anche il Golfo di Castellamare e modellò con il caratteristico aspetto di roccia tufacea in arretramento e a strapiombo la costa sorrentina e le conoidi alluvionali di vico Equense, Pozzano e Castellamare.
In casi particolari di innalzamento del livello del mare la linea di costa arrivò a correre fino a sotto Pompei.
L’accumulo del materiale eruttivo del vulcano Somma sottopose la piana a progressivo aggradamento.
Ma il disegno costiero della penisola è soprattutto il frutto di successivi eventi tettonici che,durante il Quaternario, assottigliarono ed articolarono un iniziale tozzo promontorio ribassandone a più riprese delle porzioni marginali sotto il livello del mare.
Attività tettoniche,smembramenti, elevazioni, erosioni sono in atto in queste zone dal Pliocene Inferiore (circa 2 milioni di anni fa) condizionando le struttur, cambiando continuamente forme  fino a conferire  alla dorsale del monti Lattari-penisola  sorentina-amalfitana  e il suo carattere di alto strutturale interposto da due ampi bassi della Piana Campana a Nord e della Piana del Sele a sud. Nel pleistocene inferiore (1.800.000/700.000 anni fa ) la penisola  fu meno alta e più larga, almeno verso sud, dove alcune zone vengono interessate da notevoli ribassamente.
Ancora ad esepi, sempre al pleistocene  Medio (700.00/120.000) risale il collasso  tettonico che determinò l’insularità di capri; al periodo peninsulare risalgono infatto alcune tracce della presenza di cacciatori del Paleolitico inferiore. La Penisola sorrentina-amalfitana costituisce una dorsale minore dell’Appennino Campano e si sviluppa trasversalmente a questo, in direzione ENE-OSO. La massima parte del suo rilievo, che include anche i Monti lattari, è costituita da rocce mesozoiche carbonatiche sulle quali, nella parte più occidentale del patrimonio, si conservano ampi lembi di unità terrigene trasgressive di eoca miocenica.
Il disegno costiero della Penisola si è delineato attraverso successivi eventi tettonici che, durante il quaternario, assottigliarono ed articolarono un iniziale tozzo promontorio ribassandone a più riprese delle porzioni marginali sotto il livello del mare.

I resti ossei di Bos Primigenium, un grande bovide selvatico all’origine dell’attuale bue domestico, provengono dal centro di Sorrento.
Sono stati rinvenuti in uno strato tra la roccia calcarea ed il Tufo Grigio Campano.L’ruzione di tufo grigio, essendo avvenuta intorno a 33.000 anni fa, costituisce terminus post quem per il periodo in cui visse il Bos Primigenium, i cui resti si trovano sotto il livello piroclastico.
Sono presente elementi scheletrici, tra cui tibia e femore sinistro, appartenenti ad un unico individuo, forse un maschio adulto.
E’ interessante il confronto, per le dimensioni e i caratteri somatici, con il bue dell’età del Bronzo  /età del Ferro  e quello attuale.
Questo grande occupa un posto notevole nell’arte rupestre del Paleolitico superiore.
Il Bos primigenium appare durante il Pleistocene medio. Resti ossei sono stati scoperti a Capri, dove è attestata la presenza  dell’uomo anteriormente all’eruzione ignibritica.
Dati antropici relativi ad un eventuale frequentazione durante il Paleolitico inferiore e medio, sono invece assenti nella Penisola.

Molto probabilmente già nel Pliocene inferiore medio doveva esistere un promontorio orientato verso ovest,delimitato a nord  e a sud da due golfi,molto meno ampi verso terra dei loro corrispettivi attuali:i graben costieri della Piana Campana e della Piana del Sele.
Fino a circa la fine del pliocene (circa 2 milioni di anni fa), le dislocazioni verticali sono state relativamente modeste.
Relitti di questo paesaggio pliocenico sono or riconoscibili in spianate sommitali o in ripiani di erosione posti a diverse altitudini.
Nel corso del Pleistocene  inferiore (1.800.000-700.000 anni fa)la penisola Sorrentina è tuttavia meno alta e notevolmente più larga ,almeno verso sud.
Due fasi tettoniche surrettive coinvolgono successivamente i rilievi calcari che chiudono a meridione la conca di Agerola, abbassandosi sotto il Golfo di Salerno.
Anche il lato del Golfo di Positano fino a Nerano viene interessato da un ribassamento a scalini che porta una lunga fetta della Penisola sorrentina sotto il livello del mare.
Emergono solo gli isolotti calcarei de Li Galli.Si ricorda che le tracce della frequentazioni dei cacciatori del Paleolitico inferiore, scoperte vicino all’albergo Quisisana sono riconducibili al periodo peninsulare di Capri.
Più tardi all’inizio del Pleistocene Superiore, intorno a 120.000 anni fa,inizia un periodo di stabilità tettonica che dura ancora fino ai giorni nostri.
La prova diretta di ciò è data da tracce di un antica line di riva , datata a 130.000 anni fa, che si ritrovano costantemente intorno agli 8 metri sopra il presente livello marittimo, lungo tutta la costiera amalfitana e intorno a Capri   .
Un secondo ordine di tracce di paleorive che si trovano tra capo Sottile e Punta della Campanella, tra 8 e 10 metri s.l.m. in molte località dell’area, sarebbero più antiche (circa 300.000 anni fa).
Dopo la fine del pleistocene Superiore (10.000 anni fa) entriamo nella porzione di storia geomorfologica che si sovrappone all’arco della Penisola Sorrentina.

Fonte - Guida a cura di Tommasina Budetta
 
 
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