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Corriere della Sera

Gli organizzatori: successo sbalorditivo. Forze dell' ordine per contenere la folla

«Ora pensiamo a una città della ricerca»

Il cardinale Martino: «La vita su Marte? Dio resta sempre al di sopra di tutto»

Un «successo sbalorditivo». Ieri pomeriggio gli organizzatori di «Bergamoscienza» hanno dovuto far intervenire la forza pubblica per contenere la folla di ogni età che desiderava entrare nelle sale ormai stracolme. Arrivavano anche da altre regioni e molti si sono dovuti accontentare dei riassunti dei più fortunati. Solo nella giornata di sabato diecimila persone hanno seguito «Bergamoscienza». «Sono emozionato - commenta Andrea Moro, professore di linguistica all' Università Vita-Salute San Raffaele di Milano -. Non avrei mai immaginato che la mia relazione sul linguaggio potesse suscitare tanto interesse e spingere tante persone a una levataccia domenicale per venire ad ascoltarci». Altrettanto è accaduto per «Scienza e fede» con, fra gli altri, il cardinale Renato Martino presidente del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax. Continua, intanto, la folla alle mostre che rimarranno aperte per l' intera settimana. Ora l' associazione Sinapsi, nata per diffondere gratuitamente la cultura, pensa ad una Bergamo Alta trasformata in una cittadella della scienza. La buona ondata della «vera cultura» che ha coinvolto Mantova (letteratura), Ferrara (filosofia) e Bergamo ora replicherà a fine mese con la scienza trasformata in festival. DAL NOSTRO INVIATO BERGAMO - Cardinale Renato Martino, a volte c' è l' impressione che la Chiesa fatichi ad accogliere le nuove possibilità offerte dalla scienza capaci di aiutare l' uomo. Cellule staminali e clonazione sono argomenti controversi «La scienza deve riconoscere i propri limiti, non deve giocare a fare Dio. Ci sono confini imposti dalla comune umanità - risponde il cardinale -. Mi sono sempre battuto contro la clonazione terapeutica e riproduttiva. E' inaccettabile l' uso che si vuol fare degli embrioni. Anche l' embrione è un essere umano e non si può pensare di usarne una parte gettando il resto nella spazzatura. Non è giusto curare vite umane a discapito di altre, ammazzandole. L' unica via proponibile è l' impiego delle cellule staminali adulte: usiamo quelle senza distruggere altre vite». Scienza e fede: che cosa le unisce? «La scienza deve servire l' uomo. E lo scienziato non deve aver la pretesa di andare oltre in nome del razionalismo, non deve trasformarsi in ideologo perché allora tradisce il suo scopo principale. Se la scienza lascia l' essere umano al centro delle sue preoccupazioni, se considera l' uomo immagine di Dio rispettandone la dignità, allora scienza e fede sono unite. La Chiesa non ha aspettato il 1948 per scrivere la difesa dei diritti umani, questo per noi è sempre stato il principio fondamentale». E invece che cosa le divide? «Come diceva Paolo VI° la scienza è sovrana nel suo campo. Ma è ancella rispetto all' uomo, re della creazione. Se essa rifiutasse di servire, se non tendesse più al bene, al progresso dell' umanità, diventerebbe sterile, inutile e, diciamolo, nociva: questa è la scienza che non possiamo condividere». Dalla ricerca nasce anche una tecnologia che mette a disposizione strumenti capaci di cambiare i comportamenti umani. Accettarla o rifiutarla? «Bisogna controllarla per evitare che diffonda violenza come in alcuni videogiochi o che educhi male come talvolta i mezzi di comunicazione di massa rischiano di fare». Sembra vicino il momento della scoperta di una vita al di fuori della Terra, su Marte o su altri pianeti intorno a stelle lontane. C' è un Dio extraterrestre? «Dio ha creato l' Universo. Un altro mondo, un' altra vita non ci fa paura. Dio rimane al di sopra di tutto». Giovanni Caprara

Caprara Giovanni

Pagina 20
(11 ottobre 2004) - Corriere della Sera

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