COMUNE DI VILLAVERLA
Provincia di Vicenza


Verbale di deliberazione di Consiglio Comunale

52/2007 del 09/28/2007

OGGETTO: CONFERIMENTO CITTADINANZA ONORARIA A DON GIOVANNI CASTEGNARO E DON FERRUCCIO SALA.





L'anno duemilasette, addì ventotto del mese di Settembre, alle ore 20.30, nella sede municipale, si è riunito il Consiglio Comunale sotto la presidenza del Sindaco Egidio Bicego e con la partecipazione del Segretario Comunale Emanuele dott. Gaetano.

Sono presenti i Signori:

Cognome e NomePresentiAssentiCognome e NomePresentiAssenti
BICEGO Egidio
SI
MASETTO Linda
SI
COLOSSO Enzo
SI
VISONA' Giuseppe
SI
DE MARCHI Giovanni
SI
GRESELIN Maria Cristina
SI
FABRIS Manuel
SI
STORTI Enrico
SI
GONZO Ruggero
SI
MADDALENA Claudio
SI
DE PONTI Letizia
SI
MANTIERO Tiziano
SI
DE PERON Enrico
SI
PENDIN Moreno
SI
CECCHINATO Cristian
SI
COSTALUNGA Andrea
SI
MAISTRELLO Andrea
SI
E' presente alla seduta l'Assessore esterno Crosara Vittorio.

Il Presidente, riconosciuta legale l'adunanza, dichiara aperta la seduta ed invita il Consiglio Comunale a trattare il seguente argomento:


OGGETTO: CONFERIMENTO CITTADINANZA ONORARIA A DON GIOVANNI CASTEGNARO E DON FERRUCCIO SALA.





Il Sindaco relaziona:
Don Giovanni Castegnaro è nato ad Albettone il 12.07.1950. E' entrato come 36° parroco nella Chiesa di San Domenico in Villaverla il 20 settembre 1998 e in seguito si è aggiunto don Ferruccio Sala, nato a Lonigo il 27.05.1925; vivendo insieme, come piccola comunità, entro la comunità più grande della parrocchia, sono stati esempio di condivisione, solidarietà e generosità.
Don Giovanni è stato per noi un buon pastore, paziente, generoso, gioioso ma anche esigente e severo. Ha saputo cogliere il bene in ognuno di noi e metterlo a frutto per il bene della comunità.
"Noi siamo quello che doniamo" " La comunità è come una famiglia: si cresce aiutandoci a vicenda". Con le sue affermazioni è riuscito a coinvolgerci nella vita della parrocchia e con l'aiuto e il sostegno di tutti, affrontare di volta in volta le varie esigenze.
Ricordiamo i lavori che hanno contribuito a rendere più bella e accogliente la nostra parrocchia: la ristrutturazione della Scuola dell'Infanzia ed il Nido Integrato, la Canonica e il portico ad essa adiacente, la sala del cinema, il bar dell'Oratorio e l'appartamento. Alcuni lavori al Centro Anziani, la sistemazione di alcuni paramenti sacri e il restauro ancora in corso dei Misteri del Rosario nell'altare della Madonna del Rosario.
Ricordiamo poi il libro dedicato ai duecento anni della nostra chiesa pensato per festeggiare un anniversario ma anche per aiutare "i genitori a raccontare la nostra chiesa ai propri figli".
Questi sono alcuni gesti concreti che dicono quanto Don Giovanni si sia prodigato per la nostra parrocchia; ma non sono questi i frutti più importanti del suo lavoro in mezzo a noi.
Il Papa Benedetto XVI nella sua enciclica "Dio è amore" ci ricorda che:
"All'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con una Persona, - che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva".
In questi nove anni Don Giovanni ha lavorato per farci incontrare questa Persona, per aiutarci a diventare come Gesù. La cura pastorale in questo senso è stata continua e incessante. Pensiamo agli appuntamenti mensili dedicati alla formazione per il Consiglio Pastorale, per i giovani, i catechisti, i genitori; gli incontri di preparazione per ricevere i sacramenti; gli incontri settimanali sulla Parola di Dio proposti e portati avanti con costanza.
Ricordiamo le corse in macchina Villaverla - Auronzo e viceversa, per raggiungere il campeggio parrocchiale: anche la comunità in vacanza ha bisogno del parroco, soprattutto se si tratta di ragazzi e giovani che stanno crescendo e hanno bisogno di ricevere continui spunti formativi per prepararsi alla vita.
Per tutti i bambini della parrocchia don Giovanni è stato come un papà buono.
"Lasciate che i bambini vengano a me" ha detto Gesù e questo Don Giovanni ha messo in pratica. Il pensiero va alle messe un pò chiassose della domenica mattina: l'invito a portare i figli in chiesa e non preoccuparsi se corrono o "fanno rumore", poteva venire solo da un Parroco che ha tanta pazienza ma anche tanta saggezza da farci capire che la Parola di Dio è necessario respirarla fin da piccoli.
Ricordiamo poi l'attenzione per i fanciulli della Scuola Materna cui Don Giovanni ha voluto bene sempre: le sue frequenti visite alla scuola lo testimoniano; per tutti un sorriso, un abbraccio, una carezza. Anche a loro ha saputo parlare di Gesù e dello Spirito Santo e raccontare le parabole del Vangelo con sapienza a misura di bambino.
Da buon pastore è riuscito a seguire con occhio vigile e cuore aperto anche gli ammalati, gli anziani, i missionari, i ragazzi del centro Verlata e tutte le varie associazioni di cui è ricca la nostra parrocchia.
Con tutti, infine, ha condiviso le storie narrate durante le omelie domenicali.
"Fortuna o sfortuna?" è stata la prima di una lunga serie di storie che Don Giovanni ha utilizzato per farci meglio capire il messaggio del Vangelo e insegnarci a viverlo nella nostra quotidianità.
Don Giovanni ci lascia una grande eredità, Grazie di cuore!

Don Ferruccio, più corretto sarebbe dire "Monsignor Sala", ma questo titolo non sapeva di "buon pastore" e a chiamarlo così non ci ha mai abituati, è giunto presso la parrocchia di Villaverla nel 2000.
Il suo arrivo è stato una grazia per tutti. Da "pensionato" non è facile mettersi in discussione e ripartire, ma giunto qui, Don Ferruccio si è messo subito al lavoro in piena sintonia con Don Giovanni.
L'obiettivo è stato lo stesso: portare la Parola del Dio Vivente a tutti e testimoniare che Gesù è il nostro compagno di strada. Il suo impegno si è concretizzato anzitutto tra gli anziani e gli ammalati. Con i primi ha condiviso momenti di riflessione e preghiera ma anche gite e giornate in allegria. Gli ammalati sono stati oggetto, invece, di cure e attenzioni particolari. Li ha visitati tutti con regolarità, a volte dimentico dei pericoli della strada e facendoci preoccupare seriamente (!); ha parlato loro di Gesù, con loro ha pregato e a loro ha insegnato a non disperare mai!
Proprio per il desiderio di essere il più vicino possibile agli ammalati ha sollecitato e sostenuto il gruppo dei ministri dell'Eucarestia, ne ha curato la preparazione e formazione, consapevole che anche i laici possono, anzi, devono essere parte attiva nella vita della parrocchia per essere veri testimoni di Gesù.
La sua presenza si è dimostrata particolarmente preziosa quando insieme a Don Giovanni hanno lanciato la proposta dei gruppi sposi. Dal nulla sono nati sei gruppi sposi cui è stato proposto un percorso di formazione cristiana. Don Ferruccio ha seguito personalmente il cammino di ogni gruppo con competenza teologica e umana comprensione ed ha così contribuito alla crescita di molte famiglie della parrocchia.
Ci ha insegnato a guardare sempre il lato positivo delle cose e degli avvenimenti.
Per tutti noi è stato esempio di impegno e dedizione, a tutti ha voluto un gran bene. Grazie!

E'stata una grande "fortuna" per tutti noi aver goduto della vostra presenza in questi anni, lasciando una comunità più consapevole di essere Chiesa più forte e unita.

Mi onoro, pertanto, di proporre al Consiglio comunale di conferire la Cittadinanza onoraria di Villaverla a Don Giovanni Castegnaro e Don Ferruccio Sala.

STORTI: Il conferimento della cittadinanza onoraria è un fatto straordinario molto significativo e importante.
A villaverla questa attestazione è stata conferita a Rigoberta Menchù, premio Nobel per la pace, in occasione del suo incontro con i rappresentanti dei comuni aderenti al progetto (H)ELP Enti locali per la pace, e al prof. Renato Cevese.
In tutte e due le occasioni le Amministrazioni proponenti hanno sottolineato l’eccezionalità degli eventi, costruendo attorno ad essi un particolare contesto celebrativo, proprio per sottolinearne la valenza.
Accogliere un nuovo cittadino significa esprimere, anche con passione ed emotività, la riconoscenza per quanto una persona, o un gruppo o una associazione si prodiga e vive in sintonia con la comunità che lo accoglie, ne sappia cogliere lo spirito, ne condivida i valori e i principi.
Questo modo di essere partecipe della vita di una comunità può appunto avvenire per una personalità illustre qual è un Premio Nobel che, girando il mondo, trova comunque l’occasione e la possibilità di dedicare attenzione e tempo per un piccolo paese in un contesto di iniziative costruite per esprimere i valori della pace, del dialogo e della solidarietà, come è avvenuto per Rigoberta Menchù.
Lo si può anche ritrovare nella passione con cui il prof. Cevese ha dedicato si può dire la sua vita per vedere conservata e salvaguardata la Villa Ghellini, un sogno che rimane ancora da realizzare, riconoscendo nell’allora Sindaco di Villaverla Maria Elisabetta De Toni analoga passione, interesse e dedizione.
Ecco perché questo gesto, significativo, importante, non può essere interpretato nella rigidità delle regole formali e non deve essere prerogativa di una parte rappresentativa della realtà del paese, ma deve vedere coinvolto fin dal suo nascere tutto il Consiglio Comunale che è l’istituzione che rappresenta la comunità.
In questa circostanza non è stato così, visto che l’annuncio del conferimento della Cittadinanza Onoraria è stato dato in occasione della ultima messa celebrata dai due sacerdoti senza che nessun rappresentante dello stesso Consiglio Comunale ne fosse stato in qualche modo informato.
La notizia della partenza dei due sacerdoti è cominciata a trapelare nel mese di giugno, nel frattempo si è trovato il tempo di fare due Consigli Comunali ma non di coinvolgere, nemmeno a titolo informativo, i consiglieri della intenzione di conferire la Cittadinanza Onoraria a Don Giovanni e Don Ferruccio o di convocare il Consiglio per formalizzare questo atto prima della loro partenza.
Si è dunque arrivati alla convocazione del Consiglio Comunale a partenza avvenuta, tra l’altro dimenticando di inserire il punto nell’ordine del giorno in occasione della riunione dei capi gruppo e “rimediando” con una telefonata, nemmeno fatta dal Sindaco ai capi gruppo, al grossolano errore (il che denota tutta l’improvvisazione con cui questo importante passaggio della vita amministrativa della nostra comunità è stato gestito).
Avremmo preferito appunto un coinvolgimento non postumo, un atteggiamento della giunta e del Sindaco più rispettoso del Consiglio Comunale, considerata appunto la straordinarietà dell’evento.
Così come ci saremmo aspettati di veder il Sindaco partecipare alla messa con la fascia tricolore, che è il simbolo della rappresentanza di tutta la comunità, che fosse consegnato a Don Giovanni a a Don Ferruccio un dono, un ricordo significativo per esprimere, anche con un gesto concreto come hanno fatto molti cittadini e il Consiglio Pastorale, la riconoscenza per l’attività sacerdotale svolta a Villavera.
Possibile che si possano trovare 3.000 euro per sostenere il progetto di Barticesti e non ci si “ricordi” di donare qualcosa ai sacerdoti che dopo anni si trasferiscono in un’altra parrocchia ?
Possibile che la Giunta non abbia ritenuto opportuna la presenza di una rappresentanza dell’Amministrazione comunale a Piazzola sul Brenta in occasione dell’entrata dei due sacerdoti nella nuova parrocchia?
Possibile che non si sia pensato ad una riunione straordinaria del Consiglio Comunale alla quale invitare i due sacredoti, come è stato fatto in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al prof. Cevese, per dare il segno dell’importanza del gesto che il Consiglio era chiamato a suggellare.
Si è invece relegato questo atto negli ordini del giorno di questa riunione, tra le approvazioni dei verbali e una variazione di bilancio.
L’impressione che si coglie è dunque di superficialità e poca convinzione, di un gesto affrettato e fatto più per dovere formale che per qualcosa di sentito e partecipato.
Se ne trova conferma anche dal testo della proposta di delibera che viene presentato questa sera: per motivare il conferimento non si è fatto altro che copiare quanto scritto e letto dalla signora Zanin, a nome del Consiglio Pastorale, in occasione della celebrazione dell’ultima messa.
Non si è nemmeno “sprecato” il tempo per dedicare una riflessione dell’Amministrazione comunale a sostegno della motivazione del conferimento, confondendo, tra l’altro, il ruolo del Consiglio Comunale con il ruolo del Consiglio Pastorale che ha portato il saluto ai due sacerdoti con motivazioni che attengono, giustamente, ai contenuti e ai valori della loro missione sacerdotale.
Sarebbe fin troppo semplice, dopo aver constatato come è stata gestita e presentata questa iniziativa da parte della Giunta, trovare le motivazioni per non accogliere la proposta.
Vi sono circostanze dove le questioni di metodo divengono sostanza, soprattutto della gestione della cosa pubblica e principalmente laddove devono trovare attuazione i principi della corretta rappresentanza istituzionale della comunità, il coinvolgimento del Consiglio Comunale come espressione di questa rappresentanza.

Nelle occasioni pubbliche si sottolinea spesso come la realtà del nostro paese sia cambiata e sia in continua evoluzione.
Ciò avviene per processi di miglioramento economico e di benessere della popolazione, per fattori esterni che determinano crescita demografica e nuove presenze, per elementi derivati da più generali aspetti che coinvolgono l’intera società e che ci pongono quotidianamente a confronto con nuove relazioni, nuovi contatti anche con persone e nuclei distanti dal nostro agire e pensare.
Dobbiamo quindi essere sempre più pronti ad affrontare nuove sfide, nuovi problemi che coinvolgono tutto il contesto sociale, che spesso mettono a disagio le persone adulte, ancorate nelle loro convinzioni e tradizioni, ma anche i giovani, insicuri e fragili di fronte ai processi di cambiamento repentini e alle incertezze del futuro.
Queste nuove sfide richiedono che gli attori sociali, e in primo luogo chi ha responsabilità pubbliche o ad esse comparate, siano preparati e presenti.
Il dialogo, l’ apertura verso gli altri, l’aiuto ai più deboli favoriscono il superamento di barriere e difficoltà.
Don Giovanni e Don Ferruccio, con la loro discreta ma appassionata attività svolta rispettivamente dal settembre 1998 e dal settembre 2000, hanno saputo accompagnare il mutamento e lo sviluppo della nostra comunità, hanno saputo dialogare e accogliere, hanno svolto, nello spirito di collaborazione con l’Amministrazione comunale e le vive realtà del mondo associativo e del volontariato presenti a Villaverla, un ruolo sociale che è andato ben oltre la missione sacerdotale che sono stati chiamati a svolgere.
Non importa elencare fatti e circostanze in cui questo è avvenuto perché credo che ognuno di noi serbi il valore di un segno, di un gesto, di un momento particolare per ricordare come questa presenza è stata manifestata.
Lo hanno fatto, così come altri sacerdoti come Don Piero Mosele, per oltre 25 anni presente a Villaverla, e come continua a fare Don Francesco a Novoledo, con la consapevolezza che i problemi complessi del nostro tempo non possono che essere affrontati con lo spirito di servizio, con la mente aperta alle novità, con la serenità ed il sorriso a cui, in questi anni, ci hanno abituato.
Sapere e volere essere comunità significa mettere in campo le forze positive, Don Giovanni e Don Ferruccio ci hanno in questo aiutato.
Per questo la comunità civica di Villaverla deve essere loro riconoscente, ed è per queste considerazioni e queste motivazioni che io ritengo giusto approvare la proposta di conferire a Don Giovanni Castegnaro e a Don Ferruccio Sala la Cittadinanza Onoraria del Comune di Villaverla.

SINDACO: le affermazioni del Consigliere Storti costituiscono una esemplare manifestazione di come si possa gettare fango su una iniziativa che, viceversa, dovrebbe avere il riscontro da parte di tutti.

PENDIN: Evidenzia come questa maggioranza abbia autonomamente deciso di rifiutare la cittadinanza all'Associazione Alpini in occasione della recente Adunata del 16 settembre ed altrettanto autonomamente deciso di conferire la cittadinanza onoraria ai parroci.

SINDACO: Si è ritenuto opportuno non procedere a facili elargizioni di cittadinanza onoraria ma, piuttosto, di riconoscere tale titolo onorifico a persone che lo meritano per particolari ed importanti motivi.

PENDIN: si dichiara amareggiato per non essere stato coinvolto nell'iniziativa come già detto dal Consigliere Storti. Ci si chiede perchè vi sia questa mancanza di dialogo tra i gruppi consiliari. Preannuncia che in merito al presente punto si asterrà mentre voterà contrario relativamente agli altri punti all'ordine del giorno per evidenziare tale mancanza di dialogo.

SINDACO: in merito a quanto dichiarato dai consiglieri di minoranza osserva che la cittadinanza onoraria non deve essere ufficializzata in Chiesa ma in Consiglio Comunale.

GRESELIN: Relativamente alle critiche mosse in punto alla conferenza dei capigruppo tenutasi alle ore 8.00 del 13 settembre evidenzia che per un refuso l'argomento non era stato inserito nell'ordine del giorno a sua disposizione quel giorno e che, comunque, i consiglieri sono stati avvertiti tempestivamente in merito.

STORTI: sarebbe stato più opportuno che il Sindaco informasse i consiglieri circa l'integrazione all'ordine del giorno.

PENDIN: rimarca che la propria astensione è dovuta alla mancata informazione ai consiglieri della decisione relativa al conferimento della cittadinanza.

CROSARA: ritiene che la procedura adottata sia stata corretta e che invece si assiste ad un tentativo, da parte della minoranza, di infarcire di politica ogni argomento.

SINDACO: riferisce che l'invito ai parroci per il conferimento ufficiale sarà fatto, ma successivamente alla decisione del Consiglio.

MADDALENA: evidenzia che il Sindaco in Chiesa ha annunciato la decisione di conferire la cittadinanza onoraria ai parroci e che pertanto dispiace che un argomento così importante sia stato definito attraverso modalità non condivisibili.

COLOSSO: conferma come sia più ragionevole che la presenza dei parroci per il conferimento avvenga dopo che il Consiglio abbia deciso. Rileva il cattivo gusto delle affermazioni fatte dai consiglieri di minoranza.

IL CONSIGLIO COMUNALE

SENTITA la relazione del Sindaco e gli interventi dei consiglieri;

CON la seguente votazione resa per alzata di mano:
Presenti n. 15
Votanti n. 14
Favorevoli n. 14
Astenuti n. 1 (Pendin Moreno)
Contrari n. 0
DELIBERA

  1. di conferire, con atto solenne, a Don Giovanni Castegnaro e Don Ferruccio Sala la cittadinanza onoraria del Comune di Villaverla


Letto , Confermato, Sottoscritto

IL SINDACO

Egidio Bicego

IL SEGRETARIO COMUNALE

Emanuele dott. Gaetano






PUBBLICAZIONE ALL'ALBO PRETORIO

La presente deliberazione viene pubblicata in copia per 15 giorni consecutivi all'Albo Pretorio del Comune dal giorno 10/04/2007 al 10/19/2007

IL SEGRETARIO COMUNALE

Emanuele dott. Gaetano




ESECUTIVITA'

La presente deliberazione è divenuta esecutiva per decorenza del termine di 10 giorni dalla pubblicazione il

IL SEGRETARIO COMUNALE

Emanuele dott. Gaetano