Mandzukic, il "nuovo Boksic" della Dinamo Zagabria

Per l'attaccante 23enne gol da centravanti di razza e colpi da fantasista di S. CHIOFFI SPECIALE TALENT SCOUT

lunedì 12 ottobre 2009

    ROMA, 12 ottobre - C’è anche qualche vecchio parente del calcio italiano in questa Dinamo Zagabria che domina il campionato croato, prima in classifica dopo dieci giornate con otto punti di vantaggio sul Cibalia. L’allenatore è Krunoslav Jurcic, ex centrocampista, sedici presenze in serie A con il Torino e la Sampdoria. In difesa giocano l’argentino Leandro Cufrè (ex Roma e Siena) e Robert Kovac, 35 partite e un gol nella Juventus dal 2005 al 2007, mentre in attacco c’è il greco Dimitrios Papadopoulos, quattordici gare e una rete con il Lecce nella scorsa stagione.

    NUOVO BOKSIC - Ma il pezzo pregiato della Dinamo Zagabria, che negli ultimi quattro anni ha fatto il pieno di trofei (quattro scudetti, tre Coppe di Croazia e tre Supercoppe di Lega), si chiama Mario Mandzukic, classe ‘86, il fiuto del centravanti di razza e la classe del fantasista. Segna e regala assist: i giornalisti croati sono convinti che possa ripetere la carriera di Alen Boksic, lanciato dall’Hajduk Spalato. In effetti ha qualche lato in comune con l’ex campione del Marsiglia, della Lazio e della Juventus: progressione, buona tecnica, dribbling, la capacità di partire da lontano e di diventare imprendibile nelle giornate di grazia.

    CAPOCANNONIERE - Nello scorso torneo ha conquistato il titolo di capocannoniere con sedici gol in ventotto partite. E anche in questa prima parte della nuova stagione ha lasciato già un’impronta importante: ha realizzato otto gol in campionato. Doppiette contro l’Istria 1961 e l’Nk Croatia Sesvete. Il suo timbro l’ha lasciato anche nelle sfide con l’Osijek, lo Slaven Belupo, l’Nk Lokomotiva e il Varteks. Ha festeggiato poi un gol in Europa League agli Hearts of Midlothian e due nei preliminari di Champions League agli armeni del Pyunik e al Salisburgo.

    GRANDI COLPI - Ha una ricchezza di colpi, Mario Mandzukic, che gli permette di fare la differenza in area di rigore e come trequartista: ha grande potenza, può contare su una muscolatura massiccia (un metro e 86 per 76 chili), che non gli toglie però freschezza nello scatto e agilità negli spazi stretti. La modernità di questo giocatore risiede proprio nella sua intelligenza tattica: salta l’uomo, arriva al tiro con facilità, ma non è egoista. Negli ultimi due tornei ha confezionato più di quindici assist. In estate sembrava destinato a firmare un contratto con il Werder Brema, ma la Dinamo Zagabria si è impuntata sul prezzo: i tedeschi offrivano dodici milioni di euro, i croati ne pretendevano quindici. Un affare saltato sul filo di lana. Un braccio di ferro che all’inizio aveva creato anche un po’ di tensione fra Mandzukic e i suoi dirigenti: lo scorso 17 settembre il presidente Zdravko Mamic aveva minacciato di punire il giocatore con una multa di centomila euro, dopo la sconfitta (2-0) con l’Anderlecht in Europa League. Incomprensioni che sono state poi superate: quattro giorni più tardi il giocatore ha rilasciato un’intervista, precisando di voler continuare la carriera a Zagabria.

    GLI ESORDI - Molto bravo anche nei colpi di testa, Mandzukic è nato a Slavonski Brod, sul fiume Sava, nella regione della Slavonia, il 27 maggio del 1986. E’ croato, ma la sua carriera di calciatore è cominciata in Germania: il suo primo cartellino l’ha firmato con il Ditzingen, piccolo club di una località che si trova vicino a Stoccarda. Rientrato in Croazia con la sua famiglia, Mandzukic ha continuato a giocare nelle giovanili del Marsonia dal 1997 al 2003, prima di trasferirsi per una stagione allo Zeljeznicar. Un anno in prestito, poi il ritorno al Marsonia, società di Slavonski Brod che partecipa al torneo di serie C. Ed è con la maglia rossoblù che ha superato il primo esame importante: quattordici gol in ventitré partite. Nel 2005 è sbarcato allo Zagabria, scelto da Miroslav Blazevic, ex ct della Croazia, un terzo posto al Mondiale del 1998 in Francia. Due stagioni che gli hanno permesso di completarsi e di conquistare la stima della Dinamo Zagabria, che l’ha acquistato in cambio di un milione e trecentomila euro nel 2007. Fu preso dalla Dinamo per tamponare la partenza di Eduardo da Silva, ceduto proprio in quell’estate all’Arsenal di Wenger.

    NEL MIRINO DELLE BIG
    - C’è un retroscena di mercato legato a Mandzukic: prima di legarsi alla Dinamo, era stato segnalato e seguito con attenzione dal Manchester City. Sven Goran Eriksson, all’epoca sulla panchina dei “Citizens”, era rimasto colpito da alcuni dvd con i gol di Mandzukic, che ora piace a diversi club: dall’Aston Villa all’Ajax, dal Werder Brema al Psv Eindhoven. La Dinamo, però, ha escluso la possibilità di aprire l’asta a gennaio: la cessione dell’attaccante è rinviata a giugno. Mandzukic è uno dei nuovi punti di riferimento della nazionale croata guidata da Slaven Bilic. Ha debuttato il 17 novembre del 2007 contro la Macedonia. E il 10 settembre del 2008 ha firmato il suo primo gol contro l’Inghilterra di Capello: a Spalato era entrato in campo al 73’ al posto di Ivica Olic, che adesso milita nel Bayern Monaco, e dopo cinque minuti era andato a segno. Risultato finale: 4-1 per l’Inghilterra, impegno valevole per le qualificazioni al Mondiale del 2010 in Sudafrica.

    SPECIALE TALENT SCOUT


    Stefano Chioffi
    Utilizza questa funzione per segnalare il commento ai moderatori.
    Quale di queste opzioni descrive meglio la motivazione della segnalazione:

    Per commentare, loggati con uno dei servizi disponibili:

    Adv