Villorba
è un comune italiano di 18.044 abitanti della provincia
di Treviso in Veneto.
La presenza umana fu certamente
rilevante in età romana, vista la vicinanza
al municipium di Treviso. Ancora in epoca medievale si
aveva memoria di un'antica villa romana posta in località Casal
Vecchio (toponimo di chiara origine), dove tutt'oggi non sono
infrequenti i ritrovamenti di reperti antichi. Il toponimo è
menzionato per la prima volta in un documento del 982, quando il
paese era parte del Sacro Romano Impero e ricompreso tra
i feudi dei Collalto, conti di Treviso. La famiglia si
insediò proprio a Villorba, in quanto si trovava all'estremità
meridionale dei loro possedimenti, che giungevano sino alla via
Postumia, e per la vicinanza al capoluogo. Un altro scritto
del 1005 riferisce che il giudice Alberto e la moglie Talia
donarono la corte di Piovenzano (presso l'attuale Lancenigo) al
monastero di Sesto, in Friuli. Nella pergamena vi è
descritto il territorio, con case coloniche, mulini, selve, due
chiesette (tra cui la cappella di Sant'Alberto) e un castello. Ai
Collalto successero poi i da Lancenigo, famiglia dalla quale
fiorirono notai e letterati, e varie istituzioni religiose, tra cui
l'abbazia di Nervesa.
La vicinanza della Postumia non portò
solo benefici economici alla zona, ma anche frequenti saccheggi e
distruzioni, in quanto importante arteria utilizzata da eserciti di
passaggio. Nel 1318, ad esempio, Cangrande della Scala, con
l'intento di attaccare Treviso, devastava Villorba. Tra il XIII e
il XIV secolo, infatti, la Marca Trevigiana fu scossa
dall'avvicendarsi di varie signorie: dagli Ezzelini si passò
ai Caminesi, quindi agli Scaligeri e infine
ai Carraresi. Solo sul finire del Trecento la Repubblica di
Venezia riuscì a prendere il definitivo controllo del
territorio, il che assicurò una lunga stagione di stabilità e
relativo benessere (salvo la parentesi della guerra della Lega
di Cambrai). È questo il periodo in cui varie famiglie patrizie,
attratte dalla bellezza del luogo e dalle opportunità economiche
derivanti dall'agricoltura locale, eressero anche a Villorba
diverse ville.
Con la caduta della Serenissima,
il Veneto fu colpito dagli sconvolgimenti che videro
l'avvicendarsi di Francesi e Austriaci. I due eserciti si scontrarono
proprio a Villorba nel 1801, ma continuarono a passare e ad
accamparsi per il territorio sino al 1805, arrecando gravi
sofferenze alla popolazione locale.
Sotto Napoleone Lancenigo, Fontane e Villorba
divennero sedi delle rispettive municipalità, aggregate
nel 1813 a Treviso. Sotto il Regno
Lombardo-Veneto, nel 1816, fu costituito l'odierno comune.
Nel 1848, durante la prima guerra d'indipendenza, il
territorio villorbese fu teatro di altri scontri armati, che
provocarono altri patimenti per gli abitanti. Solo nel 1866,
seguendo le sorti del Veneto, entrò a far parte del Regno
d'Italia.
I cambiamenti economici più notevoli si ebbero a
partire dal secondo dopoguerra con lo sviluppo industriale.
Con decreto datato 6 luglio 2010, il Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano ha concesso a Villorba il
titolo di Città. A Catena si trova il Centro di ricerca del
gruppo Benetton Fabrica, progettato dall'architetto di fama
internazionale Tadao Ando.
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