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È forte la presa di posizione del presidente dell'MCL Nazzareno Figorilli nei confronti delle giunte di centro sinistra della provincia di Rieti e della Regione Lazio che, con lo stop dato alla realizzazione della ferrovia, rischiano di vanificare l'intenso lavoro fino ad ora svolto, facendo perdere a Rieti la storica occasione di avere il collegamento ferroviario con la Capitale. Una storia che purtroppo si ripete a danno della popolazione e del territorio reatino. «La prima grande occasione di inserire Rieti nello sviluppo del Paese nella metà degli anni '50, con il possibile tracciato dell'autostrada del Sole, Firenze-Perugia-Terni-Rieti-Roma, sfugge per la mancanza di politici autorevoli - afferma Figorilli - . Nel 1958 si affaccia sulla scena politica reatina un cattolico moderato dalla forte motivazione sociale, Franco Maria Malfatti, coadiuvato da altri due cattolici, Luigi Cipriani e Leonardo Leonardi che portano un "supplemento d'anima" alla politica. Nasce con loro la superstrada Roma-Rieti, il Consorzio Rieti-Ascoli per la superstrada Ascoli Piceno-Rieti, Luigi Cipriani presidente della regione Lazio finanzia il primo lotto della superstrada da Rieti all'autostrada Roma-L'Aquila. Parte così - continua il Presidente dell'Mcl - un importante sviluppo sociale ed economico del reatino che si interromperà con la crisi della Democrazia Cristiana e l'impegno unitario dei cattolici in politica». Una seconda grande occasione di sviluppo infrastrutturale ed economico per la Provincia di Rieti si presenta con la Legge Obiettivo del secondo governo Berlusconi. «Si affacciano sulla scena politica due nuovi cattolici, Guglielmo Rositani ed Angelo Cicolani, che promuovono, spingono, fanno progettare il grande sogno fino al primo finanziamento del tratto ferroviario Passo Corese-Rieti. Purtroppo - conclude Nazzareno Figorilli - la giunta di Piero Marrazzo ed il governo di Romano Prodi, come avvenne alla fine degli anni '50, fanno perdere al territorio di Rieti, per la seconda volta, la storica occasione dello sviluppo sociale ed economico per lo stop alle vie di comunicazione. Per contrastare un simile disegno invito i cittadini cattolici ad impegnarsi in politica offrendo quel "supplemento d'anima" necessario per essere protagonisti della storia della comunità in cui vivono».
Redazione online