Milano, 15 dicembre 2015 - 08:21

Sesto, uccide i genitori a coltellate
Confessa 26enne, arrestato

Il giovane assumeva cannabis, ha precedenti legati all’alcol ed era in cura da un medico per problemi psichici. Il suo racconto: «Mia mamma voleva mandarmi in comunità»

di Federico Berni e Ferdinando Baron

gli argomenti

Il giovane reo confesso al momento dell?arresto  (foto Sergio Pontoriero) e il palazzo dove abitava con i genitori (Fotogramma) Il giovane reo confesso al momento dell’arresto (foto Sergio Pontoriero) e il palazzo dove abitava con i genitori (Fotogramma)
shadow

Ha confessato agli inquirenti di odiare i genitori, soprattutto la madre, perché voleva allontanarlo da casa, a causa dei suoi problemi psichici. Sarebbe questo il movente della tragedia avvenuta nella notte tra lunedì e martedì in un appartamento al civico 666 di via Thomas Edison, a Sesto San Giovanni. Un ragazzo di 26 anni, Davide Mugnos, ha ucciso madre e padre, Giuseppe Mugnos (62 anni) e Francesca Re (60 anni), a coltellate nell’abitazione di famiglia. A chiamare la polizia, verso le 3.45 del mattino di martedì, è stato un vicino di casa che ha dapprima sentito delle urla dal piano superiore e poi silenzio. Intervenuta nell’immediatezza la volante di Cinisello Balsamo, il figlio, in evidente stato confusionale, era ancora nell’appartamento: gli agenti lo hanno convinto ad aprire la porta. Lui era in mutande, sporco di sangue. I corpi dei genitori erano uno sul letto, l’altro per terra, sul pavimento del soggiorno. Inutile l’arrivo di una ambulanza e di un’automedica. I soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Il ragazzo è stato tratto in arresto per duplice omicidio.

shadow carousel
Mamma e papà uccisi dal figlio

La confessione

Il dramma è avvenuto in una abitazione all’ottavo piano di una delle tre torri del civico 666. Nella notte sono arrivati anche i famigliari delle vittime, il figlio maggiore che vive a Sesto e un nipote, disperati e in lacrime. Polizia scientifica e medico legale hanno eseguito i rilievi. L’inchiesta è della procura di Monza, competente per territorio nel Comune di Sesto San Giovanni e affidata al pubblico ministero Michele Trianni e alla dirigente del commissariato di Cinisello Balsamo, Anna Bruno. Davide Mugnos ha confessato gli omicidi durante l’interrogatorio da parte del sostituto procuratore di Monza negli uffici del commissariato di Cinisello. Il giovane, con problemi psichiatrici, era in cura al centro psicosociale dell’ospedale di Sesto San Giovanni: avrebbe smesso di prendere psicofarmaci da circa un anno.

Il padre disabile

Il cadavere del padre, Giuseppe Mugnos, è stato ritrovato a letto. L’uomo era in sedia a rotelle a causa del diabete, sviluppato in seguito a una passata dipendenza da alcol: dal 2010 le sue condizioni di salute erano nettamente peggiorate, tanto che gli erano state amputate entrambe le gambe. Ed è da allora, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, che anche il giovane era peggiorato ed entrato in depressione. Il cadavere della madre, Francesca Re, giaceva a terra poco distante.

La ricostruzione

A quanto raccontato dall’omicida, intorno alle due di notte c’è stato l’ennesimo litigio tra lui e la madre. Lei avrebbe voluto mandarlo di nuovo in una comunità terapeutica in provincia di Frosinone, mentre lui si opponeva. Davide ha afferrato un coltello da cucina ed ha colpito almeno una ventina di volte la donna, all’addome e alla gola. Agli inquirenti avrebbe confessato che temeva di essere ucciso da lei. Il padre, immobilizzato nel letto, ha capito che cosa stava accadendo ed ha urlato. Il figlio l’ha raggiunto e ucciso a coltellate. Poi si è spogliato ed è tornato a dormire. Poco dopo la polizia ha bussato alla porta.

La lite a novembre

Negli ultimi mesi Davide era diventato sempre più aggressivo, sia coi vicini di casa che coi genitori. A novembre la polizia era intervenuta per una lite violenta in famiglia. Le indagini hanno accertato un vissuto familiare molto difficile: Davide non ha mai avuto un lavoro e aveva problemi con alcool e droghe leggere dall’età di 20 anni. Il padre in passato era stato molto violento con la madre, che però non aveva mai voluto denunciarlo. La famiglia si manteneva a fatica con la pensione sociale del padre.

Perizia psichiatrica

Ora l’omicida si trova rinchiuso nel carcere di Monza, sotto sorveglianza medica. Col magistrato si è dimostrato fermo, consapevole di quello che ha fatto, ma a tratti ha anche avuto momenti di confusione. Sarà sottoposto a perizia psichiatrica per capire se ricorrono gli estremi della seminfermità mentale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

gli argomenti