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17.05.2012

Il Monte Fuji, vetta sacra simbolo del Giappone

Il Monte Fuji è sicuramente l’elemento paesaggistico più iconico del Giappone. Fotografato da tutte le angolazioni, in qualsiasi stagione e momento del giorno e della notte, il suo cono perfettamente simmetrico viene scalato da più di 100 mila persone all’anno, nonostante il periodo favorevole alla scalata duri solo due mesi: dal 1° luglio al 27 agosto. Sette sono i diversi percorsi percorribili per arrivare in cima. 

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Dista da Tokyo 100 km ed è visibile dalla metropoli durante limpide giornate. Il periodo più suggestivo è sicuramente la primavera, quando la vetta innevata è incorniciata dai ciliegi in fiore, tanto da far meritare al Monte Fuji la definizione di “Konohana-Sakua”, “ciò che provoca la brillante fioritura dei boccioli” 

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Considerato una delle tre montagne sacre del Giappone, insieme al Monte Tateyama e al Monte Hakusan, conta un ampio numero di templi che frastagliano il bordo del cratere. La popolazione aborigena Ainu venera da sempre il grande picco. Gli Shintoisti considerano la montagna sacra alla dea Sengen-Sama, la quale rappresenta la natura e a cui è dedicato una dei templi sulla vetta; mentre la setta dei Fujiko crede che il monte sia un’anima vivente. I Buddisti giapponesi credono infine che Fuji-san sia il cancello per accedere a un altro mondo. 

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Moltissimi sono i fatti interessanti che riguardano il Monte Fuji, andiamo a vedere i più importanti e curiosi.

Da sapere c’è che questa montagna vulcanica è in realtà formata da tre vulcani diversi, uno sopra l’altro, in quello che i vulcanologi chiamano “stratovulcano”. Dal basso all’alto ci sono: il vulcano Komitake, il Kofuji ed infine il Fuji, il più giovane dei tre. L’attività vulcanica iniziò 600.000 anni fa, mentre l’ultima eruzione iniziò il 16 dicembre 1707, per finire l’1 gennaio 1708. 

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Con un’elevazione di 3.776 metri, è il monte più alto del Giappone ed il 35esimo nel mondo. La sua forma è conica e mano a mano che aumenta l'altitudine, aumenta anche la ripidità. La vetta è piatta, con un cratere profondo 200 m e del diametro di circa mezzo chilometro, coronato da otto piccole creste. Presso la cima sgorgano due sorgenti considerate sacre, la Kinmei-sun e la Ginmei-sun.

L’origine del nome non è chiara. Chiamato in Giapponese Fuji-san (富士山),

alcuni pensano che derivi dal linguaggio Ainu, usato dagli aborigeni e che significhi “vita eterna”. I linguisti invece pensano che il nome si riferisca a Fuchi, la Dea Buddista del Fuoco, in linguaggio Yamato,. O ancora, secondo un'etimologia popolare fuji verrebbe da 不二 (fuji, "no" + "due"?), nel senso di "senza eguali" o "incomparabile". Per altri deriverebbe da 不尽 (fujin, "no" + "fine") nel senso di "senza fine". 

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La prima persona ad averne scalato la vetta fu un anonimo monaco nel 663. Dopo di lui, migliaia di uomini si avventurarono nell’impresa, le donne invece vi furono ammesse solo a partire dal 19esimo secolo. Il primo Occidentale a scalare il Monte Fuji fu Sir Rutherford Alcock, nel settembre del 1960. 

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36 sono le Vedute del Monte Fuji dell’artista Hokusai Katsushika: una serie di xilografie iniziata nel 1830, tutte raffiguranti il Monte sacro. 

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5 sono invece i laghi che circondano la montagna: Kawaguchi, Yamanaka, Sai, Motosu e Shoj. SUZUKI_Swift_ShortArticles_2012_MAY_fuji_05.jpg

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