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Retrospettive

Ferrari 360 Modena: 10 anni rampanti

La Ferrari 360 Modena compie 10 anni ed è in splendida forma, con una carriera "rampante" che ha segnato una importante svolta tecnico-stilistica per le berlinette del Cavallino a motore posteriore e ha posto le basi per le successive F430 e 458 Italia. La presentazione ufficiale della moderna due posti Ferrari avviene al Salone di Ginevra 1999 e si annuncia da subito come un evento destinato a segnare il nuovo corso del Costruttore italiano di sportive GT.

NUOVA FUORI E DENTRO
La Ferrari 360 Modena si distacca nettamente dalla precedente F355, sia nell'aspetto che nelle scelte progettuali. Uno studio approfondito delle forme svolto in galleria del vento ha portato ad affinare le linee della carrozzeria, in particolare nel frontale, nel sottoscocca e negli scivoli estrattori di coda. L'arrotondamento generale della carrozzeria ha come risultato una maggiore finezza aerodinamica e permette alla 360 Modena di avere una deportanza ai massimi livelli (180 kg di carico aerodinamico a 290 km/h) senza ricorrere a vistosi alettoni e appendici aerodinamiche poco eleganti. L'utilizzo esclusivo dell'alluminio permette di realizzare un telaio che pesa il 28% in meno di quello della F355 e arriva a totalizzare 1.290 per l'intera vettura, un valore che unito al Cx di 0,33 permette alla Modena di raggiungere i 295 km/h e di accelerare da zero a 100 km/h in 4,5 secondi.

V8 DI 3,6 LITRI
Il propulsore F131B è la naturale evoluzione dell'otto cilindri 40 valvole della F355, con una cilindrata portata a 3.586 cc, una potenza massima di 400 CV (+20 CV) a 8.500 giri/mi e una coppia di 373 Nm (+13 Nm) a 4.750 giri/min, un regime decisamente più ridotto rispetto ai 6.000 giri/min della F355. Le cinque valvole per cilindro e la lubrificazione a carter secco sono una eredità dell'eperienza Ferrari in Formula 1 e, unite all'iniezione elettronica Bosch Motronic, danno al V8 aspirato una potenza specifica record di 112 CV/l. Per la prima volta in una Ferrari di serie il propulsore è a vista, ricoperto da un grande lunotto in vetro che domina il design della coda.

Le sospensioni, fuse in alluminio, sono realizzate secondo il classico schema a ruote indipendenti e quadrilateri deformabili, mentre una maggiore attenzione all'uso stradale porta in dote il sistema ASR-ABS, il correttore di frenata e l'antibloccaggio in decelerazione, il tutto abbinato a dischi freno forati e autoventilanti da 330 mm. Per il cambio è possibile scegliere fra il classico 6 marce manuale o il sequenziale F1, elettro-idraulico a 6 rapporti con bilancieri di comando al volante e una velocità di passaggio alla marcia superiore di 150 millisecondi.

ABITABILE E MODERNA COUPE'
L'interno presenta un ulteriore salto generazionale rispetto alla F355, ancora legata all'impostazione squadrata delle berlinette Ferrari degli anni Ottanta. Sulla 360 Modena si sale a bordo e si trova una plancia arrotondata e più avvolgente, con numerose bocchette di aerazione circolari e finiture metalliche che contrastano piacevolmente con i rivestimenti in pelle. La strumentazione è ospitata in una palpebra tondeggiante che accoglie in un pannello d'alluminio "traforato" tutti gli indicatori e i display di controllo. Il passo allungato di 150 mm (2.600 mm) permette di avere a disposizione un discreto bagagliaio anteriore e lo spazio dietro ai sedili per accogliere una sacca da golf, quasi una unità di misura USA per le capacità di trasporto di una vettura sportiva.

Gli optional disponibili sono i sedili sportivi a guscio in fibra d carbonio, il Fiorano Handling Pack (sospensioni più rigide e freni ottimizzati), il roll-bar stradale e il programma di personalizzazione Scaglietti che consente di scatenare la fantasia nella scelta di colori e materiali di finitura. La griglia posteriore della 360 Challenge, gli scudetti smaltati Scuderia Ferrari sui passaruota, le cinture di sicurezza a 4 punti, i colori speciali e pellami esclusivi sono solo alcune delle possibilità offerte dal programma Scaglietti. La 360 Modena Coupé viene prodotta fino al 2004 in 8.761 esemplari.

360 SPIDER
Per vedere la versione aperta della 360 Modena occorre aspettare il 2000, anno in cui termina la produzione della F355 Spider e prende il via quella della 360 Spider, priva del nome "Modena", ma dotata di capote in tela ad azionamento elettrico, una diversa conformazione della coda, una vetratura orizzontale a coprire il motore e due rollbar di sicurezza posti davanti alla carenatura sagomata copri-capote. In meno di 30 secondi il meccanismo automatizzato da 7 attuatori apre e chiude il tetto in tela, permettendo ai fortunati proprietari di godersi sole e vento in faccia, di raggiungere i 290 km/h e di toccare i 100 da fermo in 4,6 secondi. Rinforzi e modifiche alla scocca impongono un peso maggiorato di 60 chilogrammi rispetto alla 360 Modena Coupé, mentre il Cx scende da 0,33 a 0,36. Come per la Coupé, la produzione della Spider prosegue senza modifiche sostanziali fino al 2004, quando al Salone di Parigi debutta la sua sostituta F430. In tutto vengono costruite 7.483 Ferrari 360 Spider.

360 BARCHETTA
Da una 360 Spider di serie l'avvocato Gianni Agnelli decide di ricavare un esemplare unico, la 360 Barchetta appositamente commissionata alla Pininfarina per essere regalata a Luca Cordero di Montezemolo nel giorno delle sue seconde nozze. Nel maggio del 2000 l'Avvocato fa partire il progetto 360 Barchetta, l'ultima delle grandi fuoriserie realizzate da Pininfarina per l'appassionato condottiero dei destini Fiat e Ferrari. La barchetta si riconosce per la speciale verniciatura Argento, per gli interni in tessuto di lino color crema, la totale assenza di una capote e soprattutto per la bassa schermatura trasparente che circonda l'abitacolo. L'auto, telaio n. 120020, fa ancora parte della collezione privata del Presidente della Ferrari ed è oggi dotata di uno speciale parabrezza sagomato, leggermente più alto e assai più pratico nell'utilizzo su strada. Le ultime apparizioni pubbliche della 360 Barchetta risalgono alle celebrazioni del 2007 per i 60 anni della Ferrari, quando è apparsa sulla pista di Fiorano guidata dallo stesso Montezemolo.

CHALLENGE STRADALE
110 chilogrammi in meno e 25 CV in più. In queste due importanti cifre si condensa il fascino della Ferrari 360 Challenge Stradale, versione civilizzata e targata della vettura che corre nel Ferrari Challenge, il campionato monomarca inaugurato nel 1993 con la 348. Il principio che sta alla base della Challenge Stradale è quello di offrire al pubblico di appassionati un'auto che sia strettamente imparentata con i modelli da corsa che scendono in pista con piloti professionisti e gentlemen driver. Per raggiungere l'obiettivo si decide di ribassare l'assetto di 15 mm, modificare il paraurti anteriore e raccordarlo meglio al fondo piatto, adottare un pianale in fibra di carbonio multi-assiale che pesa il 50% in meno e utilizzare bulloni ruota e molle elicoidali in titanio. Molti degli elementi non strettamente necessari all'ottenimento delle massime prestazioni vengono eliminati o alleggeriti, come nel caso dei pannelli fonoassorbenti interni, dei vetri elettrici discendenti e dei pannelli porta, sostituiti da parti in fibra di carbonio. Lo stesso materiale viene impiegato per i sedili a guscio con cinture a 4 punti d'attacco, per gli specchietti retrovisori, la console centrale e il pannello strumenti, con il volante che sfoggia una inedita forma schiacciata nella parte superiore.

Grazie al peso di soli 1.180 chilogrammi e ai 425 CV, la Challenge Stradale supera i 300 km/h e brucia i 100 km/h in appena 4,1 secondi, consentendo ai piloti più esperti di staccare un tempo sul giro a Fiorano inferiore di 3,5 secondi rispetto a quello di una 360 Modena. Il merito è anche dei nuovi cerchi da 19" BBS, delle gomme Pirelli P Zero Corsa, dei dischi freno Brembo in materiale carboceramico e del cambio F1 con modalità di cambiata "Sport" e "Race" che modifica i valori di assetto e controllo di trazione. Anche il launch control, derivato dalla Formula 1, contribuisce all'ottimale distribuzione della potenza in fase di partenza.

A scelta è possibile avere i vetri laterali scorrevoli in Lexan al posto dei tradizionali cristalli discendenti, così come le cinture racing a 4 punti possono sostituire quelle a 3 punti con arrotolatore. Le uniche opzioni a pagamento sono la radio, la fascia longitudinale bianca con tricolore al centro, l'estintore e il roll bar in alluminio alleggerito del 40%. Nonostante la maggioranza degli acquirenti opti per il colore rosso o grigio, la Challenge Stradale è disponibile in tutti i colori della gamma 360, compreso il blu Tour de France delle foto ufficiali. Questa versione speciale, prodotta senza limitazioni particolari, ma per soli due anni, raggiunge un ottimo risultato totale di 1.274 esemplari.

CHALLENGE, GT E GTC
Per il campionato Ferrari Challenge del 2000, la Casa di Maranello prepara la 360 Challenge, dotata di tutte le specifiche necessarie all'omologazione FIA, con motore di serie, totale eliminazione degli elementi inutili in pista, cerchi monodado con gomme slick, frizione maggiorata e impianto freni potenziato. In questo modo la Challenge arriva a pesare 1.170 kg, ovvero 120 in meno della 360 Modena. Di queste Challenge da pista sono stati realizzati poco più di 300 pezzi. Ancora più evoluta ed estrema è la 360 GT, realizzata a partire dal 2000 dal preparatore Michelotto, storico referente Ferrari in fatto di vetture stradali trasformate per scendere in pista. Alcuni pezzi della carrozzeria in fibra di carbonio, l'alettone in coda, le carreggiate allargate e la gommatura generosa consentono a questi primi 17 esemplari, strettamente imparentati con la Challenge, di partecipare con discreti risultati al campionato FIA GT del 2000, categoria N-GT. Nel 2001 l'evoluzione della 360 GT vede incrementare la potenza a 415 CV e aumentare a 380 mm le dimensioni dei dischi freno; i tempi ono maturi per permettere al team francese JMB Racing di vincere il campionato FIA GT piloti e squadre.

Nel 2002 il reparto Corse Clienti della Ferrari propone una 360 GT ufficiale, o seconda serie, caratterizzata da carrozzeria ribassata e rimodellata in fibra di carbonio e kevlar, diffusore di coda, grande alettone posteriore e 430 CV sotto il cofano motore. I 20 esemplari prodotti fino al 2003 sono disponibili in versione omologata FIA N-GT o ACO GT, per partecipare alla 24 Ore di Le Mans. L'ultima variazione agonistica sul tema 360 Modena si chiama 360 GTC e vede la luce alla fine del 2003 come versione omologata FIA della Challenge Stradale, destinata ancora una volta a gareggiare con le Porsche GT3-RS. I 445 CV sviluppati a 8.750 giri/min dal V8 con gestione Marelli MR3 spingono i 1.100 chilogrammi della 360 GTC verso prestazioni di primo piano, sostenuti da importanti modifiche aerodinamiche del frontale e dei fianchi. Per la stagione 2004 del campionato FIA GT il cambio è l'F1 sequenziale, mentre la versione ACO per Le Mans utilizza la trasmissione manuale.

QUOTAZIONI
Sul mercato delle supercar usate la Ferrari 360 Modena recita un ruolo importante, con una buona offerta di vetture che spazia dai primi modelli del 1999 fino agli ultimi esemplari del 2004. La Coupé è la più diffusa e quella che spunta le quotazioni più basse, mediamente comprese fra i 70.000 e i 90.000 euro. In cima a questa graduatoria ci sono le rare e ambite versioni F1 con cambio sequenziale. Cifre un po' più alte sono richieste per la 360 Spider, che viaggia sui 75/100.000 euro. Ancora meglio quotata è la 360 Challenge Stradale, il cui acquisto richiede un investimento che può oscillare fra i 110.000 e i 130.000 euro. Attorno a questi ultimi valori si posizionano anche le versioni da corsa Challenge, GT e GTC, con prezzi molto variabili a seconda delle condizioni, della dotazione ricambi e del palmarès sportivo.

07 gennaio 2010
 
  

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