Italy EuroMayday Parade

Il megablog dell'EuroMayday di Milano

mayday2013La MayDay di quest’anno finirà il 1° Maggio del 2015, all’apertura di EXPO 2015.
Due anni per parlare di reddito diretto e indiretto, dei legami tra luoghi di vita e lavoro, di nocività e sviluppo, per fronteggiare un’Esposizione Universale che incombe sul territorio metrolombardo imponendo immaginari e devastando territori.

 

Perché EXPO è debito cemento e precarietà

Perché EXPO è un grande acceleratore di opere dannose.

Opporsi a questo “grande evento” vuol dire opporsi alla crisi e al ricatto del debito. Vuol dire opporsi alle nocività e all’economia del cemento coi suoi scempi ambientali realizzati in spregio all’interesse comune,

Vuol dire opporsi alla precarizzazione delle nostre esistenze lungo tutti i suoi assi: reddito, casa, mobilità, sapere, affetti.

 

PER TUTTE E TUTTI UNA SOLA GRANDE OPERA: REDDITO

Un reddito di base incondizionato come misura concreta di intervento contro la precarietà e nella precarietà, per rompere la gabbia del ricatto e del bisogno.

 

MAYDAY 2013
1° Maggio 2013 – Ore 15.00
Piazza 24 Maggio – Milano

Per dieci anni la Mayday Parade è stata il primo maggio dei precari e delle precarie: l’espressione della nostra creatività, il luogo dove ci siamo riconosciuti, dove abbiamo coltivato le nostre relazioni e i nostri desideri e dove abbiamo reso visibili la nostra gioia e la nostra rabbia. Decine di migliaia di precari l’hanno animata, colorata, gridata e partecipata. Dopo undici anni sappiamo che la Mayday come spazio di espressione e visibilità, come momento di inclusione e ricomposizione della precarietà, ha vinto: oggi persino il papa e il sindacato confederale parlano di precarietà, mentre nelle piazze la generazione precaria esplode di rabbia. È tempo di esigere che i nostri desideri diventino realtà.

Stiamo cavalcando la tigre della precarietà, perché viviamo ogni giorno nell’incertezza ma anche perché sappiamo qual è la nostra forza. Il governo e l’Europa ci impongono privatizzazioni, licenziamenti, austerità, tagli, sacrifici. Non temporaneamente, per effetto della crisi, ma come politica necessaria e senza alternative per gli anni a venire. Di contro, la condizione precaria è diventata un soggetto politico autonomo, che crea azione politica: pone domande, individua soluzioni e sviluppa conflitto.


Leggi tutto…

 

La MAYDAY di quest’anno finirà il 1° Maggio del 2015, all’apertura di EXPO 2015.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1° Maggio 2013 – Ore 15.00
Piazza 24 Maggio – Milano

La MAYDAY di quest’anno finirà il 1° Maggio del 2015, all’apertura di EXPO 2015.
Due anni per parlare di reddito diretto e indiretto, dei legami tra luoghi di vita e lavoro, di nocività e sviluppo, per fronteggiare un’Esposizione Universale che incombe sul territorio metrolombardo imponendo immaginari e devastando territori.

Perché EXPO è debito cemento e precarietà

Perché EXPO è un grande acceleratore di opere dannose.

Opporsi a questo “grande evento” vuol dire opporsi alla crisi e al ricatto del debito. Vuol dire opporsi alle nocività e all’economia del cemento coi suoi scempi ambientali realizzati in spregio all’interesse comune,

Vuol dire opporsi alla precarizzazione delle nostre esistenze lungo tutti i suoi assi: reddito, casa, mobilità, sapere, affetti.

PER TUTTE E TUTTI UNA SOLA GRANDE OPERA: REDDITO

Un reddito di base incondizionato come misura concreta di intervento contro la precarietà e nella precarietà, per rompere la gabbia del ricatto e del bisogno.

MAYDAY 2013

1° Maggio 2013 – Ore 15.00
Piazza 24 Maggio – Milano

www.sosfornace.org
sosfornace@inventati.org

 

 

 

 

La MayDay di quest’anno finirà il 1° Maggio del 2015, all’apertura di EXPO 2015. Due anni per parlare di reddito diretto e indiretto, dei legami tra luoghi di vita e lavoro, di nocività e sviluppo, per fronteggiare un’Esposizione Universale che incombe sul territorio metrolombardo imponendo immaginari e devastando territori.

Perché EXPO è debito cemento e precarietà

Perché EXPO è un grande acceleratore di opere dannose.

Opporsi a questo “grande evento” vuol dire opporsi alla crisi e al ricatto del debito. Vuol dire opporsi alle nocività e all’economia del cemento coi suoi scempi ambientali realizzati in spregio all’interesse comune,

Vuol dire

Prosegui la lettura

 

Domenica 21 Aprile ore 21
TEATRO inFORNACE PRESENTA:

“LO SPAZIO BIANCO”
di e con Michela Prando.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uno spettacolo sulle donne.
Uno spettacolo sulla questione femminile che è LA questione.
La vita, gli amori, le audaci imprese e i dolori.
Troppi dolori, troppe violenze.
Lo spazio bianco dove vita e morte coincidono.

Risate e dolore si mischiano per non smettere mai di parlare delle donne.
Letture e monologhi tratti da Vacis, Galeano, Pasolini, Brecht, Alda Merini, L’Internazionale…

Centro Sociale Sos Fornace
Via Moscova 5, Rho -MI-
Ingresso 4 eurini di sottoscrizione!

www.sosfornace.org
sosfornace@inventati.org

 

 

 

Sabato 25 Maggio

More info later…

Sabato 18 Maggio

More info later…

Sabato 4 Maggio
Original Social Yard pres
RAPHAEL Live Showcase (outta Easy Skankers)

Reggae, Roots & Dancehall DjSet
w/ I-TAL SOUND Ls SERIOUS THING Ls SOULJAH REBEL

Il viaggio musicale di Raphael Emmanuel Nkereuwem (nato a Savona nel 1986 da padre nigeriano e madre italiana) inizia nel 2002 quando con l’amico e bassista Andrea Bottaro fonda la reggae band EAZY SKANKERS. Con una formazione di sei elementi ed un sound a metà tra roots reggae ed il reggae moderno, Raphael & Eazy Skankers intraprendono da subito un’intensa attività live, sia come headliner che come gruppo spalla. Già nei primi anni hanno la possibilità di aprire ad artisti come Otto Ohm, Persiana Jones e Tonino Carotone. Nel 2004 partecipano al Rototom Sunsplash esibendosi sul palco dell’area Showcase, mentre l’anno seguente, in seguito alla vittoria nell’European Reggae Contest, si aggiudicano l’esibizione sul palco principale del festival, nella serata che vede come ospiti i Black Uhuru. Sempre nel 2005 partecipano inoltre al Bornasco Reggae Festival, assieme ai tedeschi Culcha Candela, ed hanno l’onore di aprire uno degli ultimi concerti dell’ormai scomparso Desmond Dekker, guadagnandosi il rispetto di “the king of ska” e delle oltre 2000 persone presenti a Genova all’evento. Nel 2006 la band vince il contest per l’Arezzo Wave Love Festival, esibendosi sul main stage, nello stadio comunale di Arezzo, assieme ad artisti del calibro di Sin’ad O’Connor, Giuliano Palma & The Bluebeaters, Gogol Bordello e Babazula. Lo stesso anno Raphael partecipa al concorso per voci e volti nuovi a Castrocaro, arrivando a classificarsi fra i primi 12 su un migliaio di partecipanti da tutta Italia, ed esibendosi in prima serata alla finale del suddetto festival , in onda su Rai 1. Nell’estate del 2007 il gruppo calca il palco del Goa Boa Festival, all’Arena del Mare di Genova, in apertura del giamaicano Junior Kelly. Partecipano a svariati festival. Inoltre tra il 2006 ed il 2007 Raphael & Eazy Skankers collezionano tre tournèe in Sardegna, con all’attivo circa 30 serate sull’isola. Il 2007 vede anche il primo viaggio di Raphael in Giamaica, all’approfondimento della cultura Rasta così profondamente legata all’Africa, e della musica giamaicana. Dopo la pubblicazione di alcuni EP durante gli anni precedenti, nel 2008 la band si reca a Kingston, capitale della Giamaica, per la registrazione del primo album: “To The Foundation”. Registrato presso il leggendario Tuff Gong Studio e masterizzato allo Sterling Studio di New York, nel disco spiccano le collaborazioni con Michael Rose, Lutan Fyah e Mr. Perfect, oltre che quella tecnica di Roland McDermott (chief engineer del Tuff Gong e già tecnico di Damian e Julian Marley, Gentleman, Junior Kelly) che ne cura il mix. Il disco è successivamente distribuito in Italia da giugno 2009 da Jahmekya/Self music. Contemporaneamente, lo stesso anno, continua l’attività live della band tra cui le partecipazioni alla prima Festa Del Sole di Genova, e sul main stage del festival Balla Coi Cinghiali subito prima della cantante Meg. Il 2009 è il primo anno di promozione del disco e porta Raphael & Eazy Skankers ad aprire una data del tour di Cocoa Tea e Turbulence a Genova e, giungendo tra i 12 finalisti (tra i più di 2000 iscritti) della rassegna Primo Maggio Tutto l’anno, a partecipare alle finali nazionali a Roma. Si esibiscono inoltre per la seconda volta al Borberock Festival di Alessandria, con gli Stiliti, alla festa di Reggae Radio Station al Magnolia di Milano, in una intervista/concerto live in diretta su LifeGate Radio con Bunna all’Acua Club di Torino ed al Filagosto Festival in apertura degli Easy Star All Star. A fine anno Raphael si ritira nuovamente in Jamaica per alcuni mesi durante il quale lavora ai suoi due primi singoli da solista, il reggaeton ” Shake yuh body” ed il pezzo R&B “Perfectly Together” con l’etichetta Nutune Productions. Parallelamente il gruppo comincia l’attività di backing band suonando con i cantanti giamaicani Eazy Wayne, Ras Zacharri e l’anglo-caraibico Blackout Ja. Nel 2010 Raphael & Eazy Skankers continuano la promozione di To The Foundation, alcuni singoli vengono passati da molte radio indipendenti ed anche da Radio RAI 3, molti i concerti nei clubs e nei festival estivi (Lustando Festival, assieme agli Africa Unite, Entoforte Festival prima di Bitty Mclean, l’apertura del concerto genovese degli storici Toots & the Maytals…). Raphael si esibisce anche in showcase style a fianco di numerosi Sound System e Dj, toccando l’inghilterra in primavera (Birmingham a fianco del sound genovese Groove Yard ospiti del sound di casa JAM JAH, Bristol e Londra con Ramboy Selecta, Dj, promoter e conduttore radiofonico salentino trapiantato in UK). Da diversi anni porta in giro con l’amico e cantautore Zibba lo show “Double Trouble” tributo a Bob Marley in duo acustico, al quale dalla fine del 2010 si aggiunge Bunna (Africa Unite). Col progetto “Double Trouble feat. Bunna” si esibirà in molti palchi delle principali città italiane. Inizia anche la collaborazione di Raphael con l’etichetta modenese Bizzarri Records , che vede l’uscita dei singoli in free download “In love with the ras”, “Number one” e “So high” ; l’estate 2010 vede anche due esibizioni ospite della Livity Band a fianco dell’artista Lion D, al Vitulano folk festival in campania ed al MUSICAW Festival a Pisa. Il 2011 vede la realizzazione del secondo disco degli EAZY SKANKERS, ” CHANGES” , registrato e mixato al Dub the demon studio di Madaski (Africa Unite) dove spiccano le combinations con Lion D, Bunna e Blackout JA, e la collaborazione con Papa Nico alle percussioni, Mr. T-bone, Piri & Pera degli africa ai fiati …
A maggio la band si aggiudica la finale nazionale del Rototom Sunsplash Reggae Contest al circolo Magnolia di Milano, e si reca alle finali europee al Razzmatazz di Barcellona, classificandosi al 4 posto. La stagione estiva viene dedicata alla promozione dell’album, con circa 40 live. A novembre Raphael torna in UK per partecipare a due shows, a Birmingham e a Londra.
Il 2012 si apre con la pubblicazione su vinile di “Good Old Vibes ” , singolo di Raphael per l’etichetta inglese Peckings Studio One, e con la realizzazione dell’EP ” My name is Raphael” con Bizzarri records, otto tracce in free download… e molte novità in arrivo !

 

Sos Fornace – Via Moscova, 5 – Rho (MI)

 

Fiera Milano riesce a speculare e inquinare con un Parco.

Rho, 6 Aprile 2013. Ieri sera il Sindaco di Rho e Fondazione Fiera hanno presentano il parco di Corso Europa come se fosse un regalo piovuto dal cielo per opera della loro bontà e amore per l’ambiente.
Ben venga il parco, ma abbiano almeno il ritegno di non presentarsi come benefattori.
Questo parco è infatti il frutto di una enorme speculazione immobiliare e di uno scambio di terreni zeppi di idrocarburi in cambio da Fiera Milano.

 

 

Fondazione Fiera, proprietaria di oltre 500.000 metri quadri di aree azzonate nel 2007 come agricole, è insieme a Camera di Commercio, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano nel Comitato Promotore di Expo 2015. Le aree agricole che valevano 12 euro al metro quadro, passano ad un valore di 164 euro al metro quadro e l’operazione frutta a Fondazione Fiera 90 milioni di euro. Il prezzo dei terreni è stabilito essere congruo da una perizia di saggi, che si basa però sulla condizione necessaria che quei terreni diventino alla fine dell’operazione Expo 2015 edificabili e destinati al residenziale, ipotecando così una decisione urbanistica che spetterebbe al consiglio comunale.
Dallo studio di impatto ambientale redatto nel Settembre 2011 risulta che nei parcheggi P5 – P6 della Fiera di Rho-Pero i terreni di riporto sono ampiamenti inquinati e i valori rilevati dai carotaggi svolti tra novembre 2010 e agosto del 2011 superano le soglie minime di allarme per le aree residenziali, in particolar modo per le concentrazioni di idrocarburi pesanti.
Dunque quei terreni pagati al prezzo di terreni residenziali, se considerati tali sono inquinati e vanno bonificati.
Ad agosto del 2012 si costituisce la società Arexpo, di cui Fondazione Fiera detiene il 27%, che acquisisce i terreni e li affida alla società Expo SPA per fare i lavori e gestire l’Esposizione Universale del 2015.

La sovrapposizione dell’Accordo di Programma Fiera e dell’Accordo di Programma Expo, determinano il problema di individuare una nuova collocazione proprio dei parcheggi P5 – P6 di Fiera. A seguito dell’individuazione delle nuove aree su cui realizzare i parcheggi, laddove Fiera secondo gli accordi precedenti avrebbe dovuto realizzare un Parco che non ha mai fatto, il nuovo accordo prevede che Fiera acquisisca l’area agricola in prossimità di Corso Europa e realizzi qui il Parco.
Dunque Fondazione Fiera è stata la promotrice di Expo 2015 a Milano, operazione che ha fruttato milioni di euro e a seguito della quale ha ceduto i propri parcheggi inquinati ad Arexpo (e poi ad Expo SPA), che li ha pagati con soldi pubblici ad un prezzo esorbitante. Fiera ha preteso poi di realizzare nuovi parcheggi per il polo espositivo ed è nell’ambito di questo accordo che viene realizzato il parco di Corso Europa.

Nei giorni scorsi abbiamo letto dichiarazioni rivoltanti di Vittorio Belotti, vice presidente di Fondazione Fiera: “Il parco darà una nuova vita ad un terreno che, come avvenuto in tutte le realizzazioni di Fondazione Fiera Milano, potrà diventare fruibile per l’intera comunità. Viene così ulteriormente perseguito l’obiettivo di operare per il bene comune in base al principio di sussidiarietà , che caratterizza l’operato di Fondazione da sempre impegnata a rendere compatibile la propria attività di sviluppo del sistema fieristico alle esigenze del territorio e delle comunità di riferimento.”  Parole che suonano come una colossale presa in giro.

Perchè Fondazione Fiera, che ha fatto affari da milioni di Euro e ora da a Rho qualche briciola, deve spacciarsi benefattrice?
Perchè il Sindaco di Rho sostiene questa operazione di facciata di Fiera Milano prendendo in giro i cittadini?
Perché sempre il sindaco Romano non ci dice chi pagherà la bonifica dei parcheggi P5 e P6 e quanto ci costeranno?

Centro Sociale Sos Fornace – No Expo
Via Moscova 5, Rho

 

 

 

 

Questa non è una semplice chiamata, ma il rilancio di un percorso chiamato MayDay.

 

 

 

A 13 anni dalla prima edizione, il 1° maggio del precariato metropolitano riafferma – tra continuità e rottura – la volontà di riversare nuova rabbia e nuove proposte nelle strade della città vetrina di EXPO 2015, in un tempo reso piccolo dalla crisi neoliberale.

 

 

 

 

Una Mayday che vuole parlare di reddito diretto e indiretto, dei legami tra luoghi di vita e lavoro, di nocività e sviluppo, per fronteggiare un’Esposizione Universale che incombe sul territorio metrolombardo imponendo immaginari, devastando territori e distribuendo risorse ad accoliti di casta e di classe dietro finte promesse per tutte e tutti. Una MayDay che si dà ampiezza di temi e che allarga la sua agenda di lotta a tutti i giorni che portano al 1° maggio 2015, data in cui dovrebbero aprirsi i cancelli di EXPO 2015.

Opporsi a questo “grande evento” vuol dire opporsi alla crisi e al ricatto del debito, al drenaggio delle risorse pubbliche verso ben noti centri di potere, allo scaricare i costi della crisi e delle speculazioni su territori e biografie.

Vuol dire opporsi alle nocività e all’economia del cemento coi suoi scempi ambientali realizzati in spregio alla volontà popolare, connettendosi alle resistenze territoriali esistenti nell’area metrolombarda (NoEXPO, NoTEM, NoPedemontata, ecc…) proprio a partire dalla condivisione di come EXPO 2015 sia un grande acceleratore di opere dannose.

Vuol dire opporsi allo sfruttamento del lavoro e alla negazione di dignità e diritti ai lavoratori dei poli e delle piattaforme logistiche, altra faccia di questo uso criminale dei territori e della precarietà. Vuol dire opporsi alla precarizzazione delle nostre esistenze lungo tutti i suoi assi – reddito, casa, mobilità, sapere, affetti – condizione tout court del lavoro e della vita, fenomeno definitivamente segnato dalla ristrutturazione e dalla messa a rendita dei territori della metropoli.

Vuol dire rivendicare un reddito di base incondizionato come misura concreta di intervento contro la precarietà e nella precarietà, per rompere la gabbia del ricatto e del bisogno.

Le realtà, i soggetti, i collettivi che parteciperanno alla costruzione della MayDay 2013 ti aspettano
mercoledì 10 aprile alle 21.30
a Piano Terra
via Confalonieri 3, Milano.

 

 

Questa non è una semplice chiamata, ma il rilancio di un percorso chiamato MayDay.

A 13 anni dalla prima edizione, il 1° maggio del precariato metropolitano riafferma – tra continuità e rottura – la volontà di riversare nuova rabbia e nuove proposte nelle strade della città vetrina di EXPO 2015, in un tempo reso piccolo dalla crisi neoliberale.

Una Mayday che vuole parlare di reddito diretto e indiretto, dei legami tra luoghi di vita e lavoro, di nocività e sviluppo, per fronteggiare un’Esposizione Universale che incombe sul territorio metrolombardo imponendo immaginari, devastando territori e distribuendo risorse ad accoliti di casta

Prosegui la lettura

Next Page »