Oliena, il paese delle cortes apertas


OLIENA. Ha preso il via a Oliena la 9ª edizione di Cortes apertas, manifestazione inclusa nel circuito di Autunno in Barbagia, divenuta la vetrina più importante dei paesi delle zone interne, perché motore di sviluppo per la riscoperta e la valorizzazione di risorse, usi, tradizioni, storia e cultura.
A Oliena, comunque, spetta il merito di avere 'inventato" la fortunata manifestazione, che oggi coinvolge 25 comuni delle Barbagie. Tutto nasce da una felice intuizione di Luigi Crisponi, attuale presidente della Federalberghi regionale, che poi la prospettò all'amministrazio comunale olianese che, fattala propria, ha dato fiato e gambe al progetto, realizzando la prima edizione. Il successo della formula, successivamente, coinvolse altri enti e la stessa Camera di commercio di Nuoro, che da un quinquennio ne condivide lo spirito, patrociniandone la promozione. Lasciando a ciascun comune la scelta del modello organizzativo, insieme al modo migliore per far assaporare i rispettivi saperi e sapori.
Ricchissimo il programma degli eventi e delle manifestazioni proposte. Si è incominciato ieri mattina con le mostre di Liliana Cano e delle 'ceramiche sacre". Nel pomeriggio l'apertura ufficiale delle 'Cortes" e, nella tarda serata, il convegno su 'i Gesuiti a Oliena", con la partecipazione del senatore Francesco Cossiga e dello storico Padre Turtas.
Stamane, a partire dalle ore 10, i turisti rivivono, in virtù del dinamismo degli operatori coinvolti, le scene ancestrali della vita quotidiana della laboriosa comunità, che apre all'accoglienza dei visitatori le antiche cantine rustiche che profumano di vino, di formaggio, olio, salsicce, prosciutto, frutta secca, pane carasau e dolci tipici. Ed è in questi 'templi" che si finisce per conoscere la bontà del famoso nepente, celebrato dal 'sommo poeta" Gabriele D'annunzio ai primi del Novecento, durante il suo viaggio a Oliena con Edoardo Scarfoglio e Casare Pascarella. Altri angoli delle 'corti" ripropongono antichi mestieri, scene di vita quotidiana, insieme a interessanti quanto eccellenti rassegne culturali. Quali: l'affascinante mostra del mobile sardo, dal 1700 al 1900, in casa Canudu; quella delle bambole sarde del 1900, in casa Salaris; la mostra delle ceramiche sacre a San Lussorio.
L'allestimento è stato curato da Giovanna Palimodde, alla quale occorre riconoscere, oltre alla competenza e alla sensibilità artistica, un raffinato gusto scenografico, che ha contribuito a valorizzare ulteriormente i pezzi esposti. Straordinari la bellezza, l'originalità e il valore di molti di essi, anche perché risalgono alla fine dell'Ottocento e ai primi anni del secolo scorso.
L'altro motivo di attrazione sarà lo spettacolo che verrà offerto nelle strade e le 'Cortes" dalle coppie di ballerini in costume, i quali riproporranno la quotidianità laboriosa e festosa, con balli e canti tradizionali; scene di vita contadina, il ricevimento, la preparazione del pane carasau e del vino. Dunque. come disse il Poeta, «a multos annos, ilare amico, finchè non abbiate voi bevuto almeno tanto vin nero quanto d'acqua torba reca il Cedrino in piena di maggio per la terra ospite».

Antonio Bassu