E' morto Marco Pannella. Aveva 86 anni. Bonino: "Non ha mai avuto i riconoscimenti adeguati"

E' morto Marco Pannella. Aveva 86 anni. Bonino: "Non ha mai avuto i riconoscimenti adeguati"
Marco Pannella (fotogramma)

L'annuncio da Radio Radicale con il Requiem di Mozart. Da ieri era ricoverato in una clinica a Roma.  Accanto a lui i leader radicali di lungo corso. Renzi: "Leone della libertà". Mattarella: "Coscienza critica del nostro Paese". Vaticano: "Suo impegno sempre generoso". L'ultimo saluto sabato in piazza Navona, luogo di tante battaglie politiche

ROMA - Se n'è andato il "guerriero" dei diritti civili in Italia. Il leader radicale Marco Pannella è morto poco prima delle 14 nella clinica romana di Nostra Signora della Mercede dove era stato portato ieri pomeriggio. L'annuncio, con il Requiem di Mozart, da Radio Radicale. La stessa emittente che ieri aveva dato la notizia del ricovero.

E' morto Marco Pannella: l'annuncio a Radio Radicale con il Requiem di Mozart

Nella sua casa di via Panetteria, a pochi passi dal Quirinale, lo scorso 2 maggio Pannella aveva soffiato 86 candeline tra gli amici che non lo hanno mai abbandonato: in prima fila i due attivisti Matteo Angioli e Laura Harth. Ma proprio dal quel giorno le sue condizioni si sono aggravate. Lottava con un tumore al fegato e uno ai polmoni. Una malattia di cui, per scelta, parlava pubblicamente. Come la sua compagna di tante battaglie, Emma Bonino: "Mancherà a tutti, penso persino ai suoi avversari. Molto amato ma poco riconosciuto nei suoi meriti in questo paese che tanto gli deve", ha detto a Radio Radicale l'ex ministro degli Esteri. "Credo che ora  molti dovrebbero riflettere, ora che non è più in vita, sui suoi meriti e la sua presenza nella storia di questo Paese".

Addio a Pannella, Bonino: ''Marco non ha mai avuto in vita riconoscimenti adeguati''

Due vite parallele, quelle di Marco e Emma. Nonostante le incomprensioni degli ultimi mesi. 
Dallo scorso marzo si erano intensificate le notizie su un aggravamento delle condizioni di Pannella e l'anziano leader aveva interrotto tutte le attiività pubbliche. Si era ritirato nella sua casa romana, a due passi dalla Fontana di Trevi, dove aveva ricevuto le visite e l'omaggio di moltissimi compagni e uomini politici. Una specie di pellegrinaggio laico. Un omaggio, forse, tardivo. In clinica, oggi, i compagni radicali di lungo corso: Rita Bernardini, Sergio D'Elia e Elisabetta Zamparutti - responsabili di Nessuno Tocchi Caino - Alessandro Capriccioli, numero uno dei radicali a Roma, Riccardo Magi, segretario dei Radicali italiani.

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Lunghissima - piena di svolte, passioni, rotture, digiuni, bavagli - la sua vita politica. Nato a Teramo nel 1930, si era laureato in legge nel 1955. Nel 1956, dopo un'esperienza nella gioventù liberale e nell'unione goliardica italiana, è tra i fondatori del partito radicale insieme a Pannunzio, Ungari, Scalfari, Carandini, Cattani. Diventa segretario nel 1963, dopo un'esperienza a Parigi come corrispondente del Giorno. Già nel '65 comincia la campagna divorzista con Loris Fortuna. Nel 1968 viene arrestato a Sofia dove contesta l'invasione della Cecoslovacchia. E' allora che scatta il suo primo grande digiuno gandhiano. "Digiuni di proposta, non di protesta", amava sottolineare. Nel 1974 conduce l'iniziativa per il no all'abrogazione del divorzio. Un anno dopo, inizia la battaglia per la depenalizzazione delle droghe facendosi arrestare per aver fumato uno spinello in pubblico.

Luce Pannella - Divorzio, Roma festeggia a un anno dalla vittoria - 1975

Nel 1981 la vittoria al referendum per il no all'abrogazione dell'aborto. Negli anni Novanta trasforma i radicali in un partito transazionale, allargando il campo delle sue battaglie alla lotta contro la pena di morte e contro la fame nel mondo.

E' nel 1976 che entra per la prima volta alla Camera come deputato: sarà rieletto nel '79, nell'83 e nell'87. In tanti, negli ultimi anni, hanno invocato un seggio come senatore a vita per Marco Pannella. Ma il leader radicale è morto senza aver mai ricevuto questo riconoscimento.

Videostoria - Pannella, le battaglie di una vita

Lungo e addolorato il messaggio del capo dello Stato, Sergio Mattarella: "Ho avuto modo di parlare più volte negli ultimi tempi con lui, anche in questi giorni di sofferenza. Non ha mai smesso di pensare al domani, un domani migliore per il nostro paese. Protagonista della politica italiana, senza mai essere legato al potere, ha combattuto battaglie di grande importanza, particolarmente nel campo dei diritti. Ha rappresentato con passione tanti cittadini, riuscendo non di rado a trasformare una condizione di minoranza nell'avvio di processi di cambiamento".

Tra i primi a commentare la notizia il premier Matteo Renzi, che ha interrotto una conferenza stampa con il primo ministro olandese Mark Rutte: "E' la scomparsa di un grande leader italiano, che ha segnato la storia del Paese", dice. "Vorrei a nome mio personale e del governo e della forza politica che rappresento fare un grande omaggio alla storia di questo combattente e leone della libertà".

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Poi arriva la seconda carica dello Stato, Piero Grasso. "Marco Pannella ha affrontato la malattia con la stessa fierezza con la quale, per decenni, si è battuto per le cause in cui credeva. Dobbiamo moltissimo a quest'uomo forte e appassionato che, come accade raramente, è stato sempre stimato anche dai suoi avversari. Con lui se ne va un protagonista assoluto della storia repubblicana e delle battaglie per i diritti civili. Addio Marco". E la presidente della Camera, Laura Boldrini: "Ha reso l'Italia più moderna".
I social vengono inondati dai messaggi di tutta la politica italiana. Di tutto l'arco costituzionale, si sarebbe detto una volta. Roberto Giachetti, candidato sindaco del centrosinistra a Roma, tessera radicale in tasca.
La ministra Marianna Madia sceglie poche parole.
L'omaggio del Pd arriva con i due vicesegretari, Serracchiani e Guerini: "Tutto il Partito Democratico saluta un grande leader politico, ma prima ancora un uomo che per anni si è battuto per i diritti dedicando la sua vita a questo continuo impegno".

Da Forza Italia il primo a scrivere è il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta.
E Silvio Berlusconi - con cui Pannella si alleò nel 1994 (nel 2006 invece sostenne Prodi) - dice un "grazie Marco per quanto fatto per gli italiani". Per la Lega parla Matteo Salvini: "Alcune sue battaglie non le ho condivise, altre sì, ma almeno lui ci ha sempre messo la faccia".
L'omaggio di Beppe Grillo è sull'impegno per la democrazia diretta. Con un messaggio sul blog.
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Nichi Vendola parla di un "grande vecchio" della Repubblica.
Ha avuto un rapporto personale forte con molti Papi, Marco Pannella. Da Giovanni Paolo II a Francesco. Le sue battaglie politiche lo hanno portato spesso a contrapporsi alla Chiesa cattolica. Dalla Santa Sede, il portavoce padre Federico Lombardi lo ricorda con queste parole: "Marco Pannella è una persona con cui ci siamo trovati spesso in passato su posizioni discordanti, ma di cui non si poteva non apprezzare l'impegno totale e disinteressato per nobili cause". E L'Osservatore romano parla di un protagonista di "battaglie talvolta discutibili", comunque "sempre in prima linea contro fame e pena di morte".

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Domani il corpo di Marco Pannella sarà portato a Montecitorio per la camera ardente. Ma l'ultimo saluto degli italiani sarà pubblico e all'aperto: sabato in piazza Navona. Il luogo di tante battaglie politiche. Poi il "ritorno a casa", in quell'Abruzzo con cui aveva sempre conservato un rapporto viscerale. Domenica sarà sepolto a Teramo, la sua città natale.

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