Il Comune di Brescello è stato sciolto per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei ministri. E' il primo caso in Emilia-Romagna.
Il municipio di Brescello è guidato da un commissario prefettizio dopo le dimissioni di Marcello Coffrini, che guidava un'amministrazione sostenuta dal Partito Democratico. Coffrini si è dimesso il 30 gennaio dopo che M5S e lo stesso Pd gli avevano chiesto un passo indietro, per le polemiche seguite a una vecchia intervista in cui aveva definito il condannato per mafia Francesco Grande Aracri come persona «molto gentile e tranquilla».
Dice il comunicato del governo:
Su proposta del Ministro dell’interno, Angelino Alfano, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Brescello (RE), a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nel quale sono state accertate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata.
Nel pomeriggio, l'ex sindaco Marcello Coffrini fa sapere che si riserva di leggere gli atti e dichiara: "Ho la coscienza a posto". E ai microfoni del TgParma si dice molto addolorato per la decisione del governo. Secondo il parroco don Evandro Gherardi, il paese sconta la sua notorietà ma qui non c'è contiguità con la criminalità organizzata.
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La cronaca del TgParma
Parla Coffrini: "Sono molto addolorato". La gente difende l'ex sindaco
Intanto sul caso Brescello si infiamma il dibattito politico: Lega Nord e Movimento 5 Stelle rivendicano il merito politico della decisione finale sullo scioglimento per mafia del Comune, mentre il Pd ritiene che non abbiano questo merito poiché lo stesso partito chiese un passo indietro a Coffrini dopo le dichiarazioni su Grande Aracri.
SALVINI: "VITTORIA DELLA LEGA". Dapprima i "rumours" della stampa reggiana, poi l'annuncio della Lega Nord in Regione, secondo cui «lo scioglimento per mafia è una vittoria di Ln che da anni sta conducendo una battaglia per la legalità». «Ora aria pulita a Brescello, siamo pronti a collaborare col commissario, come già fatto con la commissione prefettizia», scrive l’attivista antimafia del Carroccio Catia Silva, consigliera comunale di Brescello. «Bene lo scioglimento del comune di Brescello per infiltrazioni mafiose. Una vittoria della Lega: abbiamo restituito il paese alle persone. Se ci siamo noi, la criminalità organizzata resta fuori». Lo dice in una nota il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini.
Interviene anche Gabriele Delmonte, vicecapogruppo della Lega Nord in Emilia-Romagna, cui nei mesi scorsi erano arrivate minacce di morte su Facebook da uno degli imputati del processo Aemilia. «L'ho detto più volte a muso duro tanto che negli ultimi mesi qualcuno ha pensato bene di paragonarmi a un maiale e poi di ricordarmi che in Calabria, con i maiali, si fanno salsicce - dichiara Delmonte -. Ma non mi arrendo e lo scioglimento per mafia del Comune di Brescello è una grandissima vittoria». «Mi auguro che il Grande Fiume - ha scritto il consigliere - riesca a portare via dalla nostra terra queste schifezze e che il Commissario possa traghettare Brescello alle prossime elezioni in un clima diverso da quello che abbiamo vissuto fino a ieri. In Regione ho più volte chiesto interventi decisi ma purtroppo tutto, compresa la nostra proposta di creare una speciale commissione Antimafia, è stato rigettato».
MOVIMENTO 5 STELLE: "E' FINITA COME DOVEVA". La parlamentare M5S di Reggio Emilia Maria Edera Spadoni e i parlamentari pentastellati della Commissione antimafia commentano: «E' finita come doveva finire ed il Movimento 5 Stelle si auspicava e chiedeva da tempo. E’ una vittoria della legalità. Il Comune di Brescello, il paese di Peppone e Don Camillo, è stato sciolto per mafia come proponeva il Prefetto di Reggio Emilia. Le responsabilità politiche di chi ha portato a questa situazione dovranno essere indagate fino a fondo».
«Ribadiamo che solo pochi giorni fa erano emersi nuovi fatti inquietanti dal punto di vista politico. Francesco Grande Aracri, condannato per mafia che intervistato da Ferruccio Sansa difendeva l’ex sindaco Marcello Coffrini definendolo «un galantuomo lo hanno fatto dimettere solo perché mi ha difeso» - spiegano i parlamentari M5S -. Sempre pochi giorni fa un altro quotidiano, la Gazzetta di Reggio scopriva che il padre di Coffrini junior, Ermes Coffrini, per anni sindaco Pd e DS era stato dal 2002 al 2006 avvocato al Tar per i Grande Aracri in procedimenti in Calabria. Fatti politicamente inaccettabili».
«Ora dalla lettura degli atti della Commissione di accesso si vedranno tutti gli intrecci di anni tra politica, imprenditoria e crimine organizzato. I mesi di Commissariamento dovranno servire per provare a ripulire ogni commistione con il crimine organizzato» spiegano i parlamentari M5S e Maria Edera Spadoni.
Il deputato M5S Alessandro Di Battista commenta su Twitter lo scioglimento del Comune di Brescello per mafia: «C'erano Don Camillo e Peppone, ora c'è la mafia a Brescello, comune a guida PD. Senza i politici corrotti la mafia non sarebbe così forte».
IL PD: "LEGA E 5 STELLE SI ASSUMONO MERITI CHE NON HANNO". Il senatore Stefano Vaccari, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente e membro dell'Antimafia, commenta: «Lega e M5S cantano vittoria su Brescello, sbagliando due volte. La prima perché non è mai un successo quando un Comune viene sciolto per mafia. La seconda perchè si assumono meriti che non hanno, visto che il primo a chiedere le dimissioni del sindaco di Brescello Marcello Coffrini, per i suoi apprezzamenti nei confronti della famiglia Aracri, sono stato io nel 2014, in qualità di parlamentare eletto in Emilia Romagna e componente della Commissione Antimafia. Aggiungo che il sindaco, ora ex, non è del Pd. Ma per M5s e Lega tutto fa brodo, pur di andare contro il partito di governo».
«Lo scioglimento del Comune di Brescello dopo gli esiti della Commissione d’accesso - continua Vaccari - è un atto dovuto. Non prendiamo lezioni di legalità da nessuno, tanto meno in Emilia Romagna, una regione in cui la ricostruzione post terremoto è avvenuta tenendo lontana la criminalità organizzata e le imprese collegate. Sia gli esponenti del Carroccio che i grillini parlano poi di questioni che non possono conoscere, come nessuno del resto, visto che gli atti della Commissione d’accesso sono secretati. Non a caso, sia Lega che M5s hanno rilasciato dichiarazioni analoghe anche sul caso del Comune di Finale Emilia, che poi invece non è stato sciolto».
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA: "NOTIZIA DOLOROSA". «Lo scioglimento per mafia del Comune di Brescello, primo in Emilia-Romagna, è una notizia dolorosa, dinnanzi alla quale non possiamo sottrarci a ulteriori riflessioni e a nuove responsabilità sul tema della legalità, ma nemmeno dimenticare il cammino che tutta la comunità ha da tempo intrapreso per contrastare ogni tentativo di infiltrazione». E' il commento di Giammaria Manghi, presidente della Provincia di Reggio Emilia, alla decisione del Consiglio dei ministri.
In particolare, prosegue, «lo dico anche da pubblico amministratore della Bassa Reggiana della cui Unione Brescello fa parte, da oggi siamo chiamati ad innalzare ulteriormente il livello di guardia e a rafforzare il nostro impegno collettivo per aiutare la comunità brescellese ad affrontare e superare questa delicata fase. In questo senso credo che l’Unione stessa possa svolgere un ruolo fondamentale».
«Ma non dobbiamo dimenticare - aggiunge - che la stessa decisione assunta oggi dal Consiglio dei ministri si basa sul serio lavoro coordinato dal prefetto Ruberto, anche attraverso la commissione d’indagine preposta, il cui lavoro è stato sottoposto al vaglio di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica al quale io e il sindaco Vecchi abbiamo partecipato. Questo, al pari della volontà di Provincia e di tanti Comuni reggiani, tra i quali lo stesso Brescello, di ribadire proprio in queste ore al processo Aemilia la costituzione a parte civile, dimostra come le istituzioni reggiane stiano collaborando in maniera alacre, costante e credibile per contrastare la mafia».
LA REGIONE: "IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA FATTO BENE". «Bene ha fatto il Consiglio dei ministri a sciogliere il Comune di Brescello, la lotta contro le mafie e per la legalità, che questa Regione sta portando avanti con forza e convinzione, non deve guardare in faccia a nessuno. E la decisione presa dimostra, a differenza di quanto sostenuto nelle settimane scorse da qualcuno che ha fatto inutili polemiche, che non c'è alcun atteggiamento di riguardo nei confronti dei governi locali di questo territorio». Così l'assessore regionale alla Legalità, Massimo Mezzetti, ha commentato il provvedimento disposto dal Governo nei confronti del Comune del reggiano.
«Sicuramente per l’Emilia-Romagna - ha aggiunto l’assessore - si tratta di un’onta che ci colpisce ma che non subiamo e non subiremo passivamente. Brescello è il primo Comune della nostra regione ad essere stato sciolto per mafia e questo ci sprona a fare ancora di più e ancora meglio sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata e della prevenzione». L’assessore ha ricordato come quello che stava accadendo a Brescello sia stato portato all’evidenza dei cittadini da una video inchiesta dell’associazione culturale antimafia di Reggio Emilia Cortocircuito, formata da giovani studenti universitari, nell’ambito di un progetto sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e che la Regione sta intervenendo anche sul piano legislativo «e per questo approveremo entro l’estate il Testo unico per la legalità, oltre a intensificare l’impegno per fare informazione, per la trasparenza amministrativa e per la partecipazione civica».
CLAUDIO FAVA (SINISTRA ITALIANA): "UN ATTO DOVUTO". «Lo scioglimento del comune di Brescello è un atto dovuto, opportuno e istruttivo per chi continua a pensare che l’insediamento delle mafie al nord sia solo letteratura». Lo dice il vicepresidente della commissione parlamentare antimafia Claudio Fava, di Sinistra Italiana.
«Ci auguriamo - prosegue - che l’ex sindaco Coffrini impari finalmente a riconoscere chi porta in quelle terre linguaggi e comportamenti mafiosi. Alla Lega - conclude Fava - che si appunta al petto improvvide medaglie, vorrei ricordare che un anno fa la richiesta al ministro per una commissione d’accesso sul comune di Brescello portava solo la mia firma, non certo quella dei loro colleghi».
CGIL EMILIA-ROMAGNA: "SCIOGLIMENTO ESTREMAMENTE GRAVE". Lo scioglimento del Comune di Brescello è «una decisione estremamente grave, la prima volta dello scioglimento per condizionamenti mafiosi di un Comune dell’Emilia-Romagna, che accentua le nostre preoccupazioni su quanto avvenuto in questa regione con l’infiltrazione della 'ndrangheta nel tessuto economico e sociale». Così in una nota il segretario generale della Cgil dell’Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, e il segretario di Reggio Emilia, Guido Mora.
«Le organizzazioni sindacali sono dentro il processo Aemilia come parti civili - aggiungono - per sconfiggere la cosca Grande Aracri ed ogni altra forma di criminalità organizzata che si proponga di destabilizzare il tessuto democratico e civile. A maggior ragione dopo la notizia della decisione presa dal Consiglio dei Ministri su Brescello è necessario, con ancora più determinazione, portare a conclusione il nuovo impianto legislativo regionale, con il Testo unico su Appalti e legalità, deciso nel Patto per il Lavoro e in discussione nella Consulta regionale per la Legalità».
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