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Corriere della Sera

A FIL DI RETE

Una Grande Lezione di Diagnostica

Pensare la malattia. Come tutti i veri buoni, il dottor Gregory House (Hugh Laurie) deve mostrarsi cattivo. Non inducano in errore i modi bruschi, il disprezzo per il camice, la barba incolta da misantropo, l' evidente zoppia (il diavolo zoppo, che tanto ricorda Talleyrand). Sotto una dura scorza batte un cuore grande così, il cuore di dr. House, «l' unico medico che lavora contro la sua volontà», come ama dire di sé. Sono iniziate, nel bel mezzo della dura sentenza su Calciopoli, le repliche della prima serie di Dr. House. Medical division, ideata da David Shore e Brian Singer (Italia 1, venerdì, ore 22.10; l' ordine delle puntate è stranamente diverso dall' edizione americana). Dr. House è prima di tutto una grande lezione di diagnostica, un testo da rendere obbligatorio nelle facoltà di medicina. E infatti c' è un piccolo slittamento di genere, dal filone ospedaliero a quello poliziesco: la malattia (il colpevole da ricercare) compie il suo delitto lasciando tracce (i sintomi) sulla scena del crimine (il corpo del paziente). Nonostante gli ospedali americani godano delle più moderne attrezzature bisogna però che ci sia qualcuno capace di interpretare e ricostruire in chiave razionale i vari indizi disseminati qua e là. E qui intervengono non solo le capacità intuitive del dottor House ma anche l' esaltazione del metodo deduttivo (con tutte le citazioni colte del caso). Come in molte serie americane, le storie si intrecciano. Ma, a differenza di E.R., dove la separatezza tra pubblico e privato tende di norma a essere decisa, qui i livelli del racconto amano intrecciarsi. Se un bambino colpito da lebbra deve risolvere anche un problema con il padre (che gli ha nascosto di aver contratto la malattia in India), parimenti un giovane medico deve risolvere un problema con il padre, un medico famoso che intanto è stato colpito da un cancro. La grande lezione del Dr. House è che la malattia è prima di tutto un oggetto da pensare: la letteratura medica non è sufficiente, non arriva a formare un pensiero. Tocca al burbero House conquistarla con la mente per respingerla come paura. www.corriere.it/grasso

Grasso Aldo

Pagina 47
(16 luglio 2006) - Corriere della Sera

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