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Due mesi per preparare le nozze di Diamanti

Al Watford gioca pochissimo, qui sarebbe il trequartista che Colantuono non ha. Può garantire leadership e gol, ma l’ex azzurro non è convinto di lasciare Londra

UDINE. C’è un nome su tutti su taccuino della salvezza: Alino Diamanti. Un’idea per il prossimo mercato di gennaio, un inserimento da valutare attentamente, anche alla luce dei risultati che l’Udinese riuscirà a centrare da qui alla fine dell’anno, con quella quota 20 ben stampata sulla porta del blindatissimo spogliatoio bianconero.

Ma portare l’ex azzurro in Friuli non sarà una passeggiata, tuttavia: la possibile operazione Diamanti non è come spostare Iturra dal Granada all’Udinese, nonostante il trequartista di Prato faccia già parte della scuderia della famiglia Pozzo, visto che dalla scorsa estate gioca con la maglia del Watford.

Scenario. Poco. Gioca poco Alessandro – ma chiamatelo pure come fanno gli amici: Alino –. Tre presenze in tutto, finora, per un totale di 65 minuti sui campi della Premier League con la maglia giallornera. Diamanti è in prestito dai cinesi del Guangzhou Evergrande, squadra che ha sotto contratto l’italiano fino al 31 gennaio del 2017, per poco più di un anno quindi.

Considerando che il diretto interessato non intende tornare in Oriente e che il club che fu di Lippi ha già intascato dei soldi per il prestito, due milioni, è chiaro nel caso lo stratega della “galassia bianconera” Gino Pozzo decidesse che è lui il giocatore che può aiutare l’Udinese sulla strada della salvezza, non ci sarebbero troppi problemi a cambiare i termini del prestito con i cinesi.

Soldi e famiglia. Ma a quel punto bisognerebbe convincere Diamanti con degli argomenti consistenti, delle proposta contrattuali (almeno altre tre stagioni di ingaggio)sostanziose, un particolare non proprio in linea con la politica salariale dell’Udinese.

L’ex azzurro, infatti, già adesso guadagna oltre un milione di euro in Inghilterra. Senza considerare che la famiglia del giocatore si trova a meraviglia in quel di Londra.

Sposato con la conduttrice televisiva italo-taiwanese Silvia Hsieh, affascinante ex VJ laureata alla Bocconi dalla quale ha avuto tre figli, Aileen, Olivia e Taddeo: la maggiore, sette anni, frequenta una scuola internazionale nella capitale inglese e questo quadro familiare complica ulteriormente il corteggiamento dell’Udinese a Diamanti, quanto mai convinto a restare con il Watford almeno fino al termine della stagione, anche se il tecnico Quique Sánchez Flores lo vede davvero poco.

E il perché è un mistero, considerando che, grazie al suo sinistro e alla sua esperienza, Alino può garantire leadership e gol. O almeno, potrebbe garantirle all’Udinese, piuttosto povera di talendo alle spalle della prima punta.

Alternativa. Chi guarda ai beni che il Watford potrebbe dismettere, tira in ballo anche l’ex cagliaritano Victor Ibarbo: a differenza di Diamanti, 32enne, il colombiano ha solo 25 anni, ma anche delle aspettative maggiori in termini di contratto, anche se anche lui ha tre presenze in Premier per soli 42 minuti di utilizzo.

Per il trasferimento bisognerebbe poi chiedere una deroga, visto che ha disputato delle gare ufficiali di questa stagione anche con la maglia della Roma, dalla quale è arrivato in prestito al Watford.

Senza dimenticare, poi, che anche il Cagliari vanta dei diritti sul colombiano, considerando che fa parte di un “giro” che comprendeva anche Nainggolan, tanto che i sardi hanno nella manica la possibilità di un controriscatto a prezzo stabilito (8 milioni), nel caso di ritorno in serie A. Morale della favola: un affare complicato.

Linea verde. Accanto a questi possibili obiettivi che potrebbero aiutare nell’immediato l’Udinese, Gino Pozzo continua a coltivare la politica dei giovani talenti, giocatori a volte neppure maggiorenni da opzionare o acquistare per rinforzare i settori giovanili delle tre realtà della “galassia”.

E quando si tratta di extracomunitari la destinazione privilegiata (per l’assenza di limitazioni nel tesseramento e la presenza di una seconda squadra) è il Granada.

Così il brasiliano Leandrinho il prossimo anno dovrebbe andare in Spagna, lo stesso potrebbe fare un’altra stellina del Mondiale under 17 che l’Udinese sta corteggiando: Aly Mallè, seconda punta (o esterno

d’attacco) classe ’98, punto di forza del Mali, arrivato fino in finale in Cile e sconfitto poi dalla Nigeria: il problema è che piace a mezzo mondo.

All’Inter, al Colonia, ma soprattutto a Psg e City. Stavolta sarà dura battere la concorrenza.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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