Morto Emidio Greco
il regista con passione
Nato a Leporano s'è spento a Roma dopo una breve malattia. Aveva realizzato sette film e ideato le Giornate degli Autori all'internod ella Mostra del cinema.
Nato a Leporano, vicino Taranto, il 20 ottobre 1938, a Torino ci era arrivato da ragazzino e lì aveva completato gli studi, scoperto la passione per il cinema, formato una coscienza politica e culturale a cui si sarebbe sempre attenuto come un soldato alla parola data. Ma negli anni '50 per fare il cinema c'era solo un luogo: Roma e il Centro Sperimentale di Cinematografia dove Emidio si iscrive, diplomandosi nel 1964.
Due anni dopo lavora già alla Rai come autore di documentari e ben presto torna anche al Centro, ma in veste di insegnante. Il vento del '68 lo vede militare nell'Anac, l'associazione degli autori cinematografici, e lo porta poi a frequentare Roberto Rossellini che accompagnerà in Cile per una celebre intervista filmata a Salvador Allende nel 1971. Il fascino della cultura sudamericana lo contagia e, tornato in patria, sarà un racconto di Antonio Bioy Casares, a dargli l'ispirazione per il debutto nella regia. Firma la sceneggiatura e realizza nel '74 L'invenzione di Morel", un saggio di maturità artistica che ne fa, da subito, una vera promessa.
Da allora dirigerà soltanto sette film e forse saranno le traversie della sua opera seconda, la più ambiziosa, "Ehrengard" a segnare una carriera tormentata quanto significativa. Il progetto
Tutti i suoi film hanno viaggiato nel mondo, attraverso i festival, anche se la Mostra di Venezia era la sua vera casa.
Regista sottile, maestro di eleganza visiva, conoscitore del cinema e amante della rarefazione antonioniana, Emidio Greco è stato un maestro sommesso e tenace, che amava militare da intellettuale e sognare da poeta.
Tra le sue ultime invenzioni, le Giornate degli Autori, sezione delle associazioni cinematografiche alla Mostra del cinema che volle, insieme all'amico Citto Maselli, nel 2004.
La sua lucidità, le sue analisi spietate quanto puntuali sullo stato del cinema, la sua sobria lealtà alle idee e alle poetiche che aveva sposato con la vita e le opere, restano insostituibili.
(23 dicembre 2012) © Riproduzione riservata